LE CONFIDENZE DI UN MEDICO PER FATO O MEGLIO…FORZATO!

Sulle soglie della pensione
mi devo alfin sfogar
su un mestiere gravoso
che non posso sopportar.
Senza nessuna specialità
per mancata voglia di studiar
mi diedi alla polivalente mutua,
diventando però vittima
di una medicina sbiadita,
da poche cognizioni condita
seppur arricchita di tanta umanità. ---
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Fu per me una forzata professione
diventando poi una tormentata missione,
un lungo doloroso calvario
vissuto tra l'ansia di diagnosi errate
e il dubbio di terapie sbagliate.
Finanche la banale pressione
(la spirituale mi scatenò il bipolare!)
nella sua quotidiana misurazione
mi fece tanto dannare
e solo adesso comprendo
che per la corretta lettura
devi mettere il paziente a suo agio
e, ben posizionando il braccio,
devi aspettare che scarichi la tension. ---
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Dalla pressione alle iniezioni
qui ancor casco da asino
con le endovena che mi fanno
sudar freddo e il povero paziente
che quasi mi molla per il dolor,
e già la mia povera mamma
tanto urlava se sol mi vedeva
con una siringa in mano.
Perfino le innocue sottocutanee
mi scatenano clamorosi
per non dir vergognosi dubbi
con la cute stessa che si ritrae
e va in apprensione quando mi vede
infilar l'ago a caso, ora in verticale
talvolta in perpendicolare
e talaltra in parallelo...povera pelle.
--- ---
Passando adesso alla vera medicina
si fa davvero notte fonda e così
per infarti e broncopolmoniti,
senza il ragguaglio degli specialisti,
tanto mi imbroglio, spesso mi sbaglio
e pertanto prendo madornali abbagli.
Solo sulle malattie epatiche
me la cavo bene, so dir la mia
e arrivo a prescrivere, non ricordando
le giuste medicine, anche ispirate poesie.
Sono veramente bravo e,
seppur non specialista né ecografista
(basta ed avanza la grazia
e la competenza di una dolce Musa!)
con me gli alcolisti non hanno scampo
e passano a bevande acquose,
i cirrotici psicosomatici guariscono,
mentre gli encefalopatici rinsaviscono
tra purghe e clisteri a iosa
ritrovandosi un fegato rigenerato,
anche fin troppo,
per qualche pallina clandestina
che, ahimè, fa capolino.
--- ---
Ma pure a questo c'è rimedio
se si ha fede in madonne e santi
e, finalmente, a Dio piacendo
troveremo l'illuminato rimedio
con la giusta sequenza aminoacidica
sulla strada del genoma eccelso
senza più neoplasie né tante malattie!
Proprio in tema di mirabili eventi
ho già qualche cartella clinica in mano,
mia carta finalmente vincente
dopo tanti dolorosi salassi
tra svariati giochi,
tutti inesorabilmente perdenti
per donne nere di picche
e uomini in giacca nera
dal poker alle schedine.
--- ---
Di ritorno alla medicina,
mio campo predestinato
e non certo sognato,
dove davvero sono ferrato
(già mi considero
un vero e proprio scienziato!)
è sulle turbe psicosomatiche,
seppur spesso resto turbato
rimanendo forse anche un po' toccato.
E così se il malato sempre
più rompe, quasi mi assedia
con il suo solito disturbo,
prendendosela finanche con me
come causa della sua turba,
io allor non ce la faccio più
e con tanta enfasi gli pronuncio
la fatidica frase: quello che tieni tu
è solo un fatto nervoso!
--- ---
Sulle bizze della testa, però,
dove anch'io pervenni,
qui, ahimè, spesso tace
perfino la scienza,
sempre più confusa
tra neurologia e psichiatria,
tra nevrosi e psicosi,
perché ancor non concepisce
e neppur riconosce
la fantomatica anima,
quella nostra triplice identità
che è certezza di esistere,
consapevolezza di amare
ed eleganza di vivere
con la coscienza morale.
Proprio qui rinvenne
la mia anima raminga
e, al chiaror della sua luce,
mi acquietai e mi ritrovai,
tanto che io, pionier di me stesso,
infin rinacqui e mai più tacqui.
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MA CHI SI CREDE COSTUI? UN NESSUNO CHE SOGNA UN MONDO MIGLIORE E, DA CARNEADE, SCRIVE PER MIGLIORARLO!

Il titolo del testo la sa lunga e la dice tutta, ma, rispondendo a Violetta (la critica in fiore!), nel dettaglio sono un comune mortale, un soggetto normale con problemi di morale al punto da ritrovarmi autore (a mia stessa insaputa!) di sublimi poesie in tema (l'anima in poesia, la coscienza in versi etc!), di massime altisonanti (amo e sempre sarò!), finanche di schemi e scale sulla conoscenza al solo scopo di darmi il giusto indirizzo (sono in perenne conflitto interiore!) e, se possibile, di indirizzare chiunque, come me, è in difficoltà (ché la diritta via era smarrita!) o vive al buio della verità (nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura!). Ad esser sincero non sono uno stinco di santo (troppi peccati e parolacce!) e, a dire il vero, non sono neanche il classico uomo di chiesa (non sopporto i preti che predicano bene e razzolano male!) e, per finire, neppure un buon padre di famiglia che abbandonai non sopportando più mia moglie! L'unico pregio che mi ritrovo, però, è l'onestà di saper riconoscere i miei tanti limiti e difetti con un basso limite di sopportazione verso le avversità della vita (ad un certo punto ero convinto che capitassero tutte a me!) e la mia scrittura nasce proprio come sfogo interiore prima verso la malattia di mia madre (entrambe non sopportavo più!) e, poi, verso l'intolleranza di mia moglie che, ahimè, mi costrinse all'abbandono filiale. Devo, comunque, ammettere, sempre ad onor del vero, di avere scarsa sopportazione, soprattutto, nei confronti delle donne per l'intima convinzione che le ritengo responsabili della precaria condizione umana sin da quando la nostra progenitrice Eva, preda della gelosia (senso di inferiorità) e vittima dell'invidia (gelosia radicata), mangiò quella stramaledetta mela coinvolgendo un inetto Adamo! Da queste chiare premesse potete ben immaginare che guaio passò quella povera donna (non certo santa!) di mia moglie sposando un uomo come me, tra l'altro sempre turbato per il perenne conflitto interiore tra la sua mente e la sua coscienza, considerate le terribili gemelle del suo io profondo, entrambe a caccia del solito amore (il motore della vita) con la differenza, però, che per la mente è egoistico mentre per la coscienza è altruistico! Ad indirizzarmi su questa strada fu quell'ubriacone di Socrate (anche il gran Maestro della coscienza non sopportava più la moglie, ma si fece l'amante mentre io mi ritrovo la Musa!) con il suo memorabile gnothi sautòn (rampa di lancio per la ricerca della fantomatica anima!), conosciuto a menadito solo a chiacchiere, dal momento che tutti, poi, si fermano sul limitare dell'anima, cioè al PENSIERO egoistico che conosce solo l'AMORE materiale, altamente fregandosene di ascoltare quella flebile vocina tanto riservata che corrisponde, invece, alla nostra COSCIENZA, nucleo della cellula spirituale (pensiero-membrana, amore-citoplasma e coscienza-nucleo), amante dell'amore universale e progenitore della nostra anima immortale. Questa fantomatica entità tripartita (pensiero, amore e coscienza), nella vita terrena, la possiamo considerare (aggiornando l'auriga alata del mitico Platone!) alla stregua di una fiammante monoposto (proprio la nostra personale Ferrari!), pilotata dalla mente, alimentata dall'amore e illuminata dalla coscienza, dataci in dotazione dalla suprema potenza per superare il contorto circuito vitale, alla fine del quale assumerà, poi, l'aspetto di una vera navicella spaziale per traghettarci, così, nell'immortalità della vita eterna sulle ali del pensiero con il solito amore a far da carburante (amo e sempre sarò!) mentre la coscienza sarà la luminosa guida per l'accesso alla Luce Universale! A tanto sono arrivato dopo un lungo viaggio all'interno del