Nacqui a cavallo della vergine (il 23 settembre) da un Angelo (all'anagrafe) chiamato Raffaele (si firmava Angelo Raffaele), venditore di maglie di gran qualità (marchio Domenico Servodio) in via Duomo a Napoli, adiacenze piazza Nicola Amore, di fronte a Serpone, negozio di arredi sacri!
Fui primogenito prediletto a casa e primo della classe a scuola, sbugiardato, però, prima dalle mie sorelle (spietate femministe) in famiglia e poi dai professori agli esami, tanto da esser promosso per il rotto della cuffia con la media del 6 alla maturità classica dopo aspra polemica con il professore di storia e filosofia e laurearmi in medicina con un misero 107, questa volta dopo polemica urlata con il Preside della facoltà.
Di poi la vita coniugale addirittura mi bocciò e da questo clamoroso fallimento mi diedi alle scritture morali per riabilitarmi almeno agli occhi dei miei figli, mai rinunciando ai giochi (carte, schedine/bollette e casinò) da esperto sistemista al punto che adesso mi pubblicizzo sui social network come specialista di sistemi vincenti tra sacro (sistema spiritale) e profano (sistemi per calcioscommesse).
Proprio in virtù di tanto l'uomo, strabiliante impasto di spirito e materia, compendia in sé immanenza (coscienza) e trascendenza (pensiero), mettendo così d'accordo anche santi del calibro di Sant'Agostino e San Tommaso, padri della chiesa.
Intanto sul percorso filosofico della mente umana:
c'è da scalare la conoscenza (dal grigiore del cogito al fulgore della sapienza passando per lo splendore della ragione e il bagliore dell'intelletto) per accedere così alla Luce dell'Assoluto, a noi invisibile per qualche recondito artificio (velo di Maya, macula oculare?).
Cartesio, gran razionalista, sicuramente attinse anche da Bruno (dubbio cartesiano) e con la sua famosa frase “cogito ergo sum”, presa di sana pianta da Parmenide (lo stesso è pensare e essere), divenne il padre della filosofia moderna.
Anche Bruno, pertanto, è una figura di rilievo della filosofia moderna e va considerato un martire della Chiesa, al pari di Santo Stefano e di San Giustino (1° giugno, nascita di mia madre), primo apologista cristiano e patrono dei filosofi, particolare che ho recentemente scoperto, compilando il mio incredibile “puzzle fatale”.
E qui, come mio solito tra serio e faceto, tengo a precisare che Giordano Bruno da Nola (anno di nascita 1548 mentre io sono del 1948) è quasi mio compaesano (sono di Sant'Anastasia a meno di 10 Km) e se Venezia fu una tappa per lui fatale (il patrizio Mocenigo lo fece arrestare), adesso spero tanto che Rossovenexiano (sito letterario dove scrivo) colmi questa grave... laguna e conseguente lacuna facendo pubblicità alla mia filosofia spicciola, ma sicuramente incisiva e alla portata di tutti perché molto schematica.
Sempre scherzando con l'esaltazione (solo in famiglia non mi sopportano più, ma nemo profeta in familia!) in virtù della mia mappina (piccola mappa e non lurido straccetto!) biografica fatta di rilievi e depressioni, da tempo mi autodefinisco il novello Platone, avendo aggiornato ai tempi moderni i suoi miti più famosi.
E così “la biga alata” (metafora dell'anima), di questi tempi, diventa “la rossa monoposto” pilotata dalla mente, alimentata dall'amore e illuminata dalla coscienza (proprio l'anima nella sua triplice veste di pensiero, amore e coscienza), mentre il “mito della caverna” (metafora della conoscenza) l'ho trasformato nella “scala dei fantasmi” con i cinque gradi della conoscenza e relativa luminosità:
-1° grado: il grigiore del cogito – Il corpo è il fantasma della materia
-2° grado: lo splendore della ragione – Lo spirito è il fantasma del corpo
-3° grado: il bagliore dell'intelletto - L'anima è il fantasma dello spirito
-4° grado: il fulgore della sapienza - La luce è il fantasma dell'anima
-5° grado: il candore della contemplazione - La verità è il fantasma della luce
A questo punto se il grande Cartesio prese da Parmenide la sua famosa frase “cogito ergo sum”, “amo e sempre sarò”, invece, è solo mia e, da luminoso citoplasma, va a completare la triade dell'anima (la verità della cellula spirituale o primordiale) che, a immagine e somiglianza della Divina Triade (Verità-Padre, Amore-Figlio e Luce-Spirito Santo), senza ombra di dubbio, è triplice coscienza (vigile, consapevole e morale):
Cogito ergo sum-pensiero (membrana esterna)-certezza dell'esistenza all'istante e coscienza vigile
(CARTESIO)
Amo e sempre sarò-amore(citoplasma)-certezza dell'esistenza in eterno e coscienza consapevole
(PLATONE, la frase è di Maiello)
Gnothi sautòn-coscienza (nucleo)-certezza della verità dell'io profondo e coscienza morale
(SOCRATE)
Adesso se Cartesio tra morale e medicina scrisse “Le passioni dell'anima”, il sottoscritto, su questa tematica, ha già scritto: Il pilota, Striptease, I giochi, Le fantasie, Le perle, La luce naturalmente dell'anima, mia innata fissazione (non certo campata in aria), che con la sua Luce Assoluta pervade ogni dove ed io lo testimonio dal vivo perché sono di ritorno... dal paradiso: