Volo fantastico (filosofico-letterario) di una mente alla ricerca dell'anima perduta (per il depresso) o alla scoperta dell'anima mai avuta (per il materialista).
La mente (materia raffinata) secerne il pensiero (cogito ergo sum, certezza di vivere all'istante), l'anima (mente illuminata) distilla l'amore, il motore della vita (amo e sempre sarò, certezza di vivere in eterno).
Il pensiero (mente) alla luce (coscienza) dell'amore (distillato spirituale) è mente illuminata (anima)… “Dio il Signore formò l'uomo dalla polvere della terra, gli soffiò nelle narici un alito vitale e l'uomo divenne un'anima vivente.”
Con la coscienza dell'amore s'illumina il pensiero e si acquisisce l'anima dalla cellula primordiale, spirituale (pensiero, amore, coscienza) del soffio vitale.
Dal buio alla luce, la metamorfosi spirituale
Dal buio alla luce, grazie alla rinascita morale in virtù della metamorfosi spirituale, la risorta umanità passerà dal supporto della mente nel grigiore della materia grigia al presidio dell'anima nel fervore della sua vivida luce.
Lungo queste 3 tappe:
1-selezione naturale di Darwin (paleopallio – cervello antico)
2-evoluzione comportamentale di PaulMacLean (neopallio – cervello nuovo)
si completa, dal buio alla luce e di elementi naturali in alimento spirituale, l'emancipazione dalla materia della specie umana, che chiama in causa lo sviluppo 1-cellulare/biologico, quello 2-morale/comportamentale e, infine, quello 3-spirituale/sociale.
Con il primo, naturalmente, si è in tema scientifico:
1- cellula epatica (spirito naturale), confeziona i gradini (le basi azotate) della scala (DNA)
e dall'età della pietra (homo homini lupus) all'homo sapiens (“io sono” con il lume e l'egoismo della ragione) si perviene, infine, all'umanità cosciente (“amo e sempre sarò” con la luce e l'altruismo dell'intelletto).
Lo sviluppo morale/comportamentale - rispondendo al classico interrogativo filosofico:
chi sono (polvere), da dove vengo (da un atto d'amore) e dove vado (verso la luce della verità) - ci regala, invece, l'anima nella sua illuminata veste di coscienza vigile (pensiero/Aristotele), consapevole (amore/Platone) e morale (verità/Socrate) ad immagine e somiglianza divina in nome del Padre (mente suprema), del Figlio (amore supremo) e dello Spirito Santo (luce della verità).
Passando, infine, allo sviluppo spirituale/sociale si entra in pieno ambito religioso con i forti ad aiutare i deboli ed i ricchi a soccorrere i poveri senza ricorrere ad astrusi ed assurdi programmi politici, dal momento che il bene è un valore assoluto, universale.
Intanto questo illuminato percorso inizierà allorquando i mediatori sentimentali (pietà, carità, bontà) prevarranno sui neurotrasmettitori chimici (acetilcolina, dopamina, serotonina) e, all'apice della scala elicoidale, le basi azotate (a-denina, c-itosina, g-uanina, u-niversale) saranno sostituite da quelle immortali (a-more, c-oscienza, g-enoma, u-niversale) dell'Rna messaggero.
Dall'alto di queste illuminanti vedute, scienza, filosofia e religione, discipline formative della nostra esistenza, finalmente, cominceranno a camminare di pari passo, mettendo così d'accordo i filosofi e dando pace finanche ai santi.
Nel passare dall'esser polvere (pensiero, ragione, mente) al divenire luce (amore, intelletto, anima), infatti, anche Parmenide ed Eraclito porranno termine alla loro millenaria disputa tra l'essere (ingenerato, immutabile) e il divenire (“panta rei”).
In ambito religioso, invece, saranno San Tommaso e Sant'Agostino a smetterla, una volta e per sempre, con la loro secolare disputa tra trascendenza ed immanenza del Creatore se, con l'acquisizione dell'anima, la coscienza immanente e il pensiero trascendente rappresentano rispettivamente il nucleo e la membrana (l'amore è il citoplasma) della cellula primordiale o spirituale in riferimento al soffio vitale... e l'uomo divenne un'anima vivente.
A questa condizione però, ancora da acquisire, si perverrà solo allorquando la cultura della verità farà viaggiare di conserto le discipline formative della nostra esistenza, che sono, per l'appunto, scienza e religione con la filosofia trait d'union.
