Fantasie biografiche (5a parte)

In ultima analisi il fegato, dopo avermi tanto provato con queste strane patologie dei miei genitori (cirrosi criptogenetica materna e cirrosi psicosomatica paterna), si è riabilitato regalandomi l'acido glutammico per transaminazione (neurotrasmettitore eccitatorio per l'ideazione) mentre il fato si è addirittura scusato regalandomi, come dono natalizio (Merry Cristhmas!), “La musa epatologa”:
 
Se avverti astenia
con stipsi e dispepsia,
a parte l'ipocondria,
hai certo un'epatopatia
e necessita un'ecografia.
Vedo un fegato brillante
di qualità scadente,
presenta steatosi,
retaggio degli obesi e
condanna dei golosi,
e con un parenchima grasso
ti conviene andare a spasso
per scongiurare la fibrosi
che genera la cirrosi.
Nasce da uno screzio di proteine
e, tra endotelina ed angiotensina,
ci si mettono le citochine
che stimolano le stellate
a produrre la prolina
con deposito di collagene.
Si chiudono le finestre vasali,
aumentano le resistenze portali
ma senza più spazi vitali
il sangue inverte il suo corso
e per collaterali percorsi
raggiunge il sistemico flusso.
Non più deaminato,
con il carico ammoniacale
non più depurato,
obnubila il neurone
tanto da farti apparir
dapprima come un deficiente
ma poi diventi un incosciente
e di grado in grado,
passando per quattro stadi,
dalla confusione mentale
al torpore al sopore
arrivi a un respiro nauseabondo
ma sei in coma profondo.
Questa buia encefalopatia
nasce da uno screzio
tra valina e tiroxina
con un eccesso di glutamina,
sempre in tema di proteine...
e con l'albumina che scende,
l'ammonio che sale
e la bile che aumenta,
trasuda liquido ascitico
indi c'è il rischio emorragico
con il quadro encefalopatico
e il giallo itterico
a completare il panorama tipico
di una malattia indecente
che ti deturpa il fisico
e ti debilita la mente.
Questo strano percorso
mi è venuto in versi
perché lo conosco a menadito
dopo esser rinsavito
dalla follie epatiche
grazie alle ispirate fantasie
di una Musa epatologa
 
che, intanto, mi mantiene a distanza con il GABA (neurotrasmettitore inibitorio) per mantenere nella norma il rapporto tra amminoacidi aromatici (fenilalanina, triptofano e tirosina) e amminoacidi... ramificati (valina, leucina, isoleucina) in modo da preservare l'etica e scongiurare l'encefalopatia epatica!
Proprio da queste strane fantasie, frammiste a poesie e follie, deriva la mia mappina (piccola mappa e non lurido straccetto!) biografica contrassegnata da rilievi (esaltazioni) e depressioni del disturbo bipolare che io ho scalato in lungo e in largo in tutti i suoi versanti:
 
VERSANTE POSITIVO
(+1 allegria, +2 gioia, +3 buonumore, +4 ironia, +5 euforia, +6 mania, +7 delirio di grandezza)
 
SERENITA'
(gradiente giusto dell'umore)
VERSANTE NEGATIVO
 
(-1 tristezza, -2 astenia, -3 apatia, -4 melanconia, -5 angoscia, -6 depressione, -7 delirio di persecuzione)
 
sulla scia di Freud morto proprio il giorno in cui nacqui (23 settembre). E in questa fatidica data morì pure Padre Pio miscelando così sacro e profano, spirito e materia, pressione spirituale (le stimmate) e pressione carnale (il complesso di Edipo).
Di certo a Sigmund mi accomunano problemi di sessualità (il suo allievo Carl Gustav Jung voleva psicoanalizzarlo):
 
PROFUMO DI DONNA
 
Il pensier costante
talor assillante
in testa imperante
è l'idea del bello
ed ecco la donna
in veste di amante.
E' un'artistica creatura
che rispecchia la natura
con depressioni e rilievi
reali, quelli mentali
te li scatena a parte.
E così da un'afrodisiaca altura
lungo una folta radura
giù a valle si cela,
tra due protuberanze
talor tumide rilevanze,
una paradisiaca apertura
donde per stretta fessura,
cavità virtuale e non certo virtuosa,
si accede alla fucina della vita.
Senza alcun complesso
ma con un naturale amplesso
lungo questo percorso
si genera l'amor filiale,
premessa familiare,
per un rapporto non banale
(solo carnale sarebbe bestiale!)
ma tanto mentale
e la gioia sentimentale
sublima l'amor
con l'apoteosi sensuale.
Allora la sinfonia della voce
è melodia per le orecchie,
l'armonia del corpo
è la bellezza per gli occhi,
lo splendore della luce natia
è la dolcezza per il gusto
con la sinuosità anatomica
a stimolarti il tatto
e il profumo di donna
lo senti dall'olfatto.
Su questo antico senso
del cervello primitivo
germogliò il pensier
e sbocciò la donna,
idea del bello e bellezza ideale,
ma tra pensier e idea,
se l'amante è la donna ideale
con una moglie troppo pensante
e talor anche pesante,
l'ideale di donna è solo la mamma.
 
Se Freud, però, pervenne al complesso di Edipo con il figlio che uccide il padre per sposare la madre, io mia madre epatopatica non la sopportavo proprio ma in compenso mi sono innamorato di una Musa epatologa (nata pure lei il giorno di San Giustino) che, anche illuminata ecografista, con la sua luce mi ha risvegliato dal buio depressivo:
 
LA LUCE ECOGRAFICA
 
Quando ti vedo passar
dall'aorta alla porta
e ti sento spiegar,
o dolce ecografista,
il mio fegato brilla
mentre io già son brillo,
poi un tal brivido mi prende
che proprio all'istante,
a mò di gabbiano,
comincio a volare
e ad ali spiegate
finanche a volteggiare
ma è solo un delirare.
Quel bruto pensier
che mi ti fa desiar,
mia Musa divina,
d'incanto s'appanna
e subentra il canto,
di poi per lo stress
inizia il processo
di transaminazione
ed è la glutammina
che mi pervade il cervello
e mi eccita il neurone.
Proprio a questo punto
si illumina il pensiero
per la materia andata e,
in tanta luce,
la mente si compiace,
l'anima si dà pace
e perfin lo spirito...
finalmente tace.
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Fantasie biografiche (4a parte)

Proprio nell'RNA (A-adenina, C-itosina, G-uanina, U-racile) messaggero è trascritto il messaggio divino (A-more, C-oscienza, G-enoma, U-niversale) che io ho riciclato dal DNA spazzatura agli albori di questa nuova era spirituale, allorquando i neurotrasmettitori chimici (serotonina, noradrenalina, GABA) cederanno il passo ai mediatori sentimentali (pietà, carità, bontà) con l'altruismo dell'intelletto (dono spirituale) a sopravanzare l'egoismo della propria ragione (surrogato materiale) in modo che anche il nostro profondo io avrà finalmente pace:
 
IL CONFLITTO DELL'ANIMA
 
Che grande caos
in questa mia povera testa
quando mi ritrovo solo,
è un continuo vociferar
con vero botta e risposta
tra mente e coscienza,
prigioniere dell’anima nel mio profondo.
Se questo baccano succede di notte,
perché anche nel sonno
non mi dan pace,
mi costringono a buttarmi giù dal letto
per ascoltar le loro assurde ragioni:
smettetela una buona volta e
la notte almeno fatemi riposar.
Da una vita faccio il medico
solo per grande amore,
pensate un po’ che cattiveria...
non sopportavo più mia madre
per troppi lamenti e di contro
mio padre, semplicemente con serenità
soffrendo, con la sua dipartita
mi pervase d’amor tutto il profondo...
 
Questa certezza l'ho acquisita dopo esser passato indenne dal buio dell'encefalopatia epatica materna con il suo gradiente di oscurità tra segni e segnali:
 
Stadio 1- giornata cupa – confusione (segno) – irritabilità (segnale)
Stadio 2- giornata plumbea – sonnolenza/torpore (segno) – flapping tremor (segnale)
Stadio 3- giornata buia – sonno/sopore (segno) – disorientamento temporo/spaziale (segnale)
Stadio 4- giornata nera – coma (segno) – mancata risposta a stimoli dolorosi (segnale)
 
alla lucidità mentale con il suo gradiente di luminosità (o scala dei fantasmi) sulla scala cognitiva:
 
Grado 1- grigiore del cogito (il corpo è il fantasma della materia)
Grado 2- splendore della ragione (lo spirito è il fantasma del corpo)
Grado 3- bagliore dell'intelletto (l'anima è il fantasma dello spirito)
Grado 4- fulgore della sapienza (la luce è il fantasma dell'anima)
Grado 5- candore della contemplazione (la verità è il fantasma della luce)
 
E così grazie al fegato (studiando i suoi rapporti con il sistema nervoso e la mente) ho acquisito la giusta personalità (altruistica e non egoistica) passando dagli umori, al temperamento e al carattere:
 
Il fegato è la fucina degli umori, caldo e freddo (Ippocrate)
Il fegato è la fabbrica del temperamento, sanguigno e flemmatico (Galeno)
Il fegato è lo stampo del carattere focoso (simpaticotonico) e riflessivo (vagotonico)
Il fegato è il conio della personalità (altruistica o egoistica)
 
In virtù di tanto ammantandomi nella luce de La veste dell'anima:
 
L’amore è il fiore
all’occhiello dell’anima
e la coscienza è lo specchio
in cui essa, compiacendosi,
si ammira nel suo candido
splendore che illumina
la mente di immense certezze
con sogni all’infinito,
laddove è sempre Sole che,
al pari della Terra
con semine e fioriture
esposte alle intemperie,
fa germogliare l’anima
con gioie e tanti più dolori,
cingendola però di alloro
con abito alare di luce
sempre più intensa che,
al calar del tempo,
difilato la condurrà
nel fascino sconfinato
dell’immortalità che è
amore, anima e vita,
veste indissolubile
della luce divina
 
mi è stata concessa la grazia di pervenire a La Verità:
 
E' la certezza che Dio esiste
con la coscienza dell'amore
nella mente, pensier dell'amor
nel subconscio, sicura fede
ed anima immortale
che mette in scena la vita
con una commedia infinita
tra luci ed ombre quaggiù
soltanto buio laggiù
ma tanto Sole lassù
 
dopo esser passato di porta in porta, non quelle di Vespa che pubblicizza solo i suoi libri natalizi (e noi paghiamo il canone Rai!):
 
L'intestino è la porta del fegato
Il fegato è la porta del cervello
Il cervello è la porta della conoscenza
La conoscenza è la porta dell'anima
L'anima è la porta della verità
 
non prima, però, di una profonda crisi depressiva che mi aveva scatenato le Follie epatiche:
 
Nel rinvenire alla vita mi diagnosticai una falla che, tra pensieri folli, la mente mi spegnea. Fu con estremo sforzo di ciò che mi restava dopo immani tentativi di colpo la tappai. Non era altro che l’amara epatopatia di familiar riscontro, d’emblée riconosciuta, che tanti e tanti danni a me avea arrecato...
 
Di voi protettori epatici è meglio non parlare ché, in caso di battaglia, il vostro posto so. Passivi e da lontano, miei cari vil codardi, se mai il sisma fosse, le spalle voi dareste ai pochi sopravvissuti dello scempio letal...
 
Ed ancor tutto tremante
per quello strenuo salto
che tutto mi rallegro:
io, unico mortale,
di essere tornato infine
dagli irreversibili limiti
della follia epatica...
 
Or finalmente in me
nella mia primiera ragione
da solo me ne andrò:
per valli, monti e cieli,
per laghi, fiumi ed oceani,
di nuovo correrò
sol dietro a quella sfera
di cuoio inebriante
ed ancor leggerò un libro,
capendo le parole,
perché si che questa è vita,
non certo le follie
dei pur passati dì.
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Fantasie biografiche (3a parte)

Sempre per trama fatale mio padre Angelo Raffaele, vero angelo quaggiù in terra per condotta esemplare e adesso lassù governatore della terra per meriti morali, ebbe due figli medici esperti di coscienze con la differenza che mio fratello Antonio (esperto anestesista) dolcemente le addormenta mentre io con caparbietà le risveglio dal torpore della materia grigia dopo la ventennale esperienza vissuta con mia madre encefalopatica. E non a caso i miei professori (De Ritis, Coltorti, Giusti) sono gli scopritori delle transaminasi con il sottoscritto che, dalla cellula epatica (centrale metabolica/genera aminoacidi) a quella nervosa (materia grigia/elabora il pensiero), è passato addirittura alla cellula spirituale (anima/ci dona l'amore) per dare validità scientifica alla cirrosi psicosomatica di suo padre (sensibilità, disponibilità, bontà, intelletto e cristiana pazienza erano i suoi nobili attributi) lungo questo percorso:
 
