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Una favola biografica
Da sempre viaggio con la mente a pieni giri e, dopo svariate fantasie con il turbo spirituale, finanche follie per la turba bipolare e, perfino, poesie per sfogo sentimentale, sono giunto alla conclusione che la mia trama biografica ha dell'incredibile, è un romanzo da favola, una vera favola biografica per le sue strabilianti note e qui riporto le principali.
Sono il primogenito, infatti, di un commerciante di nome Angelo, chiamato Raffaele, che si firmava Angelo Raffaele ed io, per le sue virtù morali, l'ho connotato come l'angelo Raffaele disceso in terra sotto mentite spoglie, dal momento che vendeva pure maglie di gran qualità con il marchio Domenico Servodio e il suo negozio era ubicato di fronte a Serpone (il negozio di arredi sacri per eccellenza!) in via Duomo (adiacenze piazza Amore!) a Napoli, terra di madonne e santi.
Questo Angelo, uomo di gran cultura morale dall'alto della sua fede (nonostante la 5a elementare), ebbe 2 figli medici esperti di coscienze, con la differenza che io, esperto di encefalopatie, le risveglio dal torpore della materia con urli e parolacce, mentre mio fratello, esperto di anestesia, le addormentarle dolcemente.
Da medico anche commerciante di maglie, per la prematura dipartita di mio padre, mi ritrovai poi, da Sant'Anastasia, mio paese natale conosciuto per la Madonna dell'Arco, a Gragnano, terra del pane (della pasta) e del vino, alimenti sacri della vita, a fare il medico di famiglia. In questa veste, oltre che curare, ho cominciato pure ad educare con i miei libri di morale, che regalo a Natale, a differenza di Vespa che li vende con la pubblicità della Rai!
Proprio la famiglia rappresenta la base per una civiltà d'avanguardia in un mondo migliore, con genitori, degni di tal nome, a trasmettere il codice genetico della vita che è: a-more e c-oscienza, g-enoma u-niversale, versante spirituale della miscela umana, dalle basi azotate (a-denina, c-itosina, g-uanina, u-racile) e siamo al versante materiale della mirabile miscela spirito-materia.
Ritornando alla mia trama biografica, un altro strabiliante segno è rappresentato da mia madre epatopatica, che mi ha generato e da una musa epatologa, che mi ha rigenerato dal vuoto depressivo in cui ero precipitato nel curare l'encefalopatia epatica di mia madre. E qui ecco un'altra coincidenza fatale: entrambe sono nate il 1° giugno, giorno di San Giustino, primo apologista cristiano e patrono dei filosofi!
Tra tanti segni e segnali, tralasciando quelli al gioco per farmi desistere (e sono tanti ma io non demordo), ecco pure un segnale dall'alto nel giorno dell'Epifania, che significa manifestazione della divinità! In quel giorno della befana, di mattina, con un balzo felino dovetti scansare il sole che, da palla di fuoco, tentò di colpirmi, mentre di notte un'aureola di cielo sereno e stellato presidiava la mia villa dalle turbolenze atmosferiche circostanti! Quella notte ero in compagnia di mia sorella e delle sue figlie e, se mai avessi detto che quel segno dall'alto era rivolto a me, di certo mia sorella avrebbe allertato il soccorso medico con la camicia di forza. Questo strabiliante segno, comunque, mi riporta a “l'amor che move il sole e l'altre stelle” del nostro gran Maestro!
Per quanto mi riguarda io mi riconosco come un comune mortale, non certo stinco di santo ma pieno di vizi! E in tema di giochi, di certo, sono il vincitore della lotteria divina per quel miliardesimo, e non miliardario, numero di serie, mentre in tema di donne non mi resta che la “Voglia di poesia”:
Non siam portati
per fare i segreti amanti,
il senso di colpa
si leggerebbe sul viso
ma non privarmi pure
del tuo dolce sorriso
perché in sua mancanza
non scriverei più.
Mi bastano, pertanto,
questi momenti d'amore
tra versi rimati
e rime baciate
ben lungi, però,
da lascive tenerezze
se di baci in carezze
non si finisce più
ed io, tra musa e poesia,
non ci capisco più.
Documento di famiglia
Antonio, nonostante l'ennesimo abuso edilizio (e i vecchi ci hanno pure precluso il bonus ed io, come al solito, non ho badato a spese!), ancora una volta mi hai tolto il saluto, scagliandoti contro di me e trasformandoti in volto (sembravi un invasato!), con l'accusa di averti mandato l'avvocato (e non il buon Ciccio) a casa per la firma!
Ancora non ti rendi conto che ti ritieni il padrone assoluto del palazzo, permettendoti finanche di scippare brutalmente la tabella comunale col nuovo indirizzo (via Padre Pio n 3, forse per problemi coi santi!), perché non ti arrivava la posta, infischiandotene altamente degli altri coinquilini e con il sottoscritto che, per lo stesso motivo, aveva già trasmesso questo nuovo indirizzo ai concessionari delle varie utenze.
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Fratello, questa firma per la comproprietà (33,33%) degli spazi esterni la dovevo ai miei figli, perché anch'io ho qualcosa da tramettere (coscienza ed amore a parte!) in caso di dipartita dopo aver dilapidato tutte le mie fortune materiali ( e molte mentali) per mantenere l'equilibrio familiare. Ed a conferma di tanto c'è pure la testimonianza di Mario, in punta di morte, ai mie figli: ho avuto un fratello straordinario, immaginate che padre vi trovate!
Sempre in riferimento a Mario mi hai detto che dal 2000 in poi sei stato solo tu ad interessarti della sua malattia, quando il sottoscritto, sempre attento a colmare (talora con interessi usurari del 100%, vedi esborso a Granata!) anche le sue falle pecuniarie, si era preoccupato, parimenti, della sua salute sotto il profilo della prevenzione, al punto che quando gli chiedevo di farsi qualche controllo medico mi accusava, facendo i debiti scongiuri, di pensare sempre al male e alle malattie.
La mattina della rettorragia, telefonandoti preoccupato, l'avevo affidato nelle tue mani e tu invece, nonostante il buon Sabbatino fosse proprio presso il tuo ospedale, per la visita ti ricordasti dopo più di un anno quando ormai era tardi! Ti ricordo solo, anche se il tuo mestiere è addormentare i malati, che le rettorragie vanno indagate per poter dormire la notte!
Intanto il giorno della rettorragia, quando Mario alle 11, chiamato telefonicamente, mi disse che si era stancato dell'attesa in ospedale e se ne era andato, giurai a me stesso, dopo l'abbandono di moglie e figli con devastante crisi mentale, di non rincorrere più i miei fratelli, uno alle prese con i suoi giochi e l'altro attento solo ai suoi figli, a parte Michele!
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Ritornando adesso alla legittimità della firma ti ricordo che avevi cercato pure di comprare l'appartamento di Mario (compreso il mio che gli avevo regalato) a rischio di farmi diventare un barbone, fermo restante i tuoi abusi edilizi attestati dai vari sostegni in acciaio ed alcuni deturpano pure la visuale della finestra dove quotidianamente soggiorno.
Ti ricordo, inoltre, che il portone del palazzo, dove è ubicato il mio ingresso, è diventato un ripostiglio del tuo mobilio di risulta mentre, in riferimento agli spazi esterni, il garage e il terrazzo sono tue dipendenze, il parcheggio, tra macchine e moto, lo sfrutti a tuo piacimento ed il campetto, infine, è per i tuoi nipoti e per le tue feste, accusandomi pure di non pagare il giardiniere dopo averti pagato per circa un ventennio (grazie alla superficialità di Michele) pure l'acqua con cui ti lavi! E qui entra in gioco pure il terreno di zio Antonio che volevi comprare con il tuo prezioso danaro mentre io mi defilai dalle spese legali della causa persa contro i Castaldo per far pagare qualcosa pure a Rosa, l'avvocato di famiglia delle cause perse. A completare il quadro di famiglia manca solo la moralista Anna e, ahimè, anche lei mi fa infuriare quando mi accomuna all'anestesista o meglio all'egoista e meglio ancora al materialista!
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Intanto per le spese legali mi defilai (dopo i centinaia di milioni buttati per la famiglia e ti lascio documento a conferma) perché volevo rifilare l'intera spesa all'affarista Rosa che aveva comprato da Mario una quota di terreno per 30 milioni e l'aveva rivenduta per 120.000 euro con un guadagno dell'800%!
Proprio in quell'occasione mi recai da lei per recuperare, senza interessi, quei 40 milioni (interessi del 100%) dati al marito, che si era fatto fregare da nostro fratello Mario 20 milioni per una serata al casinò di Saint Vincent!
Infine, Antonio, ti prego di non accusarmi più di non fare niente per il giardino (ci sono gli addetti per la manutenzione) e di non saper scippare neanche un filo d'erba, che lascio a te per l'hobby del giardinaggio e la dimestichezza con le erbacce.
Da parte mia, giochi a parte, ho la passione per le scritture di morale allo scopo di migliorare le anime a partir dalla mia, ma ti prego, rivedi pure la tua perché, quando ti scagli contro di me, ti trasformi in viso e sembri un invasato, riversando contro di me tutto quello che riservi ancora contro quell'angelo di tuo padre, ma tu, tra angeli e santi, perdi la ragione!
Dulcis in fundo ricordati che tuo fratello Franco vale più dell'assegno di 10 milioni (il prezzo di un'utilitaria!), che ti diedi in pegno a garanzia di una mia prematura dipartita per un misero prestito! Nella stessa occasione il cognato fece di peggio: gli avevo chiesto il preventivo firmato di un'auto (solo carta straccia!) e lui scambiandolo per un assegno si rifiutò.
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Non c'è che dire... fratello e cognato si trattano e si scambiano morbosa affezione dal momento che vanno per amore del denaro (e assegni firmati) sempre d'accordo!
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SINTESI FRATERNA: la moralista Anna, l'affarista Rosa, il materialista Antonio e il superficialista Michele. L'artista Mario va citato a parte perché la sua vita brillante mi è costata cara ma la sua recensione ai miei figli, in punta di morte, non ha prezzo!
Per quanto mi riguarda, vizi e giochi a parte, mi ritengo lo spiritualista Francesco Andrea, grazie all'amore di quell'angelo (Raffaele) di mio padre, che da sempre m'invade, m'impregna e mi pervade!