mio stesso corpo alla ricerca dell'anima (L'umana commedia!), dopo aver a lungo vagato per oscuri sentieri mentali (Striptease dell'anima!) passando, così, dal buio alla luce, dall'esaltazione alla depressione che mi hanno scatenato quel benedetto disturbo bipolare, psiconevrosi ereditaria sicuramente a genesi spirituale, da cui sono uscito realizzando tabelle, schemi sintetici e scale (La password della vita) centrate sulla luce della vera conoscenza (grigiore-cogito, splendore-ragione, bagliore-intelletto, fulgore-sapienza, candore-contemplazione), che mi hanno fatto acquisire l'anima nella sua vera entità (identità tripartita!). E' proprio in virtù di tanto che sono rinvenuto in vita, e adesso (sarà pure un'altra mia follia!) cerco, addirittura, di dare il mio contributo tangibile all'umanità sulla via della verità. Tutte queste tabelle, schemi e scale mi sono venute studiando (non è mai troppo tardi!) la filosofia in vecchiaia (al liceo classico la consideravo la materia di chiacchiere inutili e non mi andava a genio!) e qui, all'amico Pellegrino2 (Il medico e la sua Musa, a me dedicato, è davvero un testo fantastico!) e alla saggezza del suo gran Maestro, tengo ad evidenziare che proprio in altisonanti triadi filosofiche (di maestro in allievo) si celano, anzi sono ben riscontrabili le radici della vita (magica trama divina!) dal naturalismo (Talete-Anassimandro-Anassimene), al materialismo (Leucippo-Democrito-Epicuro, seguace), al moralismo (Zenone di Cizio-Cleante-Crisippo) e, infine, nella altisonante triade (Socrate-Platone-Aristotele) sono ben riposte le radici dello spiritualismo. Infatti in Socrate (coscienza), Platone (amore) e Aristotele (pensiero) è ben intuibile la cellula spirituale, progenitrice dell'anima dall'alito vitale, per confezionare quella strabiliante miscela umana (Empedocle) di quattro elementi (terra, acqua, aria, fuoco) riscontrabili nella creazione di Adamo, creato dalla polvere umida (TERRA+ACQUA) su cui fu soffiato l'alito vitale (energia-FUOCO+ purezza-ARIA) della Luce creativa! Ritornando adesso al titolo di questo testo, torno a ripetere (repetita iuvant!), se “da nessuno” sono autore di ispirate poesie (la coscienza in versi, l'anima in poesia, l'amore del bello e così via), di massime altisonanti (amo e sempre sarò), di frasi illuminanti (l'anima è certezza di esistere, consapevolezza di amare ed eleganza di vivere con la coscienza morale), di schemi e scale sulla conoscenza e finanche di sintesi filosofiche in versi (le note filosofiche è il testo più cliccato su Alidicarta), d'altro canto, “da carneade”, sono autore di libri dell'anima, non apprezzati, però, neanche in famiglia (nemo profeta in familia!) dove mi prendono per fissato! Cominciai a scriverli, in profonda crisi depressiva, proprio nell'anno del boom farmacologico (1998) per l'uscita, in contemporanea, della pillola della felicità spirituale (l'antidepressivo che risolveva anche problemi di sopravvivenza in mancanza di lavoro!) e della felicità carnale (la magica pillola blu), quando non si è in grado di provvedere neanche al suo sostentamento in mancanza di bisogni primari. E così scontiamo, proprio in questi giorni di grave crisi economica mondiale, una cieca politica che ha privilegiato solo i potenti, dimenticando gran parte della gente che è indigente, a partire proprio dagli americani (civiltà d'avanguardia!), convinti assertori del consumismo e del materialismo, quando un'economia che predilige l'industria bellica (la pace non è armata), l'industria automobilistica (a danno dell'ambiente) e l'industria farmacologica (necessita l'educazione sanitaria) non porta da nessuna parte. Siamo arrivati finanche a sezionare (verrebbe da dire a seviziare!) gli abitanti della terra con il terzo mondo che adesso invade (fame e sete a parte!) i paesi sviluppati (intenti a sfruttare solo il sottosuolo!) e, nell'intento di sfuggire