Sinossi e quarta di copertina

SINOSSI IN BREVE
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La luce della cultura (sulle ali della fede)” è il volo fantastico (filosofico-letterario) di una mente instabile alla scoperta dell'anima nella sua illuminata veste di triplice coscienza: vigile (pensiero, chi sono/polvere), consapevole (amore/da dove vengo) e morale (luce, dove vado).
Proprio a bordo di questa fiammante monoposto - pilotata dalla mente (Aristotele), alimentata dall'amore (Platone) e illuminata dalla coscienza (Socrate) – si passa dal buio della ragione (notte delle vacche nere di Hegel) alla luce dell'intelletto (cielo stellato di Kant) per volare sulle ali della fede, cultura eccelsa.
Lo spiritualismo della fede, riscontro biblico a parte - “Dio il Signore formò l'uomo dalla polvere della terra, gli soffiò nelle narici un alito vitale e l'uomo divenne un'anima vivente.” - ha le sue salde radici nella filosofia dei Grandi (Grecia) e viene a chiudere il cerchio della filosofia moderna: il razionalismo di Cartesio (Francia), l'empirismo di Locke (Inghilterra) e il criticismo di Kant (Germania).
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SINOSSI (e nota biografica saliente de “La luce della cultura sulle ali della fede”)
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La luce della cultura (sulle ali della fede)” è il racconto ispirato (filosofico-letterario) del figlio di un angelo (Angelo Raffaele), disceso in terra sotto mentite spoglie e dipartito prematuramente per le nefandezze della vita (cirrosi psicosomatica), che auspica l'avvento dell'era spirituale dell'amore (ultrapallio) grazie alla cultura dell'anima e all'acquisizione della sua illuminata veste di triplice coscienza: vigile (pensiero/chi sono, polvere), consapevole (amore/da dove vengo) e morale (luce della verità, dove vado) dall'alito vitale della cellula primordiale o spirituale (anima) che presidia e presiede quella nervosa (mente).
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A tal fine, da medico di famiglia (da ristrutturare), ha finanche decodificato il messaggio spirituale dell'Rna messaggero (A-more, C-oscienza, G-enoma, U-niversale e non T-erreno) dalle rispettive basi azotate (A-denina, C-itosina, G-uanina, U-racile e non T-imina)!
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Proprio su queste solide basi culturali ha costruito la novella arca di Noè (educazione morale) in formato letterario su cui si accede per tabelle cognitive e poesie istruttive e, pertanto, con tanta ironia, alla fine si dimena o meglio, in tema di arca, si barcamena tra un Noè acculturato (perfino testimone di strani segnali dall'alto!) e un Mosè poeta!
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E qui vi assicuro che non sono poi del tutto folle se, da più di un decennio, scrivo sui principali siti letterari con buoni riscontri e il mio blog (www.francescoandreamaiello.it) ha superato i 200.000 visitatori, follower a parte che mi seguono come specialista di sistemi vincenti tra sacro (sistema spirituale) e profano (calcioscommesse).
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QUARTA DI COPERTINA
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L'autore ha cominciato a scrivere nel lontano 1998, in profonda crisi depressiva. Come per incanto, nella sua strabiliante trama biografica, intravede un disegno divino, tanto da ritenersi, sulle soglie del nuovo millennio, promotore di tempi migliori all'alba di una fantomatica nuova era spirituale (ultrapallio). A tal fine, dalla depressione all'esaltazione (disturbo bipolare), in piena crisi maniacale incomincia a volare sulle “Ali della Fede” per passare dal buio della ragione (mente) alla luce dell'intelletto (anima). La recente pandemia virale, lo scioglimento dei ghiacciai e la ignobile guerra in Ucraina, a conferma di queste sue stravaganti fantasticherie mentali, l'ha portato alla stesura del presente trattato: “Intrigante, filosofico, pedagogico, autobiografico, pratico e divertente”, senza trascurare la poesia, voce dell'anima e lirica del cuore.
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E in tempi tanto bui, in tema di pace, l'Italia, terra di Santi, Madonne e Grandi, non deve inviare armi all'Ucraina ma libri di cultura alla Russia per risvegliare il suo popolo, prigioniero di Putin (figura presente in molte famiglie a difesa del patrimonio materiale!) ancora alle prese con confini territoriali agli albori della nuova era spirituale (ultrapallio).
Necessita, pertanto, che la Russia, lungi da presidi bellici e dalla Nato, rientri nella sua Europa lungo quel circuito filosofico-culturale che nasce in Grecia (Socrate) e, dopo aver spaziato in Francia (Cartesio), Inghilterra (Locke) e Germania (Kant), si chiude in Italia alla luce dell'anima e della sua cellula spirituale (ultrapallio) auspicando un mondo migliore, dove regna pace, amore e libertà con i forti ad aiutare i deboli ed i ricchi a soccorrere i poveri.
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Biografia in breve

