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La novella arca di Noè (in breve)
Da tempo piove a dirotto sulla morale e, per trovar riparo, sotto segni lampanti dall'alto (sole e stelle) ho costruito la novella arca di Noè, su cui si accede per tabelle e scale istruttive nonché poesie morali cognitive, assumendo, così, la veste di Mosé!
Naturalmente sono in profonda crisi depressiva e, lungi da solite medicine, per ristabilire la normale pressione spirituale, sono andato alla ricerca dell'anima perduta.
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A questo punto, da novello Platone, ho dato certa identità, su reminiscenze filosofiche, a questa nostra fiammante monoposto - pilotata dalla mente (Aristotele), alimentata dall'amore (Platone) e illuminata dalla coscienza (Socrate) - che, volando sulle ali della fede (“Dio il Signore formò l'uomo dalla polvere della terra”), origina dall'alito vitale della cellula primordiale o spirituale (coscienza/nucleo, amore/citoplasma e pensiero/membrana).
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Proprio su queste solide basi culturali l'anima, evoluzione spirituale della mente (materia raffinata), ci fa passare dalla nascita (materializzazione dello spirito) alla rinascita (spiritualizzazione della materia), dall'esser polvere (pensiero, ragione, mente) al divenire luce (amore, intelletto, anima), grazie alla sua illuminata veste di triplice coscienza: 1-vigile (chi sono, polvere), 2-consapevole (da dove vengo, amore) e morale (dove vado, verso la luce della verità).
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Infine, per concludere, sulle tracce di Galeno, grazie ai miei spiriti – naturale (fegato, carattere sanguigno), vitale (mente con la sua ragione egoistica) e immortale (anima con il suo intelletto altruistico) – ho elaborato il mio coefficiente etico (e non poteva mancare Einstein con la sua equazione!) per risvegliare la morale che, tradotto in formula, è:
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CE=AS/AF X GC.
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Il coefficiente etico (CE) è un numero (scala da 0 a 100) che equivale al quoziente tra amore spirituale e amore fisico (AS/AF scala da 0 a 100) moltiplicato per il gradiente della coscienza (scala da 0 a 10). Il suo valore ideale di 100 (100/10 x 10=100) non è poi così difficile da raggiungere, posto 100 di amore spirituale ( per chi si innamora veramente), 10 di amore fisico (e già è tanto!) e 10 di gradiente morale.
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In virtù di tanto, con la novella arca di Noè, spero di traghettare l'umanità - sempre più alla deriva, rotti gli argini naturali della società civile (matrimonio, genitori e famiglia, utero in affitto a parte) - nella nuova era spirituale (ultrapallio) sulla strada maestra dell'amore e della luce.
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Note biografiche
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Francesco Andrea Maiello è nato a Sant'Anastasia (Na) il 23 settembre 1948. Nonostante studi sempre brillanti, per limiti caratteriali da interior conflitto a stento supera l'esame di maturità classica con la media del 6 per bilanciare il 7 in condotta (polemica urlata con il professore di storia e filosofia!) e, nel 1975, si laurea in Medicina e Chirurgia a Napoli con un misero 107, questa volta dopo polemica urlata con il preside della Facoltà e conseguente espulsione dall'Ateneo per dodici mesi.
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Dal 1972, primogenito di sei fratelli, conduce anche il negozio del padre, Angelo Raffaele (morto prematuramente), commerciante di maglie di gran qualità (marchio Domenico Servodio!) di fronte a Serpone (negozio di arredi sacri!) in via Duomo a Napoli, non tralasciando mai l'attività sportiva (e di giocatore di schedine, poker a parte!) in veste di irrefrenabile attaccante di movimento, divoratore di gol per il suo gran correre a perdifiato (Pro Vesuvio, Sant'Anastasia e Madonna dell'Arco).
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Dal 1976 è medico di famiglia a Gragnano e dal 1998 (anno dell'abbandono dei figli per incompatibilità coniugale... svariati impegni senza la moglie!) si dà alla scrittura per sopravvivere.
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E’ stato amico d’infanzia di Padre Cristoforo Bove, il relatore di Padre Pio Santo e uno dei suoi libri (“Le fantasie dell’anima”, Kimerik, 2009), per il suo contenuto morale, è stato ammesso in Biblioteca Vaticana. Proprio con i suoi libri regalati a Natale (Vespa li vende con la pubblicità della Rai!), oltre che curare, prevenire e vaccinare, cerca pure di educare nell’ottica di un mondo migliore mentre la terra sempre più si dimena tra attività belliche e movimenti sismici.