-Livello superiore (è il pensiero a far da sinapsi tra cervello e anima)
 
Sistema nervoso (cervello)
Pensiero - sinapsi
Sistema spirituale (anima)
 
-Livello intermedio (è l'ipotalamo a far da sinapsi tra anima e corpo)
 
Sistema spirituale (anima)
Ipotalamo (barriera psicosomatica)
Sistema somatico (corpo)
 
-Livello inferiore (è il sistema nervoso autonomo a far da sinapsi)
 
Ipotalamo (centralina psicosomatica)
Sistema nervoso autonomo (simpatico, parasimpatico, enterico)
Fegato (centrale metabolica)
 
Da questo schema si evince chiaramente che il fegato è la fucina della vita, laddove un dì si unirono in matrimonio con vincolo indissolubile l'azoto con il suo corredo amminico (-NH2, costituente aereo sulla luminosa strada della spiritualizzazione) e il carbonio con il suo corredo carbossilico (-COOH, costituente terreno sul buio sentiero della fossilizzazione) per generare gli aminoacidi, la cui magica sequenza ci dona la giusta informazione (DNA) per la trascrizione (RNA) della vita.
 
La scala della vita
 
Nell'umana evoluzione
un dì fu sacra unione
del gene con il cromosoma
e così nacque il genoma.
E' il codice genetico
dell'umana identità
che lassù ci porterà
con la scala elicoidale
a doppio corrimano
di uno zucchero pentato
e di un composto fosfato
su scalini intercalati
di basi azotate
tra loro ben appaiate
ma debolmente legate
per sostener la scalata
con la materia scrollata.
Fu proprio in quel dì
di consacrata unione
del Gene spirituale
con il soma geniale
che vide luce
la vita sulla terra e,
da una magica tripletta,
nasceva la nostra casetta
di mattoni colorati
con arte intercalati.
Alla struttura cellulare
provvedeva l'entità nucleare
che prima si duplicava
poi si riproduceva
e infin nuova vita generava
con il DNA scrittore
e l'RNA vettore
a trasmettere il messaggio
all'organulo traduttore.
E' questa in sintesi
la favola della vita
lassù in alto creata
e solo per noi scritta
con inchiostro indelebile,
a noi resta la facoltà,
in tutta libertà,
di ben educare i figli
all'amore per la verità
da tramandare ai posteri
per il bene dell'umanità.
 
L'evoluzione della vita
 
Quando la vita
sulla terra nacque,
fu con le piante
che cominciò a respirare
e l'inerte materia
con il serpente
iniziò a strisciare.
Di poi la vita
sulla scala evolutiva
con le bestie
arrivò ad annusare
e con lo scimpanzé
imparò a camminare,
ma fu con l'uomo
che s'ingegnò a pensare
e, proprio da qui,
la polvere sortì
materia cerebrale.
Solo con Broca, però,
il cervello cominciò
a parlare e d'allor
s'incominciò a localizzare
la funzione corticale
con l'antica struttura
per l'emotivo
e con l'area associativa
per l'intellettivo.
Sarà da questa sede
che la flebile coscienza
si farà sentire
se ormai da tempo
per afasia sensoriale
nessuno l'ascolta più.
E così se un dì
con ricetta galenica
lo spirito naturale
si raffinava in vitale
e poi ci vivificava
da spirito animale,
d'ora in avanti, invece,
la fucina epatica,
centrale metabolica,
cuocerà a fuoco lento
sulla fiammella ipotalamica,
centralina psicosomatica,
la giusta miscela umana.
E qui va enfatizzata
l'educazione morale
in modo da pervenire
dalla raffinatezza neuronale
alla purezza della cellula spirituale,
che con il suo amor
ci donerà l'anima
e la polvere di quel lontano dì
per noi sarà un orizzonte di luce.
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Fantasie biografiche (2a parte)

Continuando la mia trama fatale, dopo le clamorose sconfitte al gioco e l'abbandono filiale, entrai in severa crisi depressiva, ma poi in un giorno speciale (Epifania del 2004) vidi strani segnali dall'alto (moto solare diurno ed aureola stellare notturna), che mi fecero entrare ancor più in confusione mentale, se adesso mi ritengo il novello Noè (apripista dell'era spirituale) e un moderno Mosè che nottetempo trascrive sotto dettatura finanche poesie morali.
Da qui sono giunto alla lucida conclusione, ahimè, di essere il vero scopritore dell'anima dopo esser pervenuto alla cellula primordiale o spirituale ben celata nella filosofia dei Grandi: pensiero/membrana/Aristotele, amore/citoplasma/Platone e coscienza/nucleo/Socrate.
E in virtù di tanto spero di passare alla storia (o alla gogna) come “L'Einstein spiritale o il novello Platone, fate voi!”:
 
Se ascisse e ordinate
sono coordinate cartesiane
e posizionano un oggetto su di un piano,
spazio e tempo
sono coordinate umane
e posizionano un soggetto nell'universo.
Pertanto se lo spazio
misura la larghezza del corpo,
materia finita, massa
ed energia commutabile,
il tempo misura, invece,
la lunghezza del pensiero,
spirito infinito, luce
ed energia immutabile.
Dinanzi a questa Luce infinita,
che anima i cuori e muove le menti,
spazio e tempo si inginocchiarono
in gloria alla suprema Potenza
e così il gran Renè divenne
il padre della filosofia moderna
mentre quel mostro di Albert
è il sinonimo dell'intelligenza.
Il guaio è sol per me,
Francesco Andrea che,
per l'ardire del sommo esaltato,
passerò alla gogna
con tanta vergogna.
Da pensator incallito
alla costante ricerca dell'anima
mi sia concessa allor
la nomea di novello Platone
per quel mio “amo e sempre sarò”,
che completa la triade spirituale
tra il cogito ergo sum cartesiano e
il gnothi sautòn socratico
e ci invita a vivere
alla luce dell'anima
mentre io continuo a dibattermi
tra l'Einstein spirituale
e il novello Platone... fate voi!
 
L'inesorabile fato, intanto, dopo tante assurde pazzie sempre più mi perseguita se per l'ispirazione mi ha fatto passare da una madre epatopatica (la mia prima scrittura in versi è Follie epatiche) ad una musa epatologa (mi tempesta di poesie) nate lo stesso giorno, il 1° giugno in cui si festeggia San Giustino, primo apologista cristiano e patrono dei filosofi:
 
L'originale intrigo
 
Per un fatal dì
a cavallo della vergine nacqui
e, per quel dì
che a Platone insignì,
con la Poesia
d'incanto rinacqui
e intravidi la scia
che dona l'oblio.
E' una splendida traccia
di fulgida luce
che davver tanto seduce,
lo spirito conduce
e la vita produce.
E' questo il vero amor
che da sempre intriga
e complica la vita,
perché l'anima declama
la dolcezza spirituale
ma poi la mente conclama
la marachella sentimentale
e la debolezza materiale,
infin,reclama
la licenza amorosa.
O mio profondo io,
questo originale intrigo,
peccato naturale,
è un eterno conflitto
ed allor se non mi compiaci
d'ora in avanti per sempre taci.
Invece io, caro pensier mio,
con la mia voce
ti condurrò alla Verità,
che è il vero Amor
di candida Luce
e con la divina Triade
sarai puro amore,
vivrai la vera vita
e la tua anima,
finalmente, avrà pace.
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L’anima della poesia, lezione per un critico letterario