all'inferno di fuoco delle terre natie, affronta l'inferno del mare su carrette galleggianti per morire, poi, in modo allucinante, in tanti, indecorosamente, asfissiati e compressi nelle stive di questi barconi fatiscenti. E meno male che c'è l'Italia (novella arca di Noè sulla via della pace!) con l'Europa che tace! Giunti a questo deplorevole punto, per ridare un po' di equilibrio, di pace e di lustro all'umanità, forse sarebbe il caso di far ricorso (altro che pillola americana per la felicità spirituale e carnale!) alla parola divina con le sue intramontabili massime che si imperniano sul “RECIPROCO AMORE” (ama il prossimo tuo come te stesso!) e sul “RECIPROCO RISPETTO” (non fare agli altri quello che non vuoi sia fatto a te stesso!), proprio perché con la prima (dando e ricevendo amore) si è preservati dalla depressione, mentre con la seconda si limita la dilagante, scriteriata sessualità (chissà perché si è gelosi solo delle proprie donne!) e si circoscrive, così, l'immoralità (sacrificio di Sarah, Yara e Melania), sebbene qualche romantica, sporadica marachella sentimentale con licenza amorosa sia talor concessa (anche re Davide tanto peccò!) con la divina misericordia (bontà+perdono!) a salvaguardarci! In tal modo, sollecitati nel profondo da queste illuminanti massime, si risveglieranno le nostre sopite coscienze e con la FAMIGLIA da ripristinare, la SCUOLA da aggiornare, la RELIGIONE (dell'amore) da unificare, la POLITICA da moralizzare e i MASS MEDIA da responsabilizzare, finalmente, usciremo da questo indecoroso tunnel in cui siamo precipitati (Ahi quanto a dir qual'era è cosa dura esta selva selvaggia e aspra e forte che nel pensier rinnova la paura!) per immetterci, così, sulla via dell'amore, della pace, della verità e della Luce. Intanto io, anche adesso che sto per andare in vacanza, son sempre tanto dibattuto in questa difficile convivenza tra le mie assillanti onnipresenze con il pensiero che predilige le belle donne, l'amore che predilige il mare e la coscienza, invece, la montagna lassù...sempre per meditare!
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LA PRESUNZIONE DEL SOMMO ESALTATO

Caro amico Plissè, ieri sera, il tuo articolato commento al testo “La prima verità di Parolisi” mi ha provocato un blackout mentale al punto che, leggendolo e rileggendolo, non ci ho capito più niente! A difesa della mia integrità mentale, però, c'era il fatto che non solo venivo da una intera giornata trascorsa al servizio dei miei assistiti (più lamenti che malattie!) ma anche da una nottata insonne passata ad ultimare il testo su Parolisi che tanto mi ha coinvolto emotivamente. Sono arrivato, infatti, finanche a formulare (a mò dell'equazione di equivalenza energia-materia di Einstein!) l'equazione spirituale di equivalenza amore-coscienza con un coefficiente etico CE (scala da 0 a 100) risultante dal quoziente di amore (amore spirituale-AS/amore fisico-AF, scala da 0 a 100) moltiplicato il gradiente di coscienza GC (scala da 0 a 10) secondo la formula: CE=AS/AF X GC. Se uno veramente si innamora l'amore spirituale (AS) dovrebbe esser 100 mentre per l'amore fisico (AF) ci possiamo accontentare anche di un bel 10 (a meno che non si abbiano le potenzialità di Parolisi!) mentre per il gradiente di coscienza dobbiamo aspirare al 10 e lode (Parolisi si merita 0 perché non ne ha cognizione!) e il calcolo è presto fatto: 100/10 x 10 = 100, giusto risultato dell'equazione con coefficiente spirituale (test da proporre anche per l'ingresso in politica!). Mio caro giovane amico con cui tanto mi identifico (con le tue 300 poesie a memoria mi batti ampiamente!), attraverso questo blackout mentale mi hai offerto lo spunto per una panoramica sulla mia vita da cui è emersa una mente sempre super impegnata (sin dall'adolescenza) tra studi, giochi vari (specie di carte), sport attivo (in primo luogo il calcio) e problemi familiari (lunga malattia materna) tralasciando qualche cotta che mi allertava il pensiero e mi alimentava l'insonnia tra sogni, fantasie e film luce! Proprio per questo motivo avevo sempre poco tempo a disposizione e, pertanto, negli studi classici feci ricorso a testi sintetici (il Bignami per intenderci), mentre negli studi di medicina mi avvalsi della pronta intelligenza di un amico-collega che prima leggeva ad alta voce e poi a parole povere mi spiegava l'argomento in sintesi, da parte mia lo ripagavo insegnandogli le donne e meritandomi così l'appellativo di capitano! Le letture complesse (come il tuo commento ieri sera!), proprio per questo, non sono state mai il mio forte tant'è che Hegel e la sua fenomenologia dello spirito non mi è entrato mai in testa per la sua complessità (doveva essere molto intelligente per capirsi!), aggravata da una“ notte nera in cui tutte le vacche sono nere”! L'Assoluto, invece, certamente è luce, specie per chi, come me, se ne intende di anima (splendida luce) e spirito (fioca luce), al punto da differenziarli addirittura dopo aver pubblicato tanti libri in proposito (Il pilota, Striptease, I giochi e Le fantasie sempre dell'anima), sebbene da nessuno mai letti! Il povero Schopenhauer con i suoi libri subì finanche l'onta (Hegel il ciarlatano la faceva da padrone nella stessa università!) di mandarli al macero, mentre io non demordo soprattutto dopo la scoperta di Alidicarta su cui ho pubblicato le mie poesie (d'amore, filosofiche, politiche, satiriche, scientifiche e conflittuali) spazianti dovunque per non parlare di testi dal titolo altisonante (La Divina Triade, La mente umana, La password della vita e così via), con cui corro solo il rischio di far scompisciar di risa a crepapelle qualche scienziato! Comunque quando già mi sentivo l'Einstein spirituale per il mio coefficiente etico, caro amico Plissè, con il tuo commento mi hai riportato alla triste realtà e tra coefficiente, quoziente e gradiente, davvero non ci ho capito più niente facendo l'ingloriosa fine del deficiente! In questo mi hai ricordato mio nipote, il quale, al cospetto delle mie scritture (mi interessava un giudizio giovanile!), prima storceva il naso e poi, senza peli sulla lingua, mi invitava a smetterla con la monotonia di tante noiose scritture sull'anima di cui, purtroppo, lui non ha cognizione. Tuttavia, apprezzando il mio stile di scrivere (bontà sua!), mi invitava a dedicarmi ai romanzi (forse aspirava a fare il fotomodello!) e a seguire le tracce di Eco e di un certo Ammaniti che vendono un'infinità di libri! Naturalmente sentendomi profondamente offeso (proprio nell'anima!), la mia risposta fu immediata e violenta: Ex nipote del cazzo (da urologo-andrologo-sessuologo di gran qualità, allievo prediletto di un tal Mirone!) stai lontano dalla mia mente eccelsa, grande stronzo (solo per chiudere la rima!). Liberatomi di questo peso interiore, gli voglio sempre il solito bene dell'anima e la mia violenta reazione, a parte ogni cosa, si spiega con il fatto che non sopporto persone che danno consigli non richiesti. Nonostante ciò non ho mai avuto nemici, dal momento che sono per natura predisposto al bene e ad aiutare gli altri, non concependo l'invidia (solo per i calciatori e gli allenatori super pagati) e la gelosia, i risentimenti e i rancori e, per finire, l'odio non so davvero cosa sia! Forse è proprio questa la vera ragione per cui la Provvidenza Divina da tempo mi ha preso di mira e conoscendo la mia caparbietà nel diffondere la verità (anche la Sua!) a viva voce, con le cattive (altro che buone!) mi ha assoldato, nonostante io sia un bugiardo nato ma solo sulle banalità, come in tema di donne (da uno sguardo cascavano tutte ai miei piè!) e in campo calcistico, il primo vero centravanti di movimento...con il record dei gol mangiati per il gran correre! Aggiungendo a tanto (questa non è una balla!) che sono stato il