Il pensiero insonne
Il pensiero insonne... e le notti in bianco passando dai sistemi da gioco alle scritture di morale e alle poesie in rime baciate... beate loro!
Risvegliandomi alle prime luci dell’alba, in prolungata e sofferente sua attesa, fresco come una rosa (si fa tanto per dire), annegato poco prima in assurdi pensieri di una notte insonne, agitata con sogni, alla scoperta dei misteri della vita, proiettato così verso orizzonti infiniti con spazio e con tempo, mi ritrovo infine, da solo nell’eternità, alla ricerca di amori perduti da tempo e di amori presenti, ma da me lontani per errori di una vita che mi castiga isolato in una stanza con pareti di amori, dove è solo un ricordo che la notte si riposa senza pensieri... e conseguenti scritture, ispirate soltanto da una mente eccitata in preda, purtroppo, a catastrofico protagonismo sotto costante minaccia di ritrovarsi per davvero da sola, umiliata ed afflitta, nel tenebroso precipizio dell’umana vanagloria, coinvolgendo affetti familiari in ansia crescente per le sue insonni scritture notturne.
Si avvicina il Natale e, come da anni ormai mi capita, specie in ricorrenza di sacre festività, lo stare lontano dai miei figli, in questa asfissiante solitudine, mi sollecita un improvviso impulso
di prendere carta e penna, strano effetto per uno che si impantanava nei compiti di italiano e trova adesso compagnia in questa sofferta scrittura per dialogare con quella presenza vitale dei miei tre figli che tanto mi mancano.
Questo scrivere vuole essere un modo per inviar loro un messaggio di una certa rilevanza, che metta una toppa alla mia allucinante, forzata assenza di padre.
La vita d’oggi è molto difficile e noi genitori dobbiamo essere gelosi custodi di un dono d’amore tanto agognato, perché le insidie presenti dei tempi correnti, se la sorte ti arride, te lo fan ritrovare con la pelle deturpata da oscuri geroglifici e con aggeggi metallici ovunque infiltrati.
Con la notte insonne (da poco passata) la memoria traballa, per cui non ricordo più se a Natale o a Pasqua mettevamo la letterina d’auguri sotto il piatto di un sorpreso papà.
Per come sono andate le cose (assurda pazzia il mio abbandono) e per chiedervi scusa, in questo Natale qualcosa per voi mi inventerò, ma voglio anche ricordarvi che vostro padre è colpevole di aver sempre dato oltre ogni umano limite e, adesso, si ritrova con una mente precaria, ricco come al solito di sola spiritualità.
Tutta la sua materia fu usata per svariate falle, ma neanche i beneficiari più lo riconoscono, anzi ti irritano la mente, già in cattivo stato, con l’assurda accusa di pessima gestione delle tue fortune, identificando l’amore proprio con la materialità.
Povero me, da sempre fuori strada e in costante apprensione per l’altrui difficoltà, invece di bearmi nel mio eden domestico dove era anche sbocciato un fulgido trifoglio... chissà se in un’altra vita una così intensa gioia mai più si proverà.
Con la materia, ahimè, andata (errore che rifarei!) e la mente surriscaldata per problemi ingravescenti, miei cari figli, a cui ho donato tutto me stesso, il vostro abbandono, all’epoca, di certo fu solo il male minore.
In questo racconto, se vi parlerò di mie strane follie, per carità non spaventatevi, continuate la vostra lettura. Molto più piccolo di voi mi ritrovai davvero in una selva oscura tra “mostri e iene e talpe”, ma per gli insegnamenti di un grande maestro tutta l’attraversai senza paura.
Voi, nel leggere cose alquanto toccanti, non dovete turbarvi perché vostro padre vi sarà sempre vicino ed alla fine tutto sembrerà solo scherzosa e spinta fantasia.
Intanto, vivendo fantasticando e così sopravvivendo, ho scoperto la mia anima, traboccante di amore ed in perenne dissidio con la mente per la sua fredda razionalità e, proprio al limite della follia, la muta coscienza (da sempre attenta osservatrice), giudicando sublime l’amore spontaneo (vera essenza vitale), mi ha ridato alla fine la pace interiore.
Che grande ebbrezza questo melodioso silenzio per unitario intento di mente, amore e coscienza, nostra pura identità, vera essenza spirituale di stampo divino, marchio di garanzia e qualità della vera umanità, che non può esser solo polvere di gelida materia e che oltre la vita vivrà nell’infinito,
eterno ed abbagliante orizzonte di luce, riflessi e colori, regno della pura verità spirituale, eterna luce divina... purezza e verità è spiritualità, onnipresenza della luce divina.
Questo sfavillante scenario, che sa tanto di paradiso, io l’ho vissuto in terra con l’esuberanza di gioie e dolori per morbosi affetti scatenanti passioni e conseguenti inebrianti, interminabili emozioni, tragitto terreno dell’anima, scia luminosa perforante i cieli.
Che splendido finale di una notte insonne dianzi annegato in assurdi pensieri a spasso così nel buio fitto dei misteri della vita, alla ricerca della vera realtà che impregna e pervade la materia donandole vita, che è sempre e solo amore, l’anima della vita, che è dentro noi stessi, che ci dà consapevolezza di esistere (cogito ergo sum), di amare (amo e sempre sarò) e di conoscere noi stessi (gnothi sautòn).
Se davvero amerò, per sempre sarò nell’universo con la mia identità, in questa strabiliante catena di
infiniti amori senza limiti ed oltre i limiti dello spazio e del tempo, che ci riporta alla vera unica realtà cui, con disparate intensità per fattori contingenti, tutti percepiamo di appartenere ed a cui, nel profondo, tutti aneliamo perché, affatto, non siamo di sola inerte materia.
È davvero splendida notte di insonnia con sogni, sarà pure di folli pensieri, quando infine mi risveglio per improvviso bagliore di una vivida coscienza, in me oltremodo esagerata, che mi richiama in vita alla sua, mia presenza col solito esasperante ritornello... ricerca te stesso, conosci te stesso, giudica soltanto te stesso, non concedendomi, così, mai tregua da giudice inflessibile, tanto che la identifico, ormai, con la mia spia dell’anima, perenne registratore di ogni sua azione e pensiero.
Pertanto è la scatola bianca dell’anima in questo suo volo terreno con l’assurda pretesa di rimanere limpida e trasparente proprio in un fior di peccatore, incallito come me, che vive con sdegno la vita, da sempre arrabbiato con tutto e tutti, al punto di non risparmiar neanche se stesso, con cui si lamenta soprattutto di esser nato, poi quando sta storto se la prende anche con la sua stessa immagine allo specchio (povera moglie mia, cosa non ti ho scatenato!), indi sostenuto da fede vacillante con preghiere sol pensate, talora bisbigliate, non si rivolge mai ai santi per non ricordarsi di malati e malattie ed alla fine, per sola codardia e passivamente indignato, vive ansiosamente i tempi correnti che purtroppo tutti subiamo.
Passerò pure per novello Cassandra, ma la qualità di vita per costumi sempre più scadenti, ovunque presenti, mi dà ansia ingravescente per questi nostri poveri figli, catturati da programmi in cerca di gloria e scommesse in cerca di soldi, con monotona quotidianità di guerre e massacri incessanti finanche nel nome di un dio personale, se addirittura non diamo la diretta proprio sul nostro uscio di casa di vergognose lotte fratricide per un’arida zolla di terra.
È proprio una gran barzelletta questo mondo di tutti fratelli, ormai quasi alla deriva, se da sempre il legame familiare vien reciso nel suo anello più debole, che è proprio l’amore fraterno, da sempre soltanto decantato per cieca salvaguardia di spropositato amore filiale nel nome delle solite ricchezze, pur sempre sol cose materiali con danno irreversibile dell’equilibrio e della trama familiare.
Dopo tanto farneticare, ad occhi spalancati e fissi nel buio della stanza, è finalmente nuovo splendido giorno, che ebbrezza contemplarlo dal profondo con riflessioni su una vita così strana per troppe fatali coincidenze, disegnata con magico tocco di mistico su di un percorso obbligato e sofferto, profumato però di misterioso fascino.
Da sempre insofferente e sofferente per malati (che tragedia queste malattie sempre più in aumento) e con l’agognata idea fissa di una sana grande famiglia, per grave ed imperdonabile fallimento della mia sacrosanta funzione di buon padre di famiglia mi ritrovo isolato a scrivere per farmi così compagnia e a guadagnarmi il pane quotidiano nelle forzate vesti di medico (finanche) di famiglia!
Che onere, tristezza e rabbia le umane sofferenze, or fisiche e sempre più mentali proprio per sopravvivere, ci fan dubitare di certezze in noi profondamente al sicuro e, allora, ricorriamo ad esse chiedendo soccorso all’anima perché, con la consapevolezza dei limiti della scienza, con sempre tanto amore sotto gli occhi vigili della coscienza, il vero male incurabile della medicina resterà sempre la fame di gloria per sola sete di tanti quattrini.
I promossi sposi
Corrono tempi di sopravvivenza e, i giovani, invece di sposarsi, preferiscono la convivenza, lasciando ai gay l'incombenza del matrimonio e l'adozione dei figli.
Sicuramente stiamo stravolgendo le leggi naturali e, senza nulla togliere agli omosessuali (a loro va riconosciuta e legalizzata ad horas “l'unione sentimentale” per diritti paritari), bisogna rimboccarsi le maniche per arginare la decadenza morale, ristrutturando, in primis, la famiglia con i suoi presupposti naturali (genitori di sesso diverso) e con il legame sacramentale (matrimonio), dal momento che siamo prima figli del Padre (anima/cordone spirituale) e poi della madre (corpo/cordone ombelicale)!
La vita sulla terra, di certo (checché ne dicano gli atei e gli ignoranti!), non è nata da sola ma è un dono d'amore di Dio e necessita, per farlo capire a tutti, introdurre una nuova materia scolastica, l'educazione morale (propedeutica a ogni disciplina) al posto della obsoleta educazione civica e dell'inutile ora di religione.
Da parte mia, dopo tante scritture di morale, a breve pubblicherò anche una fotografia a colori dell'anima nella sua variopinta veste giallo oro (mente illuminata), rosso fuoco ardente (il colore dell'amore) e bianco lucente (il candore della coscienza)...
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quando il cuor alfin diparte
all'istante si compatta
in una splendida pallina
dai colori sempre cangianti
con un nucleo bianco lucente
dal contorno rosso fuoco
e all'infuori giallo oro
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La nuova disciplina avrà profonde radici filosofiche alla portata di tutti e parte dall'elementare quesito... chi siamo (polvere), da dove veniamo (amore) e dove andiamo (luce).
Bene analizzando, nel corso dei millenni, la vita si è evoluta passando per 5 stadi (vegetativa, animata, animale, cosciente ed illuminata) e, pertanto, la vita cosciente dell'homo sapiens, ormai rimbecillito (sta tirando troppo la corda e rischia di spezzare il cordone spirituale!), non è la risultante di una squallida reazione chimica (umori, ormoni, recettori) ma presuppone gli elementi primi (pensiero, amore e coscienza) della cellula spirituale che presiede e presidia quella nervosa, anch'essa materia, seppur finemente differenziata con il pensiero, elaborato finale, in veste di membrana esterna a custodia dell'amore e della coscienza (quintessenza spirituale), rispettivamente citoplasma e nucleo di questa illuminata cellula.
----In virtù di tanto la sessualità non è una banalità e neanche un semplice sfogo carnale (comune alle bestie) se realizza la vita cosciente veicolando l'anima (amore e vita, indissolubile veste della luce divina) attraverso un triplice passaggio cellulare.
L'amore, infatti, prima impregna le cellule nervose (innamoramento), poi pervade le cellule germinali ed infine invade la cellula uovo, riproducendo la vita e generando l'anima con il marchio spirituale di figli di Dio.
E così, dalla cellula nervosa a quella spermatica alla cellula uovo, si realizza il prodigio di materializzare l’amore e spiritualizzare la materia con una mirabile miscela spirito materia: l’umana sostanza del frutto concepito che si ritrova l’anima per passaggi di stato!
Il liquido seminale, infatti, condensa dei bollori del vero amore, al caldo tepore del grembo materno sublima e da quest'eterea essenza nasce l’anima della cellula fecondata... amor conglobato intorno alla luce della coscienza con il pensier nascente a completare la cellula spirituale, a immagine e somiglianza della divina triade.
----Naturalmente tutto questo mi è venuto nel ricordo delle mie metempsicosi grazie al presidio del sistema limbico...
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mi vidi fluido d'amor rovente,
seme di anima nascente,
già cellula vivente,
pronto a germogliar
nel tiepido calor
del grembo materno
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… tenendo ben salde, una volta e per tutte, le redini del cavallo bianco sulla mia biga alata che mi ha portato nell'iperuranio ad acquisire idee illuminanti.
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Il sistema limbico, memoria a parte, è il cervello intermedio (Evoluzione del cervello e comportamento umano/Paul Mac Lean) dei mammiferi antichi (vita animale emotiva) che elabora il comportamento per la sopravvivenza e la conservazione della specie, e viene a situarsi tra il cervello primitivo rettiliano (vita animata istintiva/arco riflesso midollare) e il cervello dei mammiferi recenti (vita cosciente riflessiva/corteccia cerebrale), sperando che la cellula spirituale, finalmente, ci illumini e ci faccia pervenire al sistema spirituale dei mammiferi moderni (era spirituale della profezia Maya a cui nessuno ha dato credito) con illuminazione della materia grigia cerebrale (vita illuminata intellettiva/corteccia associativa) grazie al genoma eccelso (condensa spirituale/Maiello sulla scala elicoidale/Wilkins con base comportamentale/Paul Mac Lean). ----Questa fantastica, illuminata visione richiama l'allegoria biblica... “Dio il Signore formò l'uomo dalla polvere della terra, gli soffiò nelle narici un alito vitale e l'uomo divenne un'anima vivente”, stadio a cui perverremo grazie all'educazione morale in virtù di un comportamento ottimale per realizzare il paradiso terrestre alla luce del Sole divino (evoluzione dell'arco riflesso dei vertebrati in arco riflesso illuminato) dopo aver attinto dall'albero della conoscenza (cogito, ragione, intelletto, sapienza e contemplazione) e dall'albero della vita (sacrificio della croce).
Questi profondi concetti si possono acquisire facendo appello al proprio io profondo (gnothi sautòn) che, in ultima analisi, ci chiarirà in tutti i dettagli il classico interrogativo “chi siamo (polvere), da dove veniamo (amore) e dove andiamo (luce)”.
Adesso proprio da qui si può passare dalla filosofia alla religione (per Aristotele dalla filosofia alla medicina e viceversa) che, invece di unirci da figli dello stesso Padre, sempre più ci separa finanche in sette.
A tal uopo, con tanta semplicità, basterebbe trovare un punto d'incontro nella religione dell'amore che parli la lingua universale della pace (comprensibile a tutti anche ai sordi, ai muti e ai ciechi) grazie al glossario di carezze, baci ed abbracci, e su queste basi le principali religioni monoteiste, cristianesimo e islamismo, già concordano ampiamente.
Tra cristiani e musulmani c'è solo la differenza che noi cristiani siamo meno osservanti e più permissivi (religiosi a chiacchiere) e, pertanto, se gli islamici pregano 5 volte al giorno, noi la preghiera (salàt) ce la ricordiamo soprattutto in caso di bisogno (avversità e malattie).
Se l'elemosina (zakàt), inoltre, per i musulmani è uno dei 5 pilastri della fede (ìmàn) per esercitare il bene grazie alla pietà attiva (carità), in noi cristiani, invece, c'è solo tanta pietà passiva (compassione) a partire dal nostro ristretto ambito familiare per discrepanza tra amore fraterno e filiale a causa dei soliti motivi di eredità materiale.
Noi cristiani, infine, se facessimo un po' di digiuno (ramadàn), specie sessuale (ormai il sesso è un abuso mentale!), sicuramente ci disintossicheremmo dell'eccessivo materialismo che ci fa perdere i valori veri della vita... chi siamo (polvere), da dove veniamo (amore), dove andiamo (luce) e “La luce dell'anima”/Montecovello, vi assicuro, è un libro educativo, di semplice lettura, con le sue scale cognitive e poesie istruttive.
----A proposito di sessualità (la lingua batte dove il dente duole!) Isaac Newton, già molti anni prima di Sigmund Freud, aveva evidenziato la correlazione tra fattori sessuali e nervosi (o nevrosi reattiva), tanto da far voto di castità per sfruttare la nevrosi creativa.
Al padre della psicanalisi il sesso scatenò, invece, un tale esaurimento nervoso al punto che un suo allievo, Carl Gustav Jung, voleva psicanalizzarlo.
Ad entrambi i personaggi mi accomuna il disturbo bipolare (turba spirituale) e a Sigmund anche la data del 23 settembre, con la differenza che per Freud è l'anniversario della morte mentre per me è la data di nascita... figlio primogenito di un angelo (Angelo Raffaele) a cavallo della vergine!
Da tempo anch'io come Newton sto sperimentando la relazione tra astinenza sessuale e nevrosi creativa (il suo giuramento mai lo farò!), e noto che a me non vengono illuminazioni scientifiche ma poesie sempre più brillanti... a patto che la Musa continui a sopportarmi!
Ritornando adesso alla religione (il sesso mi fa fuorviare), da questa si può sforare nella politica e qui, grazie all'educazione morale (disciplina con filosofia, religione e politica interdipendenti), si potrebbe pervenire addirittura a politici di gran livello culturale per combattere il materialismo (l'islamismo, però, non deve sfociare nell'integralismo) in modo da equilibrare l'umanità con i forti ad aiutare i deboli e i ricchi a soccorrere i poveri.
----La famiglia (da ripristinare), la scuola (da modernizzare), la religione (da unificare), la politica (da moralizzare) e i mass media (da responsabilizzare), di certo, rappresentano i cinque fattori confluenti e interdipendenti di una civiltà d'avanguardia per un mondo migliore sotto il presidio dell'educazione morale grazie alle sue due regole basilari che sono il rispetto reciproco (rispettando gli altri si ha il rispetto di tutti) e l'amore fraterno e filiale paritari, inculcati già in famiglia da parte di genitori degni di tal nome.
Questa scrittura educativa mi è venuta in occasione del matrimonio del mio primogenito per farmi perdonare una grave mancanza, quella di genitore vero come lo era stato mio padre nonostante la 5a elementare, ma Lui aveva la cultura della fede, scienza eccelsa.
Adesso con “I promossi sposi”, seppur controcorrente, promuoverò nuovamente il matrimonio dei promessi sposi, e quello del mio primogenito mi ha riconciliato addirittura con le feste, a cui da sempre sono restio, con una cerimonia in grande stile avvenuta nel fantastico triangolo pugliese Fasano-Alberobello-Monopoli dal momento che la sua sposa è una delizia tarantina.
La festa ha avuto inizio in località Pezze di Greco (Fasano) presso un'accogliente masseria con un party goliardico in bianco (total white), allietato dalle musiche di una band e deliziato da prelibatezze di latte (latticini marchio orchidea) per festeggiare l'arrivo, da ogni parte del mondo, di amici di mio figlio, ex colleghi della Insead The Bussines School fort the Word, scuola selettiva di alta specializzazione, che se l'avessi fatta io... l'avrebbero saputo in tutto il mondo!
Mio figlio, invece, tale e quale alla madre, è molto serio sia con gli studi, superati sempre a pieni voti (Bocconi, Insead), che con il lavoro (JP Morgan, industria casearia), mentre da parte mia con gli studi sono stato sempre un imbroglione (memorizzavo nozioni facendo leva sulla memoria... ma poi non ci capivo niente!) e con la professione di medico, invece, curo il malato con ironia (talora anche poesie) al solo scopo di mascherare la mia pochezza scientifica e la mia vera follia di giocatore.
----A questo punto, di confidenza in confidenza, vi rivelo che scrivo di anima e di coscienza perché non sono stato mai uno stinco di santo e, proprio in occasione del mio matrimonio, stravolsi addirittura il mio abito caratteriale passando così da caldo sentimentalista a freddo razionalista.
Nella scelta della donna da sposare, infatti, dopo molti calcoli alla fine m'innamorai di un fiore (latticini orchidea!), ma i conti, purtroppo, non tornarono e divenni preda del gioco alla costante ricerca di proventi per vivere di rendita su di una casa cullata dalle onde marine... sarebbe bastato anche un piccolo yacht!
Non avevo fatto, però, i conti con il divino, che m'imponeva, per disegno fatale, di diventare scrittore di morale, dopo essere sprofondato, sotto allucinati eventi, dall'agognato sole marino nel buio depressivo...
----da cui financo uscii
per superior bontà,
io unico mortale
di esser tornato, infine,
dagli irreversibili limiti
della follia epatica...
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per il tossico ('o tuossech arruvin 'o fegat) che si ingurgita per obiettivi prefissati mai raggiunti, con l'aggravante dell'abbandono filiale, ormai preso tra fuoco (suocera) e fiamme (moglie)!
E tutto questo per colpa di un matrimonio... contabile che mi aveva già tanto stressato sin dal giorno della cerimonia al punto che volevo mangiare le decorazioni in plastica della torta nuziale credendole di zucchero!
Dulcis in fundo, invece, in nottata sotto una pioggia battente raggiunsi l'Excelsior di Roma (dall'Excelsior di Napoli!) per consumare, finalmente (allora non c'era tanta libertà), la prima notte di nozze che fu... un vero schianto!
Il matrimonio di mio figlio, invece, per la serietà sentimentale è stato tutt'altra cosa e così, dopo la serata goliardica in bianco, il giorno seguente si è sposato in una artistica chiesetta, anch'essa vestita di bianco (chiesa di Santa Maria di Barsento) che sorge su un'altura amena e dominante in località Noci nei pressi di Alberobello.
Il party nuziale, di ritorno dall'artistica chiesetta, si è svolto, infine, in un fantastico locale sul mare (località Capitolo, Monopoli) con piattaforma ristorante coperta da bianche travate e con pedana danzante illuminata da stelle cadenti. E qui, prelibatezze culinarie a parte, le musiche e le danze con una band dal vivo si sono protratte fino alle prime luci dell'alba.
Eppure mio figlio, sempre preso tra studi e lavoro, non l'avevo mai visto prestare attenzione alle donne, mentre da parte mia, sin dall'adolescenza, subito presi una cotta...
----esplorando la vita
all'impatto del bello
fu subito cotta:
inebriante follia (poesia)
dell'anima in poesia (follia)
sognando ad occhi aperti
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...poi in gioventù mia moglie
mi fuse il cervello
----… e in vecchiaia, infine,
la musa mi ha sferrato
la classica botta:
quando l'amor prende
non capisco più niente
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Per fortuna anche il mio bel rampollo, all'impatto con la tarantina, ha perso la testa e, degno di tal padre (ha anche qualcosa di me... non certo i 190 cm di altezza!), non ci ha capito più niente, rinvenendo alla vita con un matrimonio da favola, perché quando c'è etica ed estetica, con Bene e Bello si perviene alla kalokagathia (kalòs/bello e agathòs/buono... sposi!), ideale della perfezione umana (confluenza di bellezza fisica/corpo e morale/anima) sulla luminosa traccia della Luce divina (invisibile per la macula oculare da sciogliere con il genoma eccelso), che è immanente (coscienza), trascendente (pensiero) e presente (amore), e con Platone... un po' di filosofia non guasta mai!
Ancora una volta sul mio percorso vitale c'è tanto di fatale e, se mio padre (Angelo Raffaele) costruì le sue fortune con maglie di gran qualità prodotte da un industriale pugliese di nome Domenico Servodio, adesso mio figlio (Angelo Raffaele) costruirà una solida famiglia con una bella tarantina di nome Carmen, in omaggio a mio padre, gran devoto della Madonna del Carmine in piazza mercato a Napoli.
Questo matrimonio nato con le giuste credenziali dell'amore fa bene sperare, il mio, invece, andò male perché avevo messo gli occhi sulle credenziali di mio suocero (latticini orchidea!), mentre mia suocera, con grande perspicacia, li aveva puntati sulle credenziali di mio padre, grande personaggio morale... don Raffaele (orrafè) ai 4 palazzi (piazza Nicola Amore a Napoli), venditore a credito (ai giovani per sposarsi e agli sposati per costruirsi una casa!) di maglie di qualità dal marchio divino... Domenico Servodio!
Solo la morale (inculcata in famiglia e insegnata a scuola), in conclusione, può ben indirizzare i giovani e noi genitori dobbiamo dare l'esempio dal vivo, dal momento che i nostri politici non sono all'altezza neanche di questo, a cominciar da Berlusconi che i giudici cercano di estromettere dalla politica con la condanna penale quando già si è estromesso da solo con la condanna morale (bunga bunga e giovani fidanzate).
Se qualche genitore, in età avanzata, ha la gran ventura di farsi una giovane fidanzata, per decenza morale, è meglio che se la tenga ben stretta e lungi da occhi indiscreti, prima per non lasciarsela sfuggire e poi per non farsi deridere dagli stessi figli, a meno che non si abbiano le potenzialità virili e pecuniarie di Silvio in crisi maniacale senile (la stessa moglie lo denunciò a differenza dei suoi tanti ministri in tacito assenso!). E qui ci risiamo con il disturbo bipolare che tanto tormenta anche me, preso come sono tra Newton... sessualità privativa e Freud... sessualità turbativa!
----Dopo tanta scrittura, spero non noiosa, all'apice della mia solita crisi maniacale, a parte il triplice nobel (pace, poesia e medicina) che mi spetta di diritto, son certo che passerò alla storia come il medico che curava i malati con le poesie e, da scrittore di morale, educava i giovani con le sue fantasie spirituali, perché la vita è davvero bella sotto il presidio dell'autocoscienza (gnothi sautòn) come aveva ben intuito l'intramontabile Maestro Socrate, preso tra l'insopportabile Santippe (mia moglie è tutt'altra cosa!), il disegno divino e tanto buon vino.
Proprio sul monito del Gran Maestro son pervenuto al mio ritratto...
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sono di mente instabile
ma di animo nobile,
di umore volubile
ma di coscienza immutabile
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...e se il buon Socrate, con tanta ironia, sopportava Santippe (dopo il tuono delle ingiurie urlate la pioggia dell'acqua riversatagli addosso!), il sottoscritto, invece, all'ennesimo rimprovero urlato della moglie fece armi e bagagli e se ne andò a vivere da solo (bene vixit qui bene latuit... non solo Cartesio) per scrivere di morale secondo un disegno fatale: “vuolsi così colà dove si puote ciò che si vuole e più non dimandare” (non solo Dante)... L'umana commedia da “Le fantasie dell'anima”/Kimerik (Biblioteca Vaticana).
Dopo tanto, seppur sia un folle invasato dal divino (amo e sempre sarò... non solo Platone), il mio progetto finale è quello di costruire “l'Italia, novella arca di Noè per traghettare il mondo nell'era della pace e della luce” (Il pilota dell'anima/Kimerik) promuovendo la moda de “I promossi sposi” (non solo Manzoni), e a tutti gli innamorati dedico l'amore dell'anima (non solo Francesco per Laura ma anche Francescandrea per... Merry Christmas!)...
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quando l'amor prende
l'anima s'accende,
uno spirito invadente
m'illumina la mente
e proprio all'istante
un pensier lucente
in versi risplende.
Se tanto il cuor seduce
e il bello traduce
allora si forma
una condensa di luce
che in alto mi conduce
tra le stelle del creato
e la buia mente
divien volta stellata
di luce firmata.
L'anima è amore,
coscienza solare
e il suo mantello alare
sempre più mi fa volare
di follia in poesia
a spasso per l'universo
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Est modus in rebus (Orazio), è nell'uomo il rebus (Maiello) sperando che questa mia ispirata scrittura sia di chiarimento dopo strani segnali dall'alto... Sole imperante di giorno ed aureola di stelle la notte da “l'Amor che move il sole e l'altre stelle” (Dante)
PS ---- Sempre in piena maniacale... mi sono distinto in molte discipline (pallone e giochi!) per cui è manifesta la mia pochezza di marionetta sfacciatamente manovrata dall'alto! In pieno esame di coscienza, invece, aveva ragione mia moglie che mi accusava di saper fare solo 2 cose: 1-giocare a pallone e 2-giocare le schedine! Senza il suo drastico intervento sarei rimasto terra terra, ma lei (altro che Santippe!) mi pungolò al punto giusto, risvegliandomi l'anima in letargo.I promossi sposi (premessa filmata)
Non è un testo ma il filmato del matrimonio di mio figlio che mi ha riconciliato con le feste! E' stata soprattutto una cerimonia giovanile di gran classe con etica ed estetica protagonisti e quando c'è questa confluenza si è dinanzi al Bello, valore universale secondo l'ellenica kalokagathia e con Platone...un po' di filosofia non guasta mai!
Ai primi di settembre seguirà il testo “I Promossi Sposi” per ripromuovere la sacralità del matrimonio e noi medici di famiglia (“Il ruolo del medico di famiglia da etico a epico” è un altro mio testo) abbiamo quest'altra incombenza per migliorare i tempi.
Il filmato è in eventi