La matria potestà (nemesi genetica!)

Nel ricordo delle metempsicosi (il dèjà vu) studiai a fondo la vita e, con Eva responsabile della precaria condizione umana e con Elena a scatenare la prima guerra epica (storie di gelosia e di mele!), nel mio ultimo concepimento...
mi vidi fluido d'amor rovente,
seme di anima nascente,
già cellula vivente,
pronto a germogliar
nel tiepido calor
del grembo materno
da primogenito, finalmente, feci man bassa dei gran geni paterni (dominanti) tralasciando quelli materni (recessivi), pregni di dolori e di lamenti!
Per nemesi genetica, ahimè, il mio primogenito, invece, ha fatto in maniera del tutto inversa, facendo man bassa dei geni materni (dominanti) e trascurando del tutto i miei (recessivi), sicché ora è tutto sua madre e la genetica si è così vendicata perché mi ritrovo un figlio serio (parla poco) e severo (con me non ride mai) come sua madre, mentre io sono loquace ed ilare, un vero buffone...
nacqui buffone
e già calciatore
mi ritrovai nel pallone,
divenni poi un esaltato
con il calcio giocato,
sempre avvezzo
a ogni tipo di scherzo.
Ognuno di noi, sempre analizzando la vita, è un coacervo genetico di ben 4 famiglie (quelle dei nostri nonni) ed io presi, di sana pianta (il suo seme generò l'angelica figura di mio padre), da mio nonno Francesco (gran buffone per i nipoti con il nomignolo di picchippone) che, sin dall'infanzia, mi educò allo scherzo e all'ilarità, preavvertendo, forse, le insidie e i dolori che di lì a poco (già alle prime luci dell'adolescenza) mi sarebbero capitati.
Comunque superai l'ineluttabile malattia materna curando la sua fatale encefalopatia epatica, ma poi, stanco ed irascibile, non sopportai più la severità di mia moglie (vivo separato ma non divorziato) andandomene a vivere da solo.
Per non turbare ancor di più i miei figli, facendo il tiramolla tra padre e madre (alla controversa sindrome di alienazione parentale contrapposi il sacrificio genitoriale!), non pretesi la loro presenza neanche nelle feste comandate e adesso, pertanto, su di loro vige “la matria podestà” mentre a me resta il Dna.
Le donne, dopo la gestazione, gestiscono (sarà per gli esiti della recisione ombelicale!) anche i figli e, al cospetto di un marito debole, hanno la pretesa di gestire finanche la mente del coniuge al punto che, da medico di famiglia, sono testimone di fatti sconcertanti con mariti ammalati e mogli a raccontare e a spiegare nel dettaglio i loro sintomi... se non a coinvolgerli, addirittura, sempre per questioni di invidia e gelosia, in tragedie come la strage di Erba (Rosa Bazzi/Olindo Romano) e il delitto di Avetrana (Cosima Serrano/Michele Misseri).
Quando si arriva a tanto, in me si ravviva l'atavica battaglia contro le donne (immaginate che guaio passò mia moglie!)...
con le donne non ho sorte
mi va sempre tutto storto
e per le cotte resto anche
solo senza alcun conforto
e mi riaffiorano alla mente, sempre più alla luce dell'anima, le origini della vita con Eva responsabile della precarietà terrena al cospetto di un inetto Adamo, seppur depositario della coscienza (dall'alito vitale), quell'energia solare (Amore) che, motore della vita, è la radice dei sentimenti (pietà, carità, bontà e divina misericordia).
Proprio da una sua costola nacque Eva, la mente, la ragione, sempre più egoistica che porta, invece, ai risentimenti (rancore e odio) a partir dalla gelosia (senso di inferiorità) e dall'invidia (gelosia radicata) .
Ritornando alle nostre sacre origini, la nostra progenitrice Eva, certamente più sensata e decisa di Adamo (sin d'allora debole), colse la fatidica mela dall'albero della conoscenza del bene e del male, scegliendo per noi (e fece bene) la libertà dell'anima alla passiva contemplazione.
In virtù di tanto le donne rappresentano il sesso forte, ma devono smetterla, però, una volta e per tutte di gestire mariti (grazie al vincolo della comunione spirituale) e figli (per gli esiti del cordone ombelicale), mortificando spesso i primi ed esaltando e coprendo anche le malefatte dei secondi (viva le mamme coraggio!), quando c'è un cordone ben più importante da salvaguardare in nome e per conto della verità (la famiglia di Avetrana con a capo Cosima è tutta da condannare!)... il cordone spirituale paterno da figli di Dio che ci mantiene ben saldi al mondo della luce, per cui siam prima figli del Padre e poi delle mamme.
Agli omosessuali, va ricordato, invece, che le leggi naturali non vanno travisate, diritti paritari a parte da legalizzare con “l'unione sentimentale” (per troppa libertè ed egalitè anche in Francia è matrimonio gay senza più fraternitè!).
Sto parlando dall'alto della mia triplice esperienza di capofamiglia (a 23 anni dei miei fratelli, a 27 dei miei assistiti e a 30 dei miei figli) e vi assicuro che l'unico modo per migliorare la società è quello di moderare il morboso affetto filiale a danno di quello fraterno per questioni ereditarie materiali, educando i propri figli sulla regola basilare dell'amore fraterno e filiale paritari.
Ebbi la gran ventura di acquisire quest'insegnamento dal vivo, sull'esempio di mio padre (un angelo di nome e di fatto) che in famiglia si prodigava tanto per l'equilibrio familiare ma poi dovette soccombere a una donna di risentimenti (Elena!), sposa di un suo fratello (un debole Adamo di nome Aniello), che gli scatenò la cirrosi psicosomatica ('o tuosseche arruvin 'o fegato).
Ora se mio padre, maestro di vita in virtù della sua fede (eccelsa cultura), sopportava in contemporanea moglie, suocera, figli e fratelli, da parte mia, invece, alle prime difficoltà me la sono svignata e adesso, con queste scritture, sto cercando di riabilitarmi e di riprendermi il ruolo di padre di famiglia al solo scopo di recuperare la patria potestà e far capire ai figli che, ad una certa età, devono svincolarsi dalle mamme, dal loro sguardo ossessivo e talora compressivo!
Proprio qui mi rendo conto di essere stato, in veste paterna, un capofamiglia sin troppo leggero, tanto da esser considerato dai miei figli il solito buffone, un vero fissato mentre in realtà sono un povero esaltato (disturbo bipolare!).
E così nel déjà vu fatale di celeste regia mi ritrovo vittima di esagerate ed esagitate fantasie da primo della classe (promosso a stento per limiti caratteriali) a primo centravanti di movimento (anticipai Pietro Anastasi), da moderno Valentino (altro che Berlusconi, facevo sognare mamme e figlie tranne le nipoti!) a sistemista sopraffino (perdente per fato), da Einstein spirituale (il mio coefficiente etico sopravanzerà la sua stantia equazione!) a novello Platone (il mio “amo e sempre sarò”, certezza di vivere in eterno, sopravanzerà il cogito ergo sum!) e non finisce qui perché, al limite della follia, ormai mi considero anche il pilota dell'anima (rossa monoposto più fiammante della Ferrari), il poeta dell'amore (qui inseguo Francesco) e il cantore della vita... qui mi assilla il maestro Dante dopo averlo sopportato a memoria!
Dopo tanto, come è naturale, fratelli e figli (per non parlar di mia moglie) non ce la fanno più a sopportarmi e, così, il mio ultimogenito con tanta santa pazienza cerca di farmi ragionare e insegnarmi la vita... scuola materna e matria potestà!
A me, invece, la severità materna ha sempre compresso la mente, per fortuna illuminata dalla serenità paterna, ma adesso, approfittando che il prossimo 1° giugno (San Giustino, patrono dei filosofi) sarà il centenario di mia madre, devo riabilitare questa povera donna che subì la prepotenza sentimentale di mio padre (4 figli in 3 anni e mezzo!) e l'arroganza spirituale di sua madre convivente (centenaria dopo ben 14 gravidanze!) che urlava le sue quotidiane orazioni (per sfuggire al fuoco dell'inferno) tra il pianto dei figli.
Di contro la nonna paterna Rea, qui il déjà vu sfora nella mitologia (Rea, la moglie di Saturno partorì Giove!), nel silenzio delle preghiere e con la corona in mano partorì mio padre, un vero angelo, che aiutava fratelli, sorelle e cognati, a differenza di Giove che spartì il suo patrimonio materiale tra soli fratelli maschi, donando a Nettuno il mare e a Plutone il sotterraneo con gli inferi.
Proprio qui ero sprofondato in profonda depressione quando, girovagando all'interno del mio corpo alla ricerca della mia vera identità, da Plutone mi sovvenne Platone (rime e sillogismi mi perseguitano!) e, grazie ai suoi miti (il mito della caverna e della biga alata), cominciai a volare.
Pervenni, infatti, alla scala della conoscenza (1-cogito, 2-ragione, 3-intelletto, 4-sapienza e 5-contemplazione) scandagliando, finanche, la sua luminosità (1-grigiore, 2-splendore, 3-bagliore, 4-fulgore, 5-candore) e passai, pertanto, dal buio del sistema nervoso (materia altamente differenziata) alla luce del sistema spirituale (l'amore è il motore della vita) acquisendo, così, la verità lungo la scala dei fantasmi:
1-il corpo è il fantasma della materia
2-lo spirito è il fantasma del corpo
3-l'anima è il fantasma dello spirito
4-la luce è il fantasma dell'anima
5-la verità è il fantasma della luce
Adesso forte di queste mie tante esperienze:
1-sensazioni (impressioni/talamo)
2-percezioni (informazioni/corteccia)
3-riflessioni (valutazioni/coscienza)
4-emozioni (moti interiori)
5-Sentimenti (sensi dell'anima)
e grazie all'istruzione paterna e scolastica ricevuta - la LETTURA (fonte istruttiva) della SCRITTURA (leggi morali e scientifiche) porta alla CULTURA (completa formazione educativa) per una CIVILTA' ideale in una SOCIETA' migliore - sono pervenuto alla scala della vita:
1-vita vegetativa solare (fotosintesi clorofilliana)
2-vita animata istintiva (arco riflesso midollare)
3-vita animale emotiva (sistema limbico)
4-vita cosciente riflessiva (corteccia cerebrale)
5-vita illuminata intellettiva (corteccia associativa)
E pertanto dalla polvere della terra, in virtù del genoma eccelso (condensa spirituale/Maiello sulla scala elicoidale/Wilkins con base comportamentale/Paul Mac Lean), l'uomo diventerà... un'anima vivente sul paradiso terrestre alla luce del Sole divino (allegoria biblica).
Stando così le cose, grazie soprattutto al Dna paterno di grande spiritualità, pretendo adesso la patria potestà per educare almeno voi (figli, fratelli e assistiti) senza essere più contraddetto, perché questa strada da me seguita, dopo tante perizie e sacrifici al limite della pazzia, mi pare proprio quella giusta per la Verità.
Tra metempsicosi e déjà vu pervenni a tanto in veste di auriga della mitica biga alata di Platone e, nel ricordo di essermi sfracellato più volte al suolo per le bizze del cavallo nero (anima concupiscibile dedita a ozi e vizi), l'ultima volta, invece, tenendo ben salde le redini del cavallo bianco (anima dedita alle passioni spirituali), rinacqui illuminato dalle idee dell'iperuranio e adesso mi ritrovo pertanto... novello Platone!
Questa è la mia ultima balla solo per farvi sorridere ma non certo deridere, monito che vale soprattutto per i miei familiari sempre a rischio di vedermi trasformato in Plutone e ritrovarsi, così, negli inferi nonostante le preghiere urlate di mia nonna Rosina, timorata di Dio, e le orazioni silenti di mia nonna Anna Rea, innamorata di Dio, che partorì un angelo di nome Raffaele... mi insegnò la vita con il culto della bontà e mi educò alla luce della fede.
Proprio questa eccelsa cultura (nottetempo m'ispira) mi ha regalato l'illuminata cellula spirituale (pensiero, amore e coscienza) con il suo relativo sistema (inesplorata corteccia associativa) a pervadere le menti per dare, finalmente, luce al neurone e al sistema nervoso (materia mirabilmente organizzata).
Da qui il pensiero, elaborato finale (vigile/cogito, razionale/ragione, sciente/intelletto, illuminato/sapienza, estatico/contemplazione), finalmente illuminato, farà da sinapsi tra sistema nervoso e sistema spirituale (Maiello) alla luce dell'anima, tra mondo sensibile e iperuranio (Platone), tra res extensa e res cogitans (Cartesio), tra mondo fenomenico/visibile e mondo noumenico/invisibile (Kant), tra realtà immanente/Mens insita in omnibus
e trascendente/Mens insita in omnibus (Giordano Bruno).
E' con queste certezze scientifico-filosofiche che inizia l'era spirituale secondo la profezia 22/12/12 dei Maya (nessuno le ha dato credito)... basta acquisire (e acquistare per un fatto di rime e sillogismi!) “La luce dell'anima” (libro da leggere) per illuminare, finalmente, la materia grigia cerebrale in modo da tramandare ai nostri figli un mondo migliore... il paradiso terrestre sin d'ora all'alba della uova aurora!
 
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I santi protettori con il segno della croce

Nel quotidiano ascolto di lamenti c'è un paziente che di continuo mi tedia con la stessa domanda e risposta (fa tutto da solo) e così, dopo un fatto ischemico cerebrale e la conseguente prescrizione di mezza compressa di ascriptin (aspirina), lui da furbo e da esperto, per far circolare meglio il sangue se la prende intera, nonostante i continui dolori di stomaco e le mie tante inutili raccomandazioni sulla gastrolesività del farmaco.

Quando, invece, arriva il cardiopatico iperteso diabetico, per le tante medicine che prende, prima si lamenta, poi impreca e infine mi pone il suo consueto, assillante e stupido quesito: dottore ma questi farmaci (e incomincia così quasi a piangere) devo prenderli per tutta la vita!

Per togliermelo definitivamente dai piedi (mi verrebbe meglio una volgarità!) gli ho risposto che deve sperare di morire al più presto, in modo da rinascere, risucchiare a un bel seno e riprendere la bottiglina al posto di tante medicine!

C'è adesso, infine, più di un paziente che, non sopportato neanche dai suoi stessi familiari, per la mia grande disponibilità viene a tediarmi con il suo solito lamento “dottore datemi qualcosa perché oggi mi sento a terra” ed io, con tanta ironia per fargli passare, però, questa sua deleteria mania, di rimando gli rispondo “non preoccuparti ti darò una cura e oggi stesso sarai in paradiso!”

Noi poveri medici di famiglia, ritenuti i veri responsabili del buco della sanità, da tempo siamo presi tra due fuochi: l'appropriatezza prescrittiva sotto gli occhi vigili dei nostri integerrimi dirigenti e l'autoprescrizione dei nostri pazienti, a cui verrebbe voglia di dare una botta in testa per giustificare la prescrizione di una risonanza magnetica, richiesta ricorrente anche per una banale cefalea!

Se si mettono poi i colleghi ospedalieri e i professori di medicina allora è davvero finita, perché scrivono di tutto e di più a partire dagli esami di laboratorio (spesso con prestampati per non perder tempo!), i primi per strafottenza, mentre i secondi per giustificare la loro scienza, quando ne basterebbero ben pochi in riferimento alla patologia del paziente.

Passando adesso alle medicine da prescrivere, con il cappio di tante note (spesso difficili da valutare), contrassegnate da numeri, si rischia spesso l'appropriatezza (termine cacofonico inventato di sana pianta!) prescrittiva specie in tema di antinfiammatori (i cosiddetti fans) e di protettori gastrici (gli inibitori di pompa) tra loro strettamente correlati.

Intanto vi do i numeri (1, 48, e 66), naturalmente delle note, da giocare almeno una volta sulla ruota nazionale (terno secco!) e vi confido, inoltre, che da anni sono alla ricerca del farmaco giusto per sconfiggere i dolori.

Quelli spirituali, a breve, saranno sconfitti con la lettura dei miei libri sull'anima, mentre per quelli articolari mi sto tanto prodigando con la preghiera e, con la giusta ispirazione, son certo che scoprirò questo farmaco, tanto agognato dalle multinazionali farmaceutiche che credevano di averlo centrato con i cosiddetti coxib (antinfiammatori selettivi).

In quella circostanza, davvero tanto triste (anche l'FDA ci cascò!), la scienza troppo avida fu molto attenta solo ai benefici articolari e gastrici (i coxib, infatti, riducono solo le prostaglandine “cattive” responsabili del dolore e non le “buone” che proteggono lo stomaco) ma trascurò gli effetti malefici (fattore protrombotico) con conseguenti danni (infarti e aritmie) sul sistema cardiocircolatorio, per cui molti poveri pazienti, senza più dolori, finirono direttamente tra le braccia del Creatore!

Tutto questo era ampiamente prevedibile (foglietto illustrativo molto controverso!), mentre la elementare nimesulide, con pochi euro, ti fa passare ogni tipo di dolore e fa prendere il fegato (ogni tanto vengon fuori effetti epatotossici per screditarla!) alla concorrenza.

Sulla stretta relazione farmaco-gastrolesività il paziente, ormai, si è tanto erudito al punto da richiedere la protezione gastrica anche per una pillola di vitamina e gli ortopedici, di rimando, non sapendo spesso cosa prescrivere, in prima battuta prescrivono il gastroprotettore e poi... un integratore dal momento che noi medici di famiglia per il dolore (quotidiani lamenti articolari!) prescriviamo di tutto e di più.

Questo immancabile farmaco a protezione dello stomaco, ormai prescritto da tutti gli specialisti (i pazienti lo pretendono con la nota!), da “santo protettore” io lo consiglio a digiuno, di sera a letto o appena svegli al mattino, da prendere in contemporanea con il segno della croce che, divina protezione, ci protegge in tutto.

Passando adesso agli integratori (fanno male solo alla tasca!), tra questi campeggia un acido (naturalmente non lo nomino!) che, a breve, faranno santo per le sue proprietà miracolose.

Pensate un po', si può usare (da foglietto illustrativo) per ogni malattia, dalla testa (degenerazione maculare senile) ai piedi (piede diabetico), basta solo avere la coscienza di non prescriverlo (in tempi di crisi monetaria!) a gente affamata con problemi di dolore acuto e di sopravvivenza.

A proposito di medicina elargita dagli ospedalieri con noncuranza delle note a fatica ho convinto una mia vecchia paziente (di tutto soffriva ma non di stomaco!) che la protezione gastrica sulla ricetta di dimissione ospedaliera era esagerata (esomeprazolo 40), anzi dannosa per il suo stomaco (l'acido cloridrico servirà a qualcosa!) a prescindere dalla tasca (consistente esborso di danaro in conguaglio) con una nota (per fortuna ritirata) che, per il suo numero alto (148), non si può neanche giocare al lotto!

Gragnano, intanto, già terra famosa per la pasta e il vino, adesso con il suo Ospedale si propone anche come cittadina della medicina, dal momento che i suoi valenti operatori sanitari sono promotori di continui corsi di aggiornamento per cui, con la mia solita ironia in campo medico (i malati veri mi fanno venire i nervi!), a me piace pubblicizzarli (senza mai nulla a pretendere!) con questa locandina:

LA GIORNATA MEDICA DI GRAGNANO

Ore 8.00 - A colazione il pancreas (dott.ssa M.G. Di Lorenzo)
Ore 12.00 - A pranzo il fegato (dott. C. Coppola)
Ore 18.00 - A cena la tiroide (dott. A. Coppola)
Ore 19.00 – Scongiuri e riti contro le neoplasie (dott.ssa M. Bianco)
Ore 20.00 – Dolori in senso lato (dott. L. De Riso)
Ore 21.00 – Terapia antidepressiva e rigenerante (dott.ssa M. Mascolo)
Ore 22.00 – Considerazioni filosofiche finali (dott. D. Cioffi)
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Lettera d’auguri di un folle alla moglie!

 

I panni sporchi, talora, si lavano all'aperto o meglio si lavano in casa e si asciugano all'aperto!

Cara moglie,

tua madre nella telefonata d'auguri della vigilia di natale mi invitò a cena ed io, con solita schiettezza, le risposi che ci sarei andato dopo aver sistemato ogni cosa.

Naturalmente mi riferivo alla complessa vicenda familiare, a cominciar dai suoi figli (coinvolgono nell'intricata faccenda anche i nostri figli!) fino ai miei fratelli che non c'entrano un bel niente, a parte mia sorella che ha accettato la ramanzina scritta e pubblicata (Nemo profeta in familia)!

Con la gioia del prossimo matrimonio del nostro primogenito e per la simpatia e l'allegria della sua fidanzata (finalmente una bella donna sorridente!) mi era balenata un'idea nella mente (un pranzo di riconciliazione!) che è subito abortita perché non mi è stato concesso nemmeno di esplicitarla... necessitando prima un consiglio di famiglia con il giudizio dei nostri figli!

Qui, ancora una volta, ti rammento che i responsabili delle turbative dei nostri figli siamo solo noi due al 50% ed io, per non turbarli ulteriormente, tempo fa me ne andai e te li regalai, pur pagando uno scotto immane che mi portò alla pazzia!

Ti ricordo anche che nei tuoi confronti mi sono comportato sempre da gran signore, nonostante le mortificazioni, come quella di quando, in grave crisi depressiva, cercai rifugio in casa tua (senza separazione legale era anche mia!) e tu, dopo qualche giorno, mi mettesti alla porta (andai a dormire da mio cognato per non fare la fine del barbone!).

Venendo a pochi giorni fa, quando sei venuta a casa ti ho fatto leggere la recensione di Diabolik alla mia nobiltà d'animo dopo che Diablo (è la firma di questo mio nuovo amico) aveva tentato di deridere le mie scritture (insieme ai figli sono il mio pil/prodotto intimo lucente...guai a deriderle!) e ho cercato di farti ricordare quello strano episodio nello studio di casa nostra, presagente la mia condizione di persona speciale!

In virtù di tanto hai avuto il miracolo della mastite suppurata (facendo ricredere o meglio... credere infallibili oncologi!) e, mettendo da parte tanti altri strani eventi come “l'errata diagnosi di morte” o “la resurrezione” di tua nonna, adesso ti posso assicurare che ho preso coscienza delle mie grandi potenzialità educative perché il Padreterno ha posto gli occhi su di me per farmi diventare l'apripista della nuova era spirituale.

Scrivo in contemporanea sui più importanti siti letterari (ben 6) e su 3 social network (twitter, linkedin e facebook) definendomi il novello Platone, l'Einstein spirituale (finanche vincitore di 3 nobel in contemporanea!), l'allievo prediletto di Dante ed altro ancora, e la gran parte delle persone mi legge con piacere al punto che su google, in poco tempo, al mio nome “Francesco Andrea Maiello” sono arrivato a 150.000 contatti.

Sto pubblicizzando in tutti i modi il mio nuovo libro “La luce dell'anima, secondo la profezia 21/12/12 dei Maya” (edito da Montecovello) e con lo spot... dalla profezia Maya alle poesie di Maiello (scrive il bene per leggere il bello e credere il vero!) verranno anche i tempi belli!

In ogni caso tu non hai sposato un semplice vincitore (da incallito giocatore!) di una lotteria divina, ma il vincitore di un concorso millenario con miliardi di concorrenti per cui entrerò nella storia (e forse nella leggenda!) come il referente (il profeta è un termine pesante per me!) delle anime celesti all'unanimità!

Tra sogni, segni e segnali ti ricordo solo che ho scansato il sole a mò di palla da fuoco (San Paolo ne fu colpito!) ma poi con il cerchio di cielo stellato sulla mia casa (befana del 2004) in una notte di turbolenze atmosferiche ho avuto l'investitura dall'alto (come il Sommo Poeta!) per diventare il più grande poeta contemporaneo.

Infine “La luce dell'anima” (libro con scale cognitive, tabelle esplicative e poesie istruttive) diventerà la nuova arca di Noè per traghettare il mondo nell'era della luce e della pace (solo la luce dell'amore vince il buio delle anime tra gelosie, invidie, risentimenti, rancori e odi), mentre sulle mie due tabelle (la genealogia dell'anima e l'istantanea della vita), a mò di comandamenti dettati a Mosè, stanno trascritte le istruzioni per comprendere il significato vero della vita che i genitori, in primis, e poi la scuola hanno l'obbligo di inculcare in questi nostri poveri figli sempre più confusi dal degrado dei tempi.

L'era spirituale alla luce dell'anima ci porterà, pertanto, al genoma (coacervo di geni ereditati) eccelso (corteccia associativa/ sede del pensiero illuminato) e, in virtù di tanto, la luce della condensa spirituale di amore/Maiello sulla scala elicoidale/Wilkins con base comportamentale/Paul MacLean farà dissolvere la macula oculare realizzando il paradiso terrestre alla luce del Sole divino, con la coscienza altruistica (Abele) a prevalere, finalmente, sulla mente egoistica (Caino).

Queste non sono favole ma è il regalo che mi è stato fatto dall'alto per aver sconfitto il male con l'amore, nonostante la cattiveria umana, annidata già in famiglia, mi avesse portato via la cosa più preziosa e bella che possedevo... mio padre!

Carissima moglie, buon anno e, visto che le mamme hanno più potere sui figli, cerca di trasmettere questo mio messaggio di amore ai nostri figli, ricordando loro che la luce dell'anima è la vera arma vincente su tutto e tutti, e la mia famiglia deve essere d'esempio agli occhi del mondo... lettera d'auguri di un folle alla moglie!

P.S. Mi scuso con tutti per le “gran palle” ma mia moglie è dura di comprendonio e mi considera sempre un uomo... terra terra! Ad onor del vero devo ammettere, però, che non sono uno stinco di santo e, svariati giochi a parte, da antico centravanti di movimento, imprendibile... quasi alato, sono stato sempre volatile in famiglia, mentre da soggetto bipolare sono volubile e, forse, anche lunatico! 

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Per la leggenda ci vuole il doppio nome (per la storia basta un personaggio)!

 
Con la presunzione del sommo esaltato all'apice del delirio di grandezza sento una sirena... non è il canto della mia musa ma il suono... di un'ambulanza!
 
Passare alla storia (come sommo esaltato!) ed entrare nella leggenda (come precursore dell'era spirituale secondo la fatidica data 21/12/12 del calendario Maya) è un'impresa che posso tentare solo io sulla faccia della terra, anche in virtù del mio doppio nome, Francesco Andrea (di non comune riscontro) che, a mò di Diego Armando nel pallone, farà proseliti negli anni a venire.
Nacqui buffone e da calciatore, sin dalla vita intrauterina, mi ritrovai nel pallone (per la velocità altro che Maradona!) ma anche il primo della classe, specie in tema di conquiste tanto che, da uno sguardo clandestino (occhiata assassina), ogni donna (tranne moglie e musa!) all'istante si prostrava ai miei piè!
Avevo solo problemi di scrittura e mi impantanavo perfino su una banale dedica o cartolina d'auguri, ma poi, in seguito a una grave crisi depressiva, lungo uno spiraglio di luce sempre più intensa son pervenuto al cospetto di quell'anima universale (pensiero, amore e coscienza) che non solo sa scrivere, ma sa mettersi anche in versi...
 
L'ANIMA E' POESIA
(la legge dell'anima)
 
Esisto per amare veramente
secondo i dettami della coscienza
spirito nella materia
e luce della verità
che si trova tra le certezze
della mente alla ricerca
del senso della vita,
che è sempre tanto amore
e realizza l'anima
nella sua vera essenza
e con la tua presenza
nella luce per l'eternità
 
regalandomi, nel contempo, quella fantomatica coscienza (anticipata da Socrate con il suo gnothi sautòn) che ci connette al mondo della luce (da cordone spirituale) e che a me, dopo circa duemilacinquecento anni, è venuta bene finanche in versi. Pertanto, adesso la coscienza (di cui, da tempo, non si ha più sentore!) è una poesia da imparare a memoria...
 
LA COSCIENZA IN VERSI
(Conosco me stesso)
 
L'amore e il bello
sono amanti immortali
con la coscienza del bene
valore universale.
Siamo nel cuore dell'anima
con toni e pause in armonia
a scandire la dolce melodia
della coscienza morale,
verità e luce universale.
 
Questa trasformazione poetica (ero un giocatore sistemista e lo sono ancora vedi il sistema vincente su www.francescoandreamaiello.it!) l'ho subita all'improvviso, i francesi dicono d'emblé, mentre a Napoli si dice per opera e virtù dello Spirito Santo e, pertanto, a mia stessa insaputa, in poco tempo mi ritrovo autore di poesie istruttive (Dal buio alla luce, La scala della vita, Il messaggio di Pasqua, La vita in sintesi ed altre ancora) e, finanche, di scale cognitive, a partire dalla scala della conoscenza con relativa luminosità (cogito/grigiore, ragione/splendore, intelletto/bagliore, sapienza/fulgore e contemplazione/candore) a quella della vita (vegetativa/fotosintesi clorofilliana, animata/midollo spinale, animale/sistema limbico, cosciente/corteccia cerebrale eilluminata/corteccia associativa) sulla base delle esperienze (sensazioni-impressioni/talamo, percezioni-informazioni/corteccia, riflessioni-valutazioni/coscienza) che ci regalano emozioni (moti interiori) alla luce dei sentimenti (sensi dell'anima) in simpatia (affetto e amore), in antipatia (gelosia/senso di inferiorità, invidia/gelosia radicata, risentimento, rancore e odio), in empatia (pietà-compassione+carità=bontà+perdono=divina misericordia) e tutto questo rappresenta l'istantanea della vita, schema da memorizzare per tempi migliori (“La luce dell'anima secondo la profezia del calendario Maya”).
In verità a tanto sono pervenuto anche osservando soprattutto il comportamento esemplare di mio padre, maestro delle cose fondamentali della vita, che l'affrontava dall'alto di questi 5 nobili attributi (scala psicosomatica di Angelo Raffaele): sensibilità, disponibilità, bontà (pietà+carità), intelletto e cristiana pazienza, al punto da parlare con i santi e confidarsi con le madonne.
Adesso vi confesso che, sul punto di soccombere alla vita, mi venne in sogno proprio mio padre in candida veste angelica (Frammenti mirabili della mia vita, Il pilota dell'anima) e, da qui, realizzai che sono il primogenito prediletto dell'unico angelo disceso in terra sotto mentite spoglie.
Infatti mio padre, e qui inizia la leggenda del doppio nome, se nel quotidiano, da stimato commerciante di maglie indistruttibili (marchio Domenico Servodio!), veniva chiamato don Raffaele, all'anagrafe risultava Angelo mentre, da garante per familiari e clienti (dava anche la merce a credito!) presso le banche, si firmava Angelo Raffaele.
Alla sua prematura dipartita (cirrosi psicosomatica da amarezze), con mia madre perenne malata che già curavo, mi ritrovai capofamiglia di ben 5 fratelli, caratterialmente (anche due femministe!) ingestibili, a cominciare da Mario (all'anagrafe Aniello Mario) che, sempre per questione di doppio nome, entrerà nella leggenda come il più completo e temerario giocatore di tutti i tempi... ma giocarsi più di 10 milioni di schedine in un concorso totip è pura follia!
A questo gran personaggio, dal fascino anche verbale, spetta, però, anche il primato di aver sconfitto la malattia (ve lo assicuro da decano dei medici di famiglia!), nonostante atroci sofferenze, con la sua proverbiale ironia dall'alto della sua fede sempre viva ...
 
Caro Mario,
rimarrai nelle menti,
con la tua luminosa traccia,
a spasso per sempre nell'incanto dei cieli,
per l'innata, brillante ironia nella vita
con cui deridesti finanche la malattia,
tacitandone i dolori
ed illuminando il suo buio decorso
di fulgida luce sempre più intensa
dall'alto della tua fede sempre viva,
che è assoluta certezza di pura verità,
che è spiritualità,
che è candor delle coscienze
riflettenti lo splendor della luce divina
che genera solo amor:
anima immortale
 
Dopo l'angelico Angelo Raffaele e il leggendario Aniello Mario, per un povero “franco napoletano” (un dì c'era quello francese ma a me piace la corona svedese!) non c'è futuro, ma poi, da Francesco Andrea all'anagrafe, a me spetta entrare nella leggenda come l'uomo più esaltato di ogni tempo, e “La presunzione del sommo esaltato” (per fortuna non ancor esalato!) e “Il delirio di grandezza” sono componimenti da leggere sui siti letterari dove scrivo per capire che l'umana pazzia non ha confini.
E qui vi confido che i Grandi della storia (sopportazione a parte per studiarli!) mi hanno suscitato sempre, con il loro nome altisonante, tanta ammirazione con conseguente spirito di emulazione da primo della classe, mentre da calciatore, tralasciando i grandi nomi del pallone (non si finirebbe più), va detto che a Maradona mi accomuna solo il doppio nome, mentre per velocità ed altezza lo superavo!
Adesso anche voi (come illustri camici bianchi) direte che sono in piena crisi maniacale, fase di quel disturbo bipolare che, talora, mi fa volare con il turbo spirituale, altro che turba o tara mentale!
Questo disturbo dell'umore altalenante (tra depressione e esaltazione), infatti, è una prerogativa di menti eccelse e, pensate un po', in campo artistico ha colpito Van Gogh e Michelangelo, in campo letterario Victor Hugo e Hemingway e in campo scientifico Darwin, Freud e Newton.
Con questi ultimi due mi sono finanche confrontato e, psicanalizzando Freud, gli ho dedicato la scala bipolare...
 
IL BIPOLARE (disturbo spirituale)
La funzione corticale (esaltazione) e la fusione mentale (depressione) sono il bipolarismo della materia cerebrale
 
GRADIENTE BIPOLARE POSITIVO
+1 allegria, +2 gioia, +3 buonumore, +4 ironia, +5 euforia, +6 mania, +7 delirio di grandezza
 
GRADIENTE BIPOLARE NEGATIVO
-1 tristezza, -2 astenia, -3 apatia, -4 melanconia, -5 angoscia, -6 depressione, -7 delirio di persecuzione
 
Per quanto riguarda Newton, lui fece il voto di castità per sfruttare la nevrosi creativa, mentre, per quanto mi riguarda, se continuo di questo passo a me viene la nevrosi privativa!
A tal proposito tengo a puntualizzare che affatto non sono uno stinco di santo, tanto che... a sopportare me non ci riuscì una santa donna (mia moglie!), ma per sopportate il mio primogenito (Bocconi, Insead, JP Morgan, “latticini orchidea del nonno”... il fiordilatte d'autore!) ci vuole... la madonna, fidanzata avvisata mezza salvata!
L'uomo vero, oltre i propri polli, deve conoscere i suoi limiti e saper valutare i propri figli, cosa che non ha fatto lo sprovveduto senatur che merita l'ingloriosa fine a causa del suo figliuol trota...
 
O Renzo,
rampollo nascente dalle acque piovane,
per elevarti al cielo da cima padana
impara l'italiano e “ ‘o sole mio” ti libererà
dalla nebbia mentale e farà emergere,
dalla palude culturale, un novello Renzo
(se lo sogna il Tramaglino!) che,
insieme a Balotelli, strazierà finanche i cuor!
Povero Manzoni, grande lombardo
e padre dell'italica lingua,
che brutta fine con il senatur
(polenton con i terron sui coglion,
sua solita canzon!), padre del trota,
delfino rampante, astro emergente
e ereditario leader della verde padania,
altro che Italia!
Da tempo, però, il gran lombard,
in preda al vino e all'encefalopatia,
è fuori di mente e considera gli italioti,
suoi compatrioti, tutti emeriti idioti!
Allora i Grandi d'Italia,
da Dante a Cavour, da Mazzini a Garibaldi,
rivoltandosi nelle sacre tombe,
con le anime insorgono,
risorgono (sono il loro referente)
e mi pregano di intervenir
con i miei occhi cerulei.
Da pilota dell'anima e medico cosciente,
mai lo farò, rinsavirà con la mia catartica
cura di purghe e clisteri a iosa, sicché,
finanche liberi della sua immagine
(scempio televisivo) per la cacarella,
vivremo tutti finalmente liberi
e contenti sulla nostra amata terra,
patria dei Grandi, viva l'Italia
 
nonostante la vespa ronzante che, come “uccello del malaugurio” vola di partito in partito e poi, come sciacallo delle carogne politiche, passa di trasmissione in trasmissione a pubblicizzare i suoi libri (finalmente mi libero dell'invidia a scanso della cirrosi psicosomatica!) e noi paghiamo il canone e ci compriamo i libri...
 
Caro volatile, varietà color bruno,
di porta in porta ronzante tra tanti libri,
sei un continuo fastidio per le orecchie,
non bello alla vista e la tua puntura
può esser letale!
Dacci oggi un po' di pace,
abbi pietà di noi e concediti anche tu tanta pace!
Della televisione fai casa e bottega
e mi hai spinto a scrivere “La bottega dell'anima”
per rigenerarla dalle tue vessazioni
al modico costo del canone Rai.
Regala un po' di spazio anche a noi,
miseri mortali, modesti e oscuri autori,
illusi scrittori che, per numero, superiamo
finanche questi... poveri lettori!
Viviamo tempi di progresso e luce con la cultura
che vola, tranne quella morale, inutile balla
per non dire palla al piede e, così, d'incanto,
non all'incanto (neanche la nazionale lo vuole!),
dopo attori e presentatori, appare anche
l'ingenua immagine di un povero calciatore,
tutto istinto e poca testa, bravo solo terra terra,
finanche scrittore delle sue tante cassanate,
per non dir vere e proprie cazzate,
meglio sempre le sicule cassate!
E' già pronta la divin condanna con un campionato
tra donne “usa e getta” per calmar la sua mania
e per spiegar le sue 700 sue follie!
Andate cauti con la mia scrittura,
presa male può portar solo iattura
e nulla possono amuleti e fatture!
Da tempo faccio satira salutare per depurare
un po' l'ambiente e salvaguardare i nostri figli
da tempi bui, difficili e perdenti con genitori
(compagni, partner ed amanti!) tutti incoscienti!
 
Ritornando adesso al mio spirito di emulazione per i grandi della storia, le mie scritture e poesie attualizzano i più grandi filosofi a cominciar da Socrate (La coscienza in versi o Conosco me stesso), a Platone (L'anima è poesia o La legge dell'anima), ad Aristotele (La luce del pensiero), poi richiamano in mente i grandi poeti del passato a partir da Saffo (La musa divina), a Foscolo (La musa caduta in ambulanza), a Leopardi (La smania di rimare), a Petrarca (La sirena del mare) e, finanche, a Dante (L'umana commedia).
Di poi, da autore di poesie istruttive, cerco di educare i giovani a mò di Lucrezio (contingunt mellis dulci flavoque liquore) e di Orazio (miscere utile dulci), attualizzando il suo carpe diem in carpe vitam, che rappresenta uno dei miei tanti aforismi... vox animae, lex dei, lux candida, Veritas Dei!
Da medico generico, infine, mi sono messo sulle traccie di Ippocrate e di Galeno e, d'ora in avanti,
sulle ricette bisognerà apporre, in fede (cieca fiducia nella verità... cultura eccelsa!), la firma dell'anima secondo scienza, amore e coscienza.
Dagli umori di Ippocrate (umore caldo/sanguigno e freddo/flemmatico), invece, sono passato alla personalità (miscela spirito/materia), altruistica o egoistica dell'uomo cosciente, che si cuoce nella fucina epatica (centrale metabolica) sulla fiammella ipotalamica e, a questo punto, ho rielaborato gli spiriti di Galeno (naturale/fegato, vitale/cuore e animale/cervello) secondo questo mio schema che mette in stretta relazione il sistema spirituale (alito vitale), il sistema nervoso (materia differenziata) e il sistema somatico (corpo)
 
-Livello superiore (è il pensiero a far da sinapsi tra cervello e anima)
 
Sistema nervoso (cervello)
Pensiero- sinapsi
Sistema spirituale (anima)
 
-Livello intermedio (è l'ipotalamo a far da sinapsi tra anima e corpo)
 
Sistema spirituale (anima)
Ipotalamo (barriera psicosomatica)
Corpo
 
-Livello inferiore (è il sistema nervoso autonomo a far sinapsi)
 
Ipotalamo (centralina psicosomatica)
Sistema nervoso autonomo (simpatico, parasimpatico, enterico)
Fegato (centrale metabolica)
 
Dopo questo schema così ispirato ritorno al naturale dove, in qualità di medico specialista di... poesie, sono appena decente per buona coscienza, ma, a causa dei miei abissali limiti, i miei poveri pazienti sono costretti a ricorrere agli specialisti per non morire di gastralgia (era un infarto!) o di tosse stizzosa (era una broncopolmonite!).
In compenso, però, i malati terminali (visto che gli oncologi prescrivono solo cortisone ad alto costo!) si avvalgono delle mie poesie che illuminano lo spirito (almeno per chi ce l'ha!) e il dolore della carne si sopporta meglio, altro che ricerca scientifica dell'istituto nazionale dei tumori di Milano (vi opera Ermanno Leo, vincitore di telegatti!) e dell'istituto europeo oncologico (fondato da Cuccia e da Veronesi) dove si prescrivono (a caro prezzo e si profana la medicina con il capitale!) terapie alle cartelle cliniche di pazienti a casa in fin di vita!
Un tempo, con Craxi, Milano era da bere, adesso con Bossi è meglio stare alla larga, anche perché il senatur non ha simpatia per i terroni e potrebbe prenderci a fucilate!
Con il senatur la politica ha toccato davvero il fondo e necessita, pertanto, un “Supercorso per Montecitorio, decalogo per accedere” (è un questionario da compilare per l'ingresso in politica), in modo da passar dalla padania ai... Monti, il salvator della patria!
Dopo queste tristi note lombarde (a Napoli abbiamo i ladri ma anche la pizza e le canzoni!) meglio tornare al mio delirio di grandezza e così, al suo apice (più di così si vola, ma io vorrei restare ancora sulla terra!), se Noè costruì la sua arca per il diluvio universale, da parte mia, sul pantano morale ho scritto “La luce dell'anima” (è scorrevole, si legge d'un fiato ed è per tutti!) per traghettare l'umanità nella nuova era spirituale secondo la fatidica data 21/12/2012 del calendario Maya.
Trionferà la nuova ed elementare filosofia della cellula spirituale (certezza di esistere/cogito ergosum, consapevolezza di amare/amo e sempre sarò ed eleganza di vivere con la coscienza morale/gnothi sautòn) e con l'amore (dove c'è vita c'è amore e dove c'è amore c'è vita) si perverrà al mistero della vita, per cui esistiamo (chi siamo) per un atto d'amore (da dove veniamo) alla luce della verità (dove andiamo) e se ameremo per sempre saremo!
Dopo aver tanto esercitato la memoria sulla divina commedia, ora, da allievo prediletto del gran maestro Dante, continuo il suo pensiero... considerate la vostrasemenza: fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtù e canoscenza, e così io“mi vidi fluido d'amor rovente, seme di anima nascente, già cellula vivente, pronto a germogliar nel tiepido calor del grembo materno”.
L'ispirazione è la stessa, la musa è diversa, ma parimenti a Beatrice... mostrasi sì piacente a chi la mira che dà per gli occhi una dolcezza al core, che 'ntender no la può chi no la prova ma intanto, in ogni umano, arde sempre più “quell'eterno conflitto di mente e coscienza a caccia d'amor che sempre se le danno di santa ragion” e da questa fiamma spirituale, un bel dì, avremo quella giusta pressione (grazie alla passione del nostro Redentore) che ci farà anche volare, basta solo non sprofondare!
 
Leggi “La luce dell'anima secondo la profezia 21/12/12 dei Maya” (scrivere il bene per leggere il bello e credere il vero!), edito dalle case editrici Montecovello e Medusa. La luce dell'anima introduce (con le sue scale cognitive) e traduce (con le sue poesie istruttive) l'era spirituale.
E' una lettura scorrevole, si legge d'un fiato senza sforzi mentali e c'è lo schema dell'istantanea della vita.
 
Boicottate una volta e per sempre l'obsoleto libro di Vespa, presentato ieri da Berlusconi (accoppiata perdente!)...
 
C'ERA UNA VOLTA SILVIO (AMARCORD DEL CAVALIERE!)... scrittura premonitrice di qualche anno fa, quando Silvio imperava (Silviade!)
 
Nel segno del Cavaliere c'è Vespa,
nel sogno il Nobel,
nel reale la multiproprietà
(dal vivo e in voce Mediaset!),
il suo ideale, dopo la conquista
in poche battute, è il regno d'Italia!
 
In difesa del premier c'è Feltri,
in porta Ghedini, a centrocampo
Ferrara e in attacco Belpietro!
Squadra imbattibile di un mister...
leader invincibile!
 
Tra le palle del Presidente c'è la bellezza
e la superpotenza, con le palle Letta,
sulle palle Fini, nel pallone Bonaiuti
(monotona e monocorde zitella stizzosa!),
la pallina (palla al piede dei medici!)
è Brunetta. Rompe le palle Bossi
ma i politici che palle tra donne,
case e falli, non sempre balle!
Agli italiani con le palle girano le palle!
 
Nel nome del Padre si cela il mistero
della vita, dal nome Silvio discende
la stirpe italica e origina il mito
del latin lover!
Nel nome di Berlusconi si accetta la sorte,
non si teme la morte, si porta la croce
e si perde la voce...volenti, nolenti o dolenti!
 
Il Berlusca “number one”, per chiari segni
e senza casini, con il foglio e il giornale libero
da vincoli, con quel panorama... blu magistralmente
preparato e fresco di zecca dal museo delle cere
(cave solem qui omnia liquefacit!),
è il politico più amato dalle donne
e invidiato dagli altri!
 
Con Fede (cieca fiducia nella Verità),
Emilio a parte, a noi resta la speranza
della divina misericordia:
bontà (pietà+carità) + perdono!
 
e per natale regalate il mio libro (a breve la Montecovello lo distribuirà su tutto il territorio), farete un figurone!
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Una storia incredibile di celeste regia

Dopo tanta scrittura, nata sotto strani segni lampanti (sacrosante vincite al gioco svanite all'ultimo istante) e segnali lampeggianti (sole imperante di giorno ed aureola di stelle la notte di una fantastica Befana), sembrava incredibile ma è vero e così, divinae gratiae causa, sono il protagonista e il relatore di una storia straordinaria di celeste regia.
Dopo molte sofferenze...
nel rinvenire alla vita
mi diagnosticai una falla
che, tra pensieri folli,
la mente mi spegnea.
Fu con estremo sforzo
di ciò che mi restava
dopo immani tentativi
di colpo la tappai
grazie a un viaggio all'interno del mio corpo (L'umana commedia “Streptease dell'anima” - Altromonoeditore 2008) alla ricerca della mia perduta identità...
l'animo umano,
perenne campo di battaglia
di interiori forze clandestine
per il quotidiano folle scontro
tra spirito e materia,
primordial alito vitale
e polvere condensata,
realizza in ognuno di noi
l’umana commedia che ha così luogo
istante dopo istante
all’interno delle nostre anime,
teatro di grandi eventi,
spesso nel segno dell’arte
ma anche rabbrividenti
Proprio da qui...
vivendo fantasticando
e così sopravvivendo
ho scoperto l'anima
nel suo eterno conflitto...
che grande caos
in questa mia povera testa
quando mi ritrovo solo,
è un continuo vociferar
con vero e proprio botta e risposta
tra mente e coscienza,
prigioniere dell’anima nel mio profondo.
Se questo baccano succede di notte,
perché anche nel sonno
spesso non mi dan pace,
mi costringono a buttarmi dal letto
per ascoltar le loro assurde ragioni:
smettetela una buona volta e
la notte almeno fatemi riposar!
Per tanta insonnia e con il perenne assillo delle mie ansie divenni soggetto bipolare, psicosomatico e talora psicopatico...
perché tra ansiose notti
che il dì in parte spengea
e poi mi ritornava
con il calar del sole
l’ansia ingravescente
che poi si approfondava
col buio della notte,
tornando le ansiose notti
che il cerchio completava
tanto da sprofondare nel precipizio dell'aldilà, richiamato in vita per divina pietà...
nel retro rivoltandomi
ancora io vedea
quell’immane baratro
che a piè pari saltai
e che ad ogni mortal
è sempre alfin fatal.
Ed ancor tutto tremante
per quello strenuo salto
che tutto mi rallegro...
io, unico mortale,
di essere tornato infine
dagli irreversibili limiti
della follia epatica
(Follie epatiche - “Il pilota dell'anima” Kimerik 2010)
Tornando adesso alle mie note biografiche e... alla mia psicopatia vi confido che sono stato il primogenito prediletto dell'unico angelo disceso in terra sotto mentite spoglie.
Di nome Raffaele (all'anagrafe Angelo, si firmava Angelo Raffaele), mio padre era un uomo di gran fede che si confidava con le madonne e parlava con i santi e, prendendo alla lettera il divino monito “se uno di voi vuol essere il primo, sia l'ultimo di tutti e il servo di tutti”, nella sua famiglia di 4 fratelli e 2 sorelle divenne l'indiscusso leader.
Fatalmente ebbe 4 figli maschi e 2 figlie femmine rispecchianti caratterialmente gli zii, mentre io somiglio tanto a mio padre solo per quel po' di bontà (pietà+carità) che riverso verso fratelli (e assistiti!) e, non essendo uno stinco di santo, se mi arrabbio vado in escandescenze da soggetto focoso, simpaticotonico.
Mio padre, invece, soggetto flemmatico-vagotonico, aveva anche tanta santa pazienza , ma poi in un lampo dipartì per cirrosi psicosomatica (il fegato è la fucina della miscela spirito/materia!), scatenata dalle tante amarezze ('o tuosseche arruvin 'o fegat) ingurgitate (a mò di cicuta socratica)...
in mental cortocircuito
dopo troppe amare passioni,
per questo intricato impiccio
di mostri, iene e talpe,
per falsi trasmettitori
e con lesto incalzar di gradi
mio padre pur passò.
Ma lui, imperturbabile,
tra tanti intrighi perfidi,
in un batter di baleno
il cielo guadagnò
E pertanto fu proprio mio mio padre a prendermi a volo nel precipizio dell'aldilà...
avevo per padre un angelo,
il più bello mai esistito in terra,
che per troppe amarezze
si trasferì in cielo.
Vedendo però il suo figlio prediletto
soffrir della sua stessa malattia,
col divin permesso
e le chiavi del buon Pietro,
scese così in terra
e lo portò in braccio
lassù in paradiso e,
con le mirabili cure del caso,
dopo breve lasso di tempo
lo riportò a casa.
Questo evento,
poiché mi consideravan folle
non l’avevo ancora rivelato...
chi mai avrebbe creduto
una tale verità?
Or che finalmente sono
in gran forma spirituale
e figli e fratelli
non si spaventano più,
ecco vi racconto,
di certo lo vorrete sapere,
il luogo dove sono stato
che si chiama paradiso.
Vivevo sospeso in aria
nello splendore della luce solare
tra il celeste dei cieli
e l’azzurro dei mari,
per poi riposar coperto
dalla volta celeste e cullato
finanche dalle onde marine
nell’armonioso silenzio
della pace divina
e di certo avete già indovinato
l’angelo che mi stava accanto...
è un uomo che da sempre sogno
e che mai mi abbandonerà,
mio padre l'angelo Raffaele.
Adesso di ritorno in terra son diventato ancor più esaltato di quanto non lo sia stato sin dalle fasce e, certamente, sono l'eccezione che conferma la regola del divino monito “chi si esalta sarà umiliato e chi si umilia sarà esaltato”.
Proprio per questo in famiglia non mi sopportano, a cominciar dalle mie sorelle (femministe sfegatate) che vorrebbero insegnarmi a vivere mentre alle mie nipotine (super femministe), in tutta calma e lungi da urla domestiche, rispondo da qui al quesito che avevo loro posto sul perché profeti, filosofi e scienziati, per lo più, sono di sesso maschile.
Carissime mie nipotine, tra uomo e donna i diritti sono certamente paritari, ma le funzioni, di certo, sono un tantino diverse.
Il buon Dio aveva fatto affidamento sulla famiglia, da lui consacrata, a partir dalla figura materna che, con la sua dolcezza (gradiente giusto del bello), deve stimolare l'amore (il motore della vita) nei figli e, pertanto, proprio le madri sono le nostre prime fidanzate (il complesso di Edipo è un'esagerazione di Freud!), mentre il padre, con la sua serenità (gradiente giusto dell'umore), deve dare soprattutto sicurezza ai figli in ambito familiare con compagni e partner da ricercare altrove. Matrimonio civile a parte, è sempre meglio avere il privilegio della divina assistenza (sacralità del matrimonio) ed io, in virtù di tanto, me la son cavata (a 23 anni tra commercio, studi, vizi e giochi!) da primogenito di 6 fratelli con madre encefalopatica da curare.
Per questa gimcana terrena superata senza tante penalità a bordo della mia anima (fiammante monoposto), in età matura ho ricevuto, poi, in premio il dono della scrittura.
E così, sempre per disegno fatale, nella vita ho avuto tre donne importanti con mia madre che mi ispirò follie, la musa, invece, mi ispira poesie e mia moglie, infine, solo tante fantasie (ma anche tre figli di qualità).
E qui il fato ha davvero esagerato con i suoi segni e segnali, perché mia madre (mi portò in vita) e la musa (mi riportò alla vita) sono nate lo stesso giorno che “ a Platone insignì”, giorno che festeggia San Giustino, primo apologista cristiano, martire della fede e patrono dei filosofi, mentre mia moglie ha un ritardo di 7 giorni...
per un fatal dì
a cavallo della vergine nacqui
e, per quel dì
che a Platone insignì,
con la Poesia d'incanto rinacqui
e intravidi la scia
che dona l'oblio
Ritornando adesso alle funzioni diverse uomo/donna, anche nel rapporto fisico per trasmettere la vita c'è differenza nel veicolare l'amore (splendida energia vitale) attraverso un triplice passaggio cellulare.
E così dalla cellula nervosa (innamoramento) alla cellula spermatica l'uomo materializza l'amore mentre nella cellula uovo la donna spiritualizza la materia e tutto questo avviene per passaggi di stato...
il liquido seminale,
condensa dei bollori
del vero amore,
al caldo tepore
del grembo materno
sublima e da quest'eterea essenza
nasce l’anima della cellula fecondata,
amor conglobato intorno
alla luce della coscienza
con il pensier nascente
a completare la cellula spirituale,
aimmagine e somiglianza
della divina triade.
In virtù di tanto la donna, sacra fucina della vita, è molto più bella ed interessante se non si denuda
pubblicamente e sarebbe ancor più bello se anche le donne islamiche (va diffusa ad ogni latitudine la religione universale dell'amore!) svelassero il loro volto perché proprio da qui, dolcezza a parte, traspare l'anima nella sua triplice veste di mente, amore e coscienza...
con la serenità della fronte (mente)
guida dell'anima
con il sorriso sulle gote (amore)
propellente dell'anima
con lo splendore negli occhi (coscienza),
luce dell'anima
Indagando nei disegni divini (anche Einstein dovette soccombere con la sua costante cosmologica per far quadrare i conti!), io volo più basso e, per dare stabilità alla terra (terremoti, eruzioni, tsunami), suggerirei di invertire il nostro stile di vita sostituendo l'obsoleto materialismo/consumismo (moda americana... Obama la cambierà!) con lo spiritualismo/sentimentalismo (pietà, carità, bontà) in modo da equilibrare l'umanità, ed è così che le anime prenderanno, finalmente, le vie del cielo, non rimanendo più prigioniere della materia...
Guai a voi anime prave!
Non isperate mai veder lo cielo:
i' vegno per menarvi a l'altra riva
perché dalla materia organica attraverso i fossili si perviene al petrolio (causa di instabilità terrena e delle umane menti!) che alimenta l'inferno del nostro gran Maestro, lustro della stirpe italica...
Tu se' lo mio maestro e 'l mio autore;
tu se' solo colui da cu' io tolsi
lo bello stile che m'ha fatto onore
e sommo Poeta che tutti impariamo a memoria senza comprendere, però, il significato (messaggio divino!) dei suoi versi.
E' giunto, allora, il tempo di invertire ogni tendenza e di convertire l'energia materiale in energia spirituale, cominciando proprio dal calcio dove l'energia fisica (Ibrahimovic) e l'energia materiale (Abramovich), ormai, hanno varcato i limiti dell'umana decenza.
In campo calcistico, per quanto mi riguarda, alla carenza fisica (solita questione materiale) sopperivo mandando l'anima in campo tanto da diventare (anni '60) un attaccante irrefrenabile, il primo vero centravanti di movimento (questo primato davvero mi appartiene!) che sfiancava le difese avversarie e faceva segnare (solita bontà!) i compagni a porta vuota.
A tal proposito riporto il commento di padre Ermanno, il mio presidente di quando giocavo nella Madonna dell'Arco, che così mi riconobbe dopo molti anni... tu sei quello che correva, correva, correva e si mangiava un sacco di gol!
Per moralizzare il calcio, tempo addietro, mi rivolsi anche al presidente Berlusconi (A Silvio “I giochi dell'anima” - Kimerik 2009) che mi diede ascolto dopo aver inflazionato il bello (tralasciando il mondo dello spettacolo e del calcio)...
cantami, o musa,
le gesta di Silvio che l'umanità
condusse nell'era della pace.
Si narra che fosse così bello
ed attraente da fare innamorare
chiunque incrociasse
Adesso caro Presidente è giunto il tempo di mettere le tue televisioni e giornali al servizio dell'Italia, risorta Atlantide che, da novella arca di Noè, traghetterà il mondo intero nell'era della pace, realizzando, così, il disegno divino del paradiso terrestre sin d'ora all'alba della nuova aurora.
E così dopo le fantasie del centravanti ballerino (Van Basten) assisterai a quelle del centravanti volante, il più forte attaccante di tutti i tempi che già ti ha immortalato in Silviade...
in questo modo, dopo le fantasie
dell'olandese danzante,
assisterai alle follie del napoletano volante,
il più forte attaccante di tutti i tempi,
ineffabile ed imprendibile centravanti alato
che, dall’alto ispirato, nella sua splendida
veste di pilota e poeta dell'anima,
ti immortalerà.
La storia adesso è un abito da cambiare,
non ti contiene e ti va stretto,
la leggenda, invece, con la sua gloria ti spetta
e la pace mondiale davvero ti aspetta!
Non temere alcuna contesa,
sarò sempre al tuo fianco e, di comune intesa,
ti mostrerò la strategia
per questa grande e mirabile impresa!
(Silviade “Le fantasie dell'anima” Kimerik 2009, Biblioteca Vaticana)
Mia cara Italia, magico stivale adagiato in acque chete, sotto l'influsso di Madonne e Santi gravitanti nei nostri cieli (Napoli è la sede prediletta della divina Provvidenza in vacanza!), hai il privilegio di essere il paese di grandi artisti ed ora a te spetta l'impresa di convogliare il mondo intero nell'era della pace e della luce, uniformando l'umanità nella religione dell'amore così da immetterci...
sull’unica vera strada del mondo,
quella del bene imperante
che ci farà tornare fratelli
ed insieme ci porterà
in quell’immenso stadio
dell’accogliente paradiso
con spalti acclamanti
e stracolmi dei nostri comuni avi
per ricevere tutti sul celeste podio,
sotto la stessa bandiera
e al commovente inno della patria terrena,
la medaglia d’oro della vita eterna.
Per arrivare a tanto (Italia, risorta Atlantide e novella arca di Noè!) bisogna riemergere dal pantano politico in cui siamo sprofondati con la medicina, addirittura, che si ritrova a scrivere il principio attivo senza più quello morale e a prescrivere pacchetti tra note e piani non certo musicali.
Dal momento che è scoppiata la moda dei pacchi (i napoletani son gran maestri!) con il dottore televisivo che li confeziona ogni giorno, anch'io da tempo, nella duplice veste di napoletano e dottore, confeziono pacchi natalizi o meglio regalo libri per migliorare le anime.
Per quanto mi riguarda io ho ancor tanto da imparare per perfezionare la mia anima o meglio la mia mente... tra bollette, schedine e casinò, e finanche vincerò se da lassù mi lasciano un pò in pace (sono davvero invadenti!) e se, almeno per un attimo, mi tolgono gli occhi di dosso!
Con le mie follie (da medico al servizio di mia madre), con le mie poesie (da poeta a cantar la musa... per la gloria e senza nulla a pretendere!) e con le fantasie (da incallito giocatore agli occhi di mia moglie), comunque, vincerò per illuminare il buio degli atei, per far ricredere i materialisti e per sconfiggere la presunzione di falsi scienziati, perché queste mie scritture testimoniano che il divino (la cellula spirituale) è connaturato all'umanità e, in virtù di tanto, l'Assoluto ci invade, ci impregna e ci pervade con il nostro Creatore trascendente (Pensiero), presente (Amore) e immanente (Coscienza) in nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
Dimenticavo... io rappresento il referente delle anime celesti all'unanimità grazie alla politica lungimirante di mio padre Angelo Raffaele e di mio fratello Mario che, già in terra, tanto se la intendevano con Madonne e Santi!
Da “La luce dell'anima”, libro natalizio che introduce (con le sue scale cognitive) e traduce (con le sue poesie cognitive) l'era spirituale secondo la profezia 21/12/2012 dei Maya

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