figlio prediletto di un angelo disceso in terra sotto mentite spoglie (Angelo Raffaele), commerciante di maglie indistruttibili prodotte da Domenico Servodio, allora bisogna ammettere che la mia storia non è proprio dovuta al caso, anche perché quest'angelo, sempre fatalmente, ebbe due figli medici specialisti di coscienze. E così da primogenito fui costretto a fare il medico per fatalità con il gravoso compito di richiamare in coscienza mia madre dalla sua grave malattia (encefalopatia epatica), mentre mio fratello, da brillante anestesista, dolcemente (ha gran flemma lungi dal mio carattere focoso!) addormenta d'un colpo coscienza, anima e mente! Da tutte queste premesse si evince che, di certo, sono un predestinato o prescelto (fate voi!), ma i primi a non crederci (nemo profeta in famiglia!) sono proprio i miei familiari, figli e fratelli, per non parlar di mia moglie che non mi sopportava più perché... giocatore perdente! Sulla predestinazione non siamo ancora a niente, e così quando, tra serio e faceto, mi sentono parlare di triplice nobel (pace, poesia e medicina), allora davvero non ce la fanno più e, sempre più sconcertati, mi supplicano di prendere le medicine! A ben pensarci, comunque, queste onorificenze terrene a me non interessano più dal momento che sono stato già insignito dall'alto in un magico 6 gennaio (fantastica Befana!) di qualche anno fa con il sole (palla di fuoco) al mattino e con un'aureola di stelle serotine! Eppur vero che attraversavo una profonda crisi depressiva per il mio disturbo bipolare (diagnosi di illustri camici bianchi!) che talora mi fa volare con il il turbo spirituale, specie da quando ho saputo che è stata la malattia di tante menti eccelse e adesso... chi mi ferma più! Infatti questo disturbo dell'umore altalenante (tra depressione e esaltazione), pensate un pò in campo artistico ha colpito Van Gogh e Michelangelo, in campo letterario Victor Hugo e Hemingway e in campo scientifico Darwin, Freud e Newton. Con questi ultimi due mi sono finanche confrontato e, in riferimento a Freud, non condivido il suo “complesso di Edipo” dal momento che ben volentieri avrei ammazzato mia madre, mentre a proposito di Newton, lui fece il voto di castità per sfruttare la nevrosi creativa, mentre se continuo di questo passo la castità mi fa venire la nevrosi privativa ed a me piacerebbe tanto imitare re Davide (che grande amore con Betsabea!), per cui se capita a tiro dei miei occhi verde-azzurro (a mò di alghe primitive!) la donna giusta non me la lascio sfuggire e, giuro, mi accontento anche di “una marachella sentimentale con licenza amorosa”! Dall'alto hanno davvero tanto interferito (è stata una vera invadenza!) sulla mia vita privata (non concepiscono la privacy!) e c'è stata vera prepotenza nell'indirizzarmi la vita per i propri comodi, i porci li tralascio...liberi di grugnire! Con la passione per i giochi e i viaggi, da sistemista razionale (notturni studi di statistica) mi ero inventato sistemi vincenti (totocalcio e totip) che stranamente facevano vincere gli altri, mentre io perdevo clamorosamente sempre all'ultimo istante. Pensavo che fosse quel solito maledetto diavolo a intromettersi, invece gli occhi avversi, puntati addosso, venivano proprio dall'alto, dove avevano previsto per me tutt'altro cammino (altro che viaggi e vacanze tra sole e mare!). Approfittando anche della mia insonnia notturna, per suprema volontà (se era solo somma non mi sarei piegato!) ho fatto la fine di uno scribacchino che, nottetempo, sotto dettatura scrive solo argomenti di morale, non sempre capiti, finanche le poesie dal momento che la mia stessa Musa mi sfugge (sarà perché innamorata!) e mi deride. Sono arrivato sul punto di cadere nuovamente in depressione, rivedendomi a guisa di una inerte marionetta (altro che notturno scribacchino!) sfacciatamente manovrata dall'alto e, così, con la qualifica di “referente delle anime celesti all'unanimità” mi hanno dato o meglio regalato, secondo loro, un bel contentino (io da sommo esaltato penso sempre al triplice nobel altrimenti è sonno perso e scrittura vana!). Comunque, allo scopo di risollevarmi, sempre più penso di rappresentare la testimonianza vivente dei tre postulati di Kant dal momento che la mia scrittura, attraverso la cellula primordiale (pensiero, amore e coscienza) e il sistema spirituale (anima), traccia la retta via per varcare le soglie della Verità, a testimonianza dell'esistenza di Dio (1° postulato di Kant). Le mie poesie, con “la coscienza in versi” e “l'anima è poesia”, testimoniano l'immortalità dell'anima (2° postulato di Kant) mentre, in riferimento al terzo postulato (la libertà dell'anima!), io rappresento l'eccezione che conferma la regola e, così, tutti sono liberi di fare quello che vogliono tranne il sottoscritto che, sistematicamente (addio sistemi di totocalcio!), viene svegliato in piena notte per scrivere addirittura sotto dettatura. E' davvero il colmo per un sommo esaltato, ma chi di spada ferisce di Suprema Forza perisce e per me (e per tutti!) è la più bella fine che possa mai capitare, lo dico da specialista in materia eccelsa, seppure in medicina non ho nessuna specialità, a parte le coscienze che so ben risvegliare... guai a voi anime prave!
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LA DIFFERENZA TRA AMORE FRATERNO E FILIALE (verte sul materiale)

A RICORDO DI MARIO (uomo d'esuberanza fisica e ancor più mentale!) Rimarrai nelle menti, con la tua luminosa traccia, a spasso per sempre nell'incanto dei cieli, per l'innata, brillante ironia nella vita con cui deridesti finanche la malattia, tacitandone i dolori ed illuminando il suo buio decorso di fulgida luce sempre più intensa dall'alto della tua fede sempre viva, che è assoluta certezza di pura verità, che è spiritualità, che è candor delle coscienze riflettenti lo splendor della luce divina che genera solo amor: anima immortale. Un malato particolare (dolore fisico immane) che confortava il fratello (dolore spirituale immenso), suo medico curante!
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LA MIA MAPPINA BIOGRAFICA (tra rilievi e depressioni)

La mia biografia amo definirla una vera mappina, non certo lurido straccetto, ma piccola mappa contrassegnata da rilievi (esaltazioni) e depressioni, visto che sono stato preda della sindrome bipolare, disturbo di persone sensibili di grande spiritualità e non di gente squilibrata.
Ebbi, infatti, il gran privilegio di nascere primogenito... da un angelo (Angelo Raffaele) e da una bella donna e, in virtù di tanto, ricordo finanche il concepimento (mi vidi fluido d'amor rovente e seme di anima nascente pronto a germogliar...) e la mia nascita contrastata, al punto da venir preso con il forcipe in fronte, perché, crogiolandomi al tiepido calor del grembo materno, per pigrizia non volevo venire alla luce!
La mia povera madre (4 figli in 3 anni e mezzo!), intanto, nel materializzare il suo ultimo amore (6° figlio) scoprì l'angelico arcano e, sempre più abbagliata da quest'angelo sotto mentite spoglie (commerciante di maglie, marchio Domenico Servodio, in via Duomo a Napoli di fronte a Serpone-arredi sacri!), andò in estasi (encefalopatia epatica cronica).
Con queste premesse potete ben immaginare che sono un perenne esaltato con l'avallo di mio padre che, in mia assenza, già raccontava le mie gesta di studente modello (sempre il primo della classe) e di gran calciatore (irrefrenabile attaccante), pur responsabilizzandomi sin da piccolo perché preavvertiva la sua prematura dipartita. E così fu!
Mi lasciò, infatti, in custodia (avevo 22 anni) la moglie gravemente ammalata e ben 5 fratelli, tutti di gran carattere e difficili da gestire, specie Mario, che prese le vie del gioco e della bella vita con il sottoscritto a pagarne le pene e... le spese!
Seppur intrappolato tra pazzia fraterna (paventavo di esser puntato su un tavolo da gioco del casinò!), follia epatica materna (ricorrenti crisi encefalopatiche), commercio di maglie (attività paterna) e attività di medico di famiglia (mi laureai studiando sul bancone del negozio), alla fine trovai anche il tempo di convolare a sacre nozze creandomi una famiglia mia.
Con la morte liberatoria di mia madre, però, quando finalmente mi stavo godendo i figli, all'improvviso divampò un incendio in casa e, preso tra fuoco (suocera) e fiamme (moglie), fui costretto ad abbandonare la nave (famiglia) a salvaguardia dei miei figli!
Senza la loro presenza precipitai nel buio e nel vuoto dell'esistenza (grave depressione) e, proprio quando la vita sembrava irrimediabilmente finita, in lontananza intravidi una luce, che mi si presentò come la mia fedele compagna esortandomi ad aver fede.
Era, naturalmente, la mia anima birichina con tanta gioia di vivere (da tempo ormai l'avevo persa di vista!) che, dopo aver colmato d'amore il mio vuoto interiore, alla sua viva luce m'insegnò a scrivere così bene (prima non mi veniva neanche una cartolina d'auguri!) tanto da passare dalla depressione all'esaltazione espressiva (verbale e scritta)... non è una turba della mente ma il turbo dello spirito!
Adesso in piena crisi maniacale sempre più mi considero lo scopritore dell'anima (cellula e sistema spirituale) ed anche il compositore di tante sue belle poesie per consueta mania di grandezza...
 
Con l’innato assillo
dell’umana vanagloria,
volendo passare alla storia
come lo scopritore dell’anima
e come il compositore
di tante sue belle poesie,
alla vostra gran risata,
senza un minimo di rispetto
per un povero paziente,
contrappongo con orgoglio
l’attestato di validi specialisti
con certa e sicura diagnosi
di bipolarismo a patogenesi genetica,
che sarà il mio salvacondotto
a poter scrivere di tutto e di più
per stato di permanente follia.
 
Con queste premesse mi vanto di aver definito l'anima come triplice coscienza: vigile (pensiero/cogito ergo sum), consapevole (amore/amo e sempre sarò) e morale (autocoscienza/gnothi sautòn) dalla cellula spirituale (pensiero, amore e coscienza) o primordiale che presiede e presidia quella nervosa in nome del Padre (Mente Suprema), del Figlio (Amore) e dello Spirito Santo (Coscienza Universale).
In virtù di tanto si può ben dire che l'anima è certezza di esistere, consapevolezza di amare ed eleganza di vivere con la coscienza morale e, sintetizzando, bastano queste 3 parole: ESISTO (cogito, certezza dell'esistenza all'istante) PER AMARE (amo e sempre sarò, certezza dell'esistenza in eterno) VERAMENTE (gnothi sautòn, certezza della verità che è dentro di me).
Tornando, adesso, con i piedi per terra, all'apice dell'esaltazione, tra serio e faceto, sempre più terrorizzo i miei figli (mi supplicano di prender le medicine!) con la solita battutaccia del triplice nobel... per un nobel non mi muovo di casa, per due ci penso ma rifiuto, per tre (pace, poesia e medicina) a piedi e di corsa ritorno a Stoccolma (la cuccagna svedese è un mio testo da leggere)!
Ma poi alla fine, pensandoci bene, le gratificazioni terrene a me non interessano più... se sono stato già insignito dall'alto!
E così, dopo tante balle, c'è anche la verità che, in un memorabile 6 gennaio (fantastica Befana), il Sole, da palla infuocata, cercò di colpirmi in pieno, ma io con un balzo repentino quasi felino (San Paolo fu centrato!) schivai l'assalto divino e per tanta prontezza, nottetempo, sulla mia villa paterna si concentrò una strabiliante aureola di stelle e qui siamo nell'ambito del Sommo Poeta...”amor che move il sole e l'altre stelle”!
Più pazzo di così forse si muore ma io, intanto, continuo a vivere e vi assicuro che, ben presidiati dall'anima (amore e vita), si vive in eterno...”amo e sempre sarò” (F.A.Maiello).
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