Dopo una tale critica pagata a caro prezzo (mi toglie pure l'illusione del Nobel della poesia!), a me resta la speranza che voi critici letterari non siete infallibili e che le vie del Signore sono infinite!
Con la premessa che la scrittura è l'espressione della mente (e la critica della ragione) e la poesia è la voce dell'anima (e la lirica del cuore), tutto mi potevo aspettare dalla vita tranne che diventare scrittore e, forse, poeta se riuscirò a vincere le resistenze di voi critici letterari.
Intanto, gentile Andrea Carnevale, da ex calciatore (anche in questo campo ho detto la mia!) non puoi definire la poesia, che è libera espressione dell'anima senza limiti e confini, ed io non sarò poeta ma l'anima la conosco in tutti i suoi risvolti per aver superato indenne un percorso vitale molto sofferto, tanto da diventare il pilota dell'anima (titolo del mio primo libro):
 
l'anima è la strabiliante
rossa monoposto,
dono della potenza divina,
per superare il tortuoso
e contorto circuito della vita.
Chi lo supera sicuro e veloce
a pieni giri senza penalità,
sfoggiando abilità di guida
con nervi ben saldi,
si guadagna la protezione
del mantello divino
con l'alloro di pilota dell'anima e,
con un pizzico di umana vanagloria,
la corona d'alloro di poeta
delle follie della vita.
 
Insignito di tanto dall'alto con moto solare e aureola stellare (divinae gratiae causa altro che honoris!), ho già vinto il Nobel della vita, che è anima ed amore, indissolubile veste della luce divina:
 
La Vita è l'Anima dell'Amore
La Vita è l'Amore dell'Anima
 
L'Anima è l'Amore della Vita L'Anima è la Vita dell'Amore
L'Amore è l'Anima della Vita L'Amore è la Vita dell'Anima
 
e da qui alla Poesia il passo è davvero breve se questa rappresenta la Musa dell'Amore o l'Amore della Musa e, con l'intercambiabilità dei termini, anche la Poesia diventa universale:
 
La Poesia è l'Amore della Musa La Poesia è la Musa dell'Amore
 
L'Amore è la Musa della Poesia L'Amore è la Poesia della Musa
La Musa è l'Amore della Poesia La Musa è la Poesia dell'Amore
 
Per arrivare a tanto, però, ho dovuto superare un sofferto percorso di nevrosi:
 
su per oscuri confini,
non ben delimitati,
che in ansia ti mantengono
con ritmi circadiani.
Perché tra ansiose notti
che il dì in parte spengea
e poi mi ritornava
con il calar del sole
l’ansia ingravescente
che poi si approfondava
col buio della notte,
tornando le ansiose notti
che il cerchio completava
 
e di psicosi:
 
nel rinvenire alla vita mi diagnosticai una falla che, tra pensieri folli, la mente mi spegnea. Fu con estremo sforzo di ciò che mi restava dopo immani tentativi di colpo la tappai
 
laddove il dolore aguzza l'ingegno (porta alla conoscenza) e forgia l'amore, regalandoti l'anima e la Poesia, che io ho conosciuto dal vivo, de visu e in voce grazie a una dolce Musa che mi ha rigenerato l'anima da una profonda crisi depressiva, facendomi rivivere, quaggiù in terra, lo spettacolo del Bello (sensi correlato) che si vive in Paradiso: inebriante per il profumo, illuminante per la visione ed estasiante per la melodia. E ti assicuro, Andrea, che se ascolti la melodiosa voce della mia Musa, anche tu, da critico letterario, diventi poeta di rime baciate perché la luce della Poesia:
sei il mio raggio di luce,
divina Musa,
rifletti in versi la voce
e la passione converti
in rime baciate
che neanche nel sonno
mi fan trovar pace
 
non la puoi neanche sfiorare per non contaminarla!
 
Egregio Andrea, dopo i trascorsi calcistici (hai giocato con Maradona) ti sei dato alla critica, mentre io, militando in categorie inferiori, mi sono dato alla cultura per superare una grave crisi depressiva per il troppo correre a perdifiato (imprendibile attaccante fino alla vetusta età di 43 anni!) alla ricerca della mia vera identità di calciatore, commerciante, sistemista, medico, padre, marito, scrittore, poeta:
 
nel buio vagando
alla ricerca dell'io
di colpo un lampo
mi illuminò la via
 
E così sulle reminiscenze filosofiche dei Grandi, di maestro in allievo, pervenni alla cellula primordiale o spirituale (Socrate/coscienza/nucleo, Platone/amore/citoplasma e Aristotele/pensiero/membrana esterna) che presidia e presiede quella neuronale, il cui elaborato finale è proprio il pensiero (vigile, razionale, sciente, illuminato ed estatico) che diventa il trait d'union (la sinapsi) tra anima (sistema spirituale/miriade di cellule spirituali) e mente (sistema nervoso/miliardi di neuroni).
 
Lungo il percorso:
 
Sistema nervoso (cervello)
 
Pensiero-sinapsi (1-vigile/cogito, 2-razionale/ragione, 3-sciente/intelletto, 4-illuminato/sapienza e 5-estatico/contemplazione=gradi della conoscenza)
 
Sistema spirituale (anima)
 
si conosce la vita in tutti i suoi stadi (1-vegetativa solare/fotosintesi clorofilliana, 2-animata istintiva/arco riflesso midollare, 3-animale emotiva/sistema limbico, 4-cosciente riflessiva/corteccia cerebrale e 5-illuminata intellettiva/corteccia associativa)
 
e si perviene a “La Verità”:
 
E' la certezza che Dio esiste
con la coscienza (Socrate)
dell'amore (Platone)
nella mente (Aristotele),
pensier dell'amor nel subconscio,
sicura fede (Sant'Agostino)
ed anima immortale (San Paolo)
che mette in scena la vita
con una commedia infinita (Dante)
tra luci ed ombre quaggiù (purgatorio),
soltanto buio laggiù (inferno)
ma tanto Sole lassù (paradiso).
 
Adesso, caro Andrea Carnevale, prendi carta e penna per gli appunti e una pillola di acutil fosforo per memorizzare i risvolti e le poesie dell'anima:
 
l'anima letteraria: è certezza di esistere (esisto), consapevolezza di amare (per amare) ed eleganza di vivere con la coscienza morale (veramente)
 
l'anima filosofica è triplice coscienza: vigile (cogito ergo sum/Cartesio), consapevole (amo e sempre sarò/Maiello da Platone) e morale (gnothi sautòn/Socrate). L'anima nel reale, pertanto, diventa coscienza dell'amore nella mente o pensier dell'amor nel subconscio.
 
L'anima in poesia:
 
Esisto per amare veramente
secondo i dettami della coscienza,
spirito nella materia
e luce della verità
che si trova tra le certezze
della mente alla ricerca
del senso della vita,
che è sempre tanto amore
e realizza l'anima
nella sua vera essenza
e con la tua presenza
nella luce per l'eternità
L'ecografia dell'anima:
Con lo spirito nasce il pensiero,
con la coscienza sboccia l'amore
e con l'anima spunta quel fiore
che ti regala la vita nei suoi colori
e te la profuma dei suoi valori
 
Le vie del Signore sono infinite ma non per me che, da predestinato...
 
Andrea, non ti crucciare,
non impedir lo mio fatale andare:
Vuolsi così colà dove si puote
ciò che si vuole, e più non dimandare
 
sono già tracciate per essere stato il primogenito prediletto dell'unico angelo (Angelo Raffaele) disceso in terra sotto mentite spoglie, commerciante di maglie di gran qualità (marchio Domenico Servodio!) a Napoli in via Duomo di fronte a Serpone, negozio di arredi sacri!
 
Adesso da lassù, governatore della terra per divina volontà, mi ispira scritture morali per farmi diventare l'apripista della nuova era spirituale (ultrapallio) secondo la profezia Maia (21/12/2012) rivelata a Maiello e verranno i tempi belli!
Concludendo la nostra polemica, caro Andrea, ho un Francesco e una marcia in più ed a me, misero mortale con quoziente intellettivo medio, è stato concesso di scrivere la cultura in sintesi (e non sono uno scienziato) e La Poesia in versi:
 
Dolce Musa,
dal vivo, de visu e in voce,
sei immagine inebriante,
visione illuminante
e melodia estasiante.
Che spettacolo affascinante,
sei scenario da paradiso!
Mi rigenerasti l'anima
e colpo presi
ma contro ti tesi
agguato immortale.
Sublime amore,
da sempre sognato
e tanto agognato,
il dì del sempre,
già in dolce attesa,
per sempre saremo
e insieme vivremo
da eterni amanti
 
e non sono un poeta ma specialista di sistemi vincenti tra sacro (sistema spirituale) e profano (calcioscommesse)... le vie del Signore sono infinite per Andrea Carnevale ma non per Francesco Andrea Maiello, insignito con moto solare ed aureola stellare (fantastica Befana del 2004) della docenza in educazione morale.
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