Francesco Andrea Maiello è nato a Sant’Anastasia (NA) il 23 settembre 1948. Nonostante studi sempre brillanti, per limiti caratteriali da interior conflitto, a stento supera l’esame di maturità classica con la media del 6 per bilanciare il 7 in condotta (polemica urlata con il professore di Storia e Filosofia!) e, nel 1975, si laurea in Medicina e Chirurgia a Napoli con un misero 107, questa volta dopo la polemica urlata con il preside della Facoltà e conseguente espulsione dall’Ateneo per dodici mesi.
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Dal 1972, primogenito di sei fratelli, conduce anche il negozio di maglieria del padre (morto prematuramente) in Via Duomo a Napoli, non tralasciando mai l’attività sportiva (e di giocatore di schedine, poker a parte!) in veste di irrefrenabile attaccante di movimento, divoratore di goal per il suo gran correre a perdifiato (Pro Vesuvio, Sant’Anastasia e Madonna dell’Arco).
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Dal 1976 è pure medico di famiglia a Gragnano e dal 1998 (anno dell’abbandono dei figli per incompatibilità coniugale… svariati impegni senza la moglie!) si dà alla scrittura per sopravvivere. E' stato amico d'infanzia di Padre Cristoforo Bove, il relatore di Padre Pio Santo e uno dei suoi libri (“Le fantasie dell’anima”, Kimerik, 2009), per il suo contenuto morale, è stato ammesso in Biblioteca Vaticana. Proprio con i suoi libri regalati a Natale (Vespa li vende con la pubblicità della Rai!), oltre che curare, prevenire e vaccinare, cerca pure di educare nell'ottica di un mondo migliore.
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La diretta della vita

Da sempre ci si lamenta
per quotidiani dolori,
ed invochiamo il Signore,
quando c'è gente che,
per sopravvivere, muore
per mare e chi, invece,
per vivere si sacrifica in guerra.
La mascherina intanto
ci toglie pure il sorriso
se un fatiscente velo
condanna le donne.
La natura infin si ribella
all'asfissia ambientale
con catastrofi naturali e,
divelti gli argini morali,
davvero si rischia
di esser spazzati via.
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La delizia dell’amore

Abituati a calciare,
cara Isabel, adesso
ci farai pure danzare
sulle squillanti note
della tua dolce presenza,
che scatenerà in tutti noi
delle strane movenze
tra smorfie e ammiccamenti
per farti sorridere alla vita
e addolcire i nostri cuori
sempre in cerca di amore.
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Tra inferno e paradiso

Nella variegata veste
di soggetto instabile
con il nervoso iperattivo
potrei rappresentare
un vero personaggio
da Divina Commedia,
ben lungi dagli ignavi,
se da sempre mi dibatto
tra diavolo ed acqua santa,
tra male e bene
con inferno e paradiso.
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Pertanto da lassù
da tempo mi illuminano
con poesie d'amore,
davvero vincenti,
inneggianti alla vita
mentre da laggiù
mi infiammano ahimè
con traversie di gioco,
purtroppo perdenti,
fuorvianti la mente.
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Per mia gran fortuna
l'egoismo della ragione
con il suo esasperato gioco
alla fine soccombe
alla luce dell'intelletto
con la sua illuminante poesia
che mi regala infin
la vera conoscenza
alla luce della fede.
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