Proprio in questa veste spirituale l'umanità passerà dal sussidio della mente (materia raffinata) al presidio dell'anima (mente illuminata), passando così dal lume della ragione egoistica (a salvaguardia dei propri interessi) alla luce dell'intelletto altruistico (a garanzia del bene comune).
Di poi con l'acquisizione del genoma eccelso, questa vivida luce, finalmente, disappannerà la macula del peccato originale per una visione completa, a 360 gradi, del mondo spirituale che ci gira intorno.
A questo punto inizierà davvero l'ultrapallio, la nuova era spirituale finalizzando il nostro ciclo vitale dal buio della materia grigia:
1-cervello primitivo/istintivo (archipallio)
2-cervello intermedio/emotivo (paleopallio)
3-cervello superiore/razionale (neopallio)
4-cervello illuminato/intellettivo (ultrapallio).
PROLOGO
(la religione dell’amore contro il fanatismo del terrore)
E' bastata una infinitesima particella vitale, un deleterio agglomerato proteico (virus), a mettere a rischio la nostra esistenza, complessa sequenza di aminoacidi (genoma), dove è trascritto pure, caratteri ereditari a parte, il significato vero della nostra vita.
Purtroppo questo malefico parassita ci ha trasformati (da che pulpito vien la predica!) in banditi mascherati, veri rapinatori a volto coperto, da predatori della nostra madre Terra, ormai sempre più nelle sembianze di una immensa pattumiera per i solidi e di una maleodorante cloaca per i liquidi, entrambe a cielo aperto.
Proprio da lassù Santi e Madonne si prodigano quotidianamente per la nostra sopravvivenza, nonostante il devastante pantano morale, a mo' di sabbie mobili, ci faccia sempre più sprofondare.
Stando così le cose e mettendo da parte il virus, che ci ha coperto il viso per la vergogna, solo una scossa, non certo elettrica per sedarci ma culturale per educarci, può far rinsavire il rimbecillito homo sapiens, oberato di placche aterosclerotiche per le troppe abbuffate e un po' di dieta (pag.117) non gli farebbe male!
Comunque questa benedetta umanità, nonostante tanti studi e strabilianti scoperte, ancora non riesce a comprendere il significato vero della vita, quando basterebbero elementari nozioni di scienza, filosofia e religione (discipline formative della nostra esistenza) da inculcare, intrecciate a mo' di favola, sin dalle elementari!
E la scienza, proprio di recente, ha scoperto pure la complessa struttura della scala elicoidale, i cui gradini sono basi azotate debolmente legate per sostenere la celeste scalata con la materia scrollata.
All'apice di questa scala, infatti, c'è il mondo della luce sotto l'egida dell'Amore che, in virtù di un atto creativo e generativo, ha materializzato l'amore con l'impagabile dono della vita.
Più problematico resta, invece, il processo inverso, cioè la spiritualizzazione della materia a cui siamo tanto legati per squallidi sfoghi carnali e per insaziabile fame di lucro.
Senza accorgercene siam passati dalla scienza alla filosofia, che da sempre ci ricorda, con il suo classico interrogativo, che siamo polvere, veniamo da un atto d'amore e andiamo, senza ombra di dubbio, verso la luce.
Per assurgere a tanto, però, bisogna leggere correttamente il nostro genoma, in modo da passare, all'alba di questo nuovo millennio, dalle basi terrene/azotate (a-denina, c-itosina, g-uanina, u-racile) a quelle spirituali/immortali (a-more, c-oscienza, g-enoma, u-niversale).
In virtù di queste solide, illuminate basi, infatti, passeremo, poi, dai neurotrasmettitori chimici (acetilcolina, dopamina, serotonina) sulla strada del pensiero (mente e lume della ragione) ai mediatori sentimentali (pietà, carità, bontà) sulla via dell'amore (anima e luce dell'intelletto).
Parlando di anima, dalla scienza alla religione con interposta filosofia, si entra in tema biblico con il soffio vitale del Creatore... “e l'uomo divenne un'anima vivente”.
Solo con la Parola di Dio, infatti, attingendo il sapere dall'albero della conoscenza del bene e del male e la luce dall'albero della vita, ci libereremo della zavorra corporale per mettere a nudo la nostra luminosa matrice spirituale alla riconquista del giardino dell'Eden.
Dopo tanti spunti di variegata natura, la disciplina che più mi appartiene è la filosofia per il mio incessante pensare, affetto come sono da pensiero insonne notturno e silenzio pensante diurno. E proprio per la vivacità e la prolissità di questo pensiero, incessantemente, sono preso da follie, fantasie e poesie, che si riversano, poi, sulla mia scrittura con intercalari in versi e considerazioni in parentesi per non perdere il filo del discorso.
Stavo dimenticando un'altra costante dei miei pensieri, quella dei giochi, tanto da potermi definire, da medico senza specialità alcuna, specialista di sistemi vincenti tra sacro (sistema spirituale) e profano (sistemi di calcioscommesse).
Concludo adesso in chiave filosofica, con l'augurio di passare dalla metempsicosi delle anime e dalla risorta Atlantide, interrotta da Platone per limiti di età, alla risorta umanità che, grazie alla metamorfosi spirituale, ci regalerà la vita eterna alla luce dell'amore (amor che move il sole e l'altre stelle), quel Sole Universale che dall'alto ci presidia, ci presiede, ci invade, ci impregna e ci pervade.
Anch'io nella mia follia ho visto strani segnali dall'alto se, nel giorno di una fantastica Befana, sole e stelle (moto solare diurno ed aureola stellare notturna) sembravano avercela proprio con me!
Da questa celeste fantasia rinsavirò solo se la metamorfosi spirituale della risorta umanità permetterà di trasmettere ai nostri discendenti il paradiso terrestre e non certo questa povera, devastata terra, che assicura a figli e nipoti sempre più patologie... altro che proprietà!
Necessita allora la rinascita morale per mantenere incontaminata la nostra matrice spirituale alla luce di questo illuminante aforisma: “amo e sempre sarò” se con l'odio si perisce e con l'amore si rinasce e... in hoc signo vinces con il beneplacito dall'alto per questa crociata culturale, da me intrapresa da solo contro tutti (mi accusano di pensare sempre alle stesse cose!), in nome della religione dell'amore contro il fanatismo del terrore.
Dal buio alla luce, pertanto, la risorta umanità, grazie alla rinascita morale in virtù della metamorfosi spirituale, passerà dal supporto della mente nel grigiore della materia grigia al presidio dell'anima nel fervore della sua vivida luce.
La metempsicosi
Viviamo gli spiccioli
di una vita immortale
con il compleanno a scandire
il nostro tempo reale
alla mercé di un corpo
sgualcito dagli anni
nella sua veste mortale.
Per la sua ascesa spaziale
solo il digiuno e l'astinenza,
perdendo peso
agli sgoccioli dell'esistenza,
lo faran trasvolare lassù
sulle ali della metempsicosi,
al di là dell'universo
oltre il buco nero.
Io ci son passato,
ma mi ritrovo prigioniero
di uno spirito esagitato
che sa scrivere di filosofia
e mi fa pure declamare
queste mie insulse poesie.
In ultima analisi la filosofia (pensare per esistere) rappresenta il trait d’union tra scienza (studiare per vivere) e religione… credere per amare!
E l’Amore, nella sua universalità, è l’Anima della Vita se, al pari del Creatore nell’Unità della Divina Triade (la Verità è la Luce dell’Amore o l’Amore è la Luce della Verità), invertendo i 3 Fattori, il significato resta lo stesso:
L’Amore è l’Anima della Vita
L’Amore è la Vita dell’Anima
L’Anima è l’Amore della Vita
L’Anima è la Vita dell’Amore
La Vita è l’Anima dell’Amore
La Vita è l’Amore dell’Anima
Su queste solide basi l’umanità completerà il suo ciclo vitale passando dalla nascita (materializzazione dello spirito in virtù dell’amore) alla rinascita (spiritualizzazione della materia in virtù dell’anima).
E' bastata una infinitesima particella vitale, un deleterio agglomerato proteico (virus), a mettere a rischio la nostra esistenza, complessa sequenza di aminoacidi (genoma), dove è trascritto pure, caratteri ereditari a parte, il significato vero della nostra vita.
Purtroppo questo malefico parassita ci ha trasformati (da che pulpito vien la predica!) in banditi mascherati, veri rapinatori a volto coperto, da predatori della nostra madre Terra, ormai sempre più nelle sembianze di una immensa pattumiera per i solidi e di una maleodorante cloaca per i liquidi, entrambe a cielo aperto.
E' proprio da lassù che Santi e Madonne si prodigano quotidianamente per la nostra sopravvivenza, nonostante il devastante pantano morale, a mo' di sabbie mobili, ci faccia sempre più sprofondare.
Stando così le cose e mettendo da parte il virus, che ci ha coperto il viso per la vergogna, solo una scossa, non certo elettrica per sedarci ma culturale per educarci, può far rinsavire il rimbecillito homo sapiens, oberato di placche aterosclerotiche per le troppe abbuffate e un po' di dieta non gli farebbe male!
La dieta vitale
Per vivere a lungo
basta respirare
ed un bicchier di vino
per fantasticare.
Ci penserà un enzima
a farti rinsavire
ma poi devi tanto camminare
indi soltanto sentire
l'odor del mangiare...
ma che campi a fare!
Non ti resta allor che amare
con un rapporto non banale
ma d'intesa sentimentale
senza però farneticare
se divien conflittuale.
E' questa la tua dieta vitale
di sapore spirituale
che ti farà vivere
alla luce solare
senza il quotidian desio
di dover desinare
e basterà un goccio... divino
per farti delirare.
Comunque questa benedetta umanità, nonostante tanti studi e strabilianti scoperte, ancora non riesce a comprendere il significato vero della vita, quando basterebbero elementari nozioni di scienza, filosofia e religione (discipline formative della nostra esistenza) da inculcare, intrecciate a mo' di favola, sin dalle elementari!
E la scienza, proprio di recente, ha scoperto pure la complessa struttura della scala elicoidale, i cui gradini sono basi azotate debolmente legate per sostenere la celeste scalata con la materia scrollata.
All'apice di questa scala, infatti, c'è il mondo della luce sotto l'egida dell'Amore che, in virtù di un atto creativo e generativo, ha materializzato l'amore con l'impagabile dono della vita.
Più problematico resta, invece, il processo inverso, cioè la spiritualizzazione della materia a cui siamo tanto legati per squallidi sfoghi carnali e per insaziabile fame di lucro.
Senza accorgercene siam passati dalla scienza alla filosofia, che da sempre ci ricorda, con il suo classico interrogativo, che siamo polvere, veniamo da un atto d'amore e andiamo, senza ombra di dubbio, verso la luce.
Per assurgere a tanto, però, bisogna leggere correttamente il nostro genoma, in modo da passare, all'alba di questo nuovo millennio, dalle basi terrene/azotate (a-denina, c-itosina, g-uanina, u-racile) a quelle spirituali/immortali (a-more, c-oscienza, g-enoma, u-niversale).
In virtù di queste solide, illuminate basi, infatti, passeremo, poi, dai neurotrasmettitori chimici (acetilcolina, dopamina, serotonina) sulla strada del pensiero (mente e lume della ragione) ai mediatori sentimentali (pietà, carità, bontà) sulla via dell'amore (anima e luce dell'intelletto).
Parlando di anima, dalla scienza alla religione con interposta filosofia, si entra in tema biblico con il soffio vitale del Creatore... “e l'uomo divenne un'anima vivente”.
Solo con la Parola di Dio, infatti, attingendo il sapere dall'albero della conoscenza del bene e del male e la luce dall'albero della vita, ci libereremo della zavorra corporale per mettere a nudo la nostra luminosa matrice spirituale alla riconquista del giardino dell'Eden.
Dopo tanti spunti di variegata natura, la disciplina che più mi appartiene è la filosofia per il mio incessante pensare, affetto come sono da pensiero insonne notturno e silenzio pensante diurno. E proprio per la vivacità e la prolissità di questo pensiero, incessantemente, sono preso da follie, fantasie e poesie, che si riversano, poi, sulla mia scrittura con intercalari in versi e considerazioni in parentesi per non perdere il filo del discorso.
Stavo dimenticando un'altra costante dei miei pensieri, quella dei giochi, tanto da potermi definire, da medico senza specialità alcuna, specialista di sistemi vincenti tra sacro (sistema spirituale) e profano (sistemi di calcioscommesse).
Concludo adesso in chiave filosofica, con l'augurio di passare dalla metempsicosi delle anime e dalla risorta Atlantide, interrotta da Platone per limiti di età, alla risorta umanità che, grazie alla metamorfosi spirituale, ci regalerà la vita eterna alla luce dell'amore (amor che move il sole e l'altre stelle), quel Sole Universale che dall'alto ci presidia, ci presiede, ci invade, ci impregna e ci pervade.
Anch'io nella mia follia ho visto strani segnali dall'alto se, nel giorno di una fantastica Befana, sole e stelle (moto solare diurno ed aureola stellare notturna) sembravano avercela proprio con me!
Da questa celeste fantasia rinsavirò solo se la metamorfosi spirituale della risorta umanità permetterà di trasmettere ai nostri discendenti il paradiso terrestre e non certo questa povera, devastata terra, che assicura a figli e nipoti sempre più patologie... altro che proprietà!
Necessita allora la rinascita morale per mantenere incontaminata la nostra matrice spirituale
alla luce di questo illuminante aforisma: “amo e sempre sarò” se con l'odio si perisce e con l'amore si rinasce e... in hoc signo vinces con il beneplacito dall'alto per questa crociata culturale, da me intrapresa da solo contro tutti (mi accusano di pensare sempre alle stesse cose!), in nome della religione dell'amore contro il fanatismo del terrore.
Dal buio alla luce, pertanto, la risorta umanità, grazie alla rinascita morale in virtù della metamorfosi spirituale, passerà dal supporto della mente nel grigiore della materia grigia al presidio dell'anima nel fervore della sua vivida luce.
Con la cultura filosofica, grazie al pensiero di Aristotele, all'amore di Platone e alla coscienza di Socrate, si vive alla luce dell'anima! Pensiero (membrana), amore (citoplasma) e coscienza (nucleo) rappresentano, infatti, le componenti della cellula primordiale o spirituale. E la vita, pertanto, non sarà più presa con filosofia ma verrà intesa con la filosofia.
Lungo il percorso:
-NEURONE (surrogato materiale)
-PENSIERO (elaborato mentale e presidio cognitivo)
-VERITA’ (distillato spirituale)
si completa l'itinerario della mente umana dal buio della materia (cellula epatica) alla luce dell'anima (cellula spirituale) e l'uomo... divenne un'anima vivente.
Pertanto dall'esser polvere (pensiero, ragione, mente) al divenire luce (amore, intelletto, anima), dopo la selezione naturale di Darwin e l'evoluzione comportamentale di Paul MacLean, si realizzerà la trasformazione spirituale dell'umanità (complessa miscela spirito-materia), in virtù di un salto culturale lungo la scala della conoscenza e relativo gradiente di luce:
1- il grigiore del cogito
2- lo splendore della ragione
3- il bagliore dell'intelletto
4- il fulgore della sapienza
5- il candore della contemplazione
A questa trasformazione luminosa si perverrà allorquando il nostro genoma, all'apice della scala elicoidale (Dna), diventerà eccelso (A-more, C-oscienza, G-enoma, U-niversale) secondo il messaggio contenuto nelle basi azotate (A-denina, C-itosina; G-uanina, U-racile) dell'Rna e la vita, pertanto, passerà di elementi naturali in alimento spirituale (amore).
Proprio la luce del genoma eccelso, infatti, dissolverà finalmente la macula oculare del peccato originale per una visione completa, a 360 gradi, del mondo spirituale che ci gira intorno sotto l'egida del Sole Universale (era spirituale, ultrapallio).
Questo strabiliante sviluppo, di elementi in alimento, della nostra complessa miscela spirito materia ovviamente chiama in causa la cellula, il pensiero, la mente (materia grigia raffinata) che, illuminate (aree associative corticali per funzioni cerebrali superiori), ci faranno acquisire l'anima nella sua illuminata veste di triplice coscienza: vigile (pensiero), consapevole (amore) e morale (coscienza, luce della verità) ad immagine e somiglianza divina.
Nel dettaglio la trasformazione spirituale della materia grigia in virtù dell'evoluzione cellulare:
a-evoluzione cellulare
1- cellula epatica (spirito naturale), confeziona i gradini (le basi azotate) della scala (DNA)
Sarà alla fine di questo lungo percorso che il pensiero, illuminato dai mediatori sentimentali (pietà+carità=bontà) al posto dei neurotrasmettitori chimici, ci regalerà l'anima (sistema spirituale) e la luce dell'intelletto altruistico (dono spirituale) a garanzia del bene comune, sopravanzando la mente (sistema nervoso) e il lume della ragione egoistica (presidio mentale) a salvaguardia dei propri interessi.
Viviamo tempi critici oltremodo scadenti e, senza neanche strette di mano ed abbracci ma con mascherina e distanza sociale, anche l'amor ci si rivolta contro!
Sono un medico di famiglia di lungo corso con la pretesa di curare pure lo spirito e, a tal proposito, da tempo scrivo sull'anima, non più entità astratta, campata in aria, ma presenza vitale per vivere in eterno.
Il mio ultimo libro è “La luce della cultura (sulle ali della fede)”, dove con argomentazioni scientifico/filosofiche preannuncio (profetizzo è troppo!) una nuova era spirituale (ultrapallio) all'alba di questo nuovo millennio.
In virtù di tanto con la cultura filosofica, per amore del sapere, si perverrà all'anima nelle sue intime componenti di pensiero, amore e coscienza, entità presenti, rispettivamente, nell'eccelsa filosofia di Aristotele, nei fantastici miti di Platone e nel gnothi sauton di Socrate, l'ostetrico della verità grazie alla maieutica.
Nel dettaglio il pensiero ci dà la consapevolezza di esistere e rappresenta la coscienza vigile (chi sono, polvere ed esisto grazie al pensiero/cogito ergo sum), l'amore ci dà la coscienza consapevole (da dove vengo, da un atto d'amore creativo e generativo) ed, infine, la coscienza (morale) ci dà certezza della luce della verità (l'interrogativo filosofico del dove vado) in noi presente dal soffio vitale.
L'anima, pertanto, in ultima analisi è una triplice coscienza (vigile, consapevole e morale) e nel suo contesto di cellula spirituale, sullo stampo di quella primordiale (motore della vita), il pensiero viene a rappresentare la membrana esterna, la custodia delle sue intime essenze che sono, per l'appunto, l'amore (citoplasma cellulare) e la coscienza, il nucleo di questa illuminante cellula.
In tema di anima, di certo, non si può prescindere dalla mitica biga alata di Platone, fantastica rappresentazione dell'anima tripartita con l'auriga, mente razionale (meglio intellettiva se illuminata) alle prese con le bizze dei suoi 2 cavalli, il bianco (amore spirituale) ad inseguire gli ideali per volare in alto, nel mondo della luce sotto l'egida dell'intelletto altruistico, mentre il cavallo nero (amore materiale) ad inseguire le passioni intrise di materia sotto la schiavitù della ragione egoistica.
All'alba di questo nuovo millennio, secondo la profezia Maia del 21/12/2012, inizierà la trasformazione spirituale dell'umanità, grazie al presidio morale, comportamentale e culturale (human enhancement), che si stabilizzerà allorquando ai mediatori chimici, sulla strada del pensiero, subentreranno i mediatori sentimentali (pietà, carità e bontà) a distillare l'amore, in modo da poter passare, finalmente, dalla mente (materia raffinata) all'anima (mente illuminata).
In appendice ecco pure un accenno a Freud, il padre della psicanalisi, e alla sua tripartizione psichica della mente con l'Io (mente razionale) a mediare gli istinti (l'Es) e la coscienza morale (il Super-io), dibattuto tra amore materiale e spirituale.
Dopo questo excursus filosofico sull'anima concludo con un riscontro letterario in versi, richiamo notturno dello spirito vitale, quel fantomatico cavallo bianco che cerca di far volare la mia biga senza il peso delle mie quotidiane debolezze, perché di certo anch'io, non stinco di santo, ne combino tante.
Girovagando per i bui meandri delle circonvoluzioni mentali, senza più la naturale pressione spirituale (anima) precipitavo nel vuoto depressivo e, dopo una vita di intensi amori con conseguenti dolori, sopravvivevo di follie in fantasie, se non proprio vere manie con la mente in fumo.
Facendo appello a quel barlume di ragione che mi restava, mi misi allora alla spasmodica ricerca dello spiraglio giusto che, dopo tante traversie, finalmente, mi ridonasse la luce, facendomi vivere come si conviene.
Proprio una lucida fantasia, tra amnesie corticali e ricordi culturali, mi riportò in vita e, ritrovandomi vigile, consapevole e cosciente, in virtù di questa triplice presa di coscienza, d'incanto ripresi a vivere alla luce dell'anima, termine non più pleonastico, aleatorio ma ben delineato nella sua concretezza e variegata identità.
In un anfratto mentale avevo così ritrovato la mia connaturata essenza spirituale, quella fantomatica anima, non più campata in aria ma nella sua intima veste di candido lenzuolo, a mo' di fantasma corporale, che ti dona certezza di esistere e non ti fa più spaventare.
Questo presidio immortale che ti fa vivere in piena coscienza – e qui entra in campo uno dei termini più complessi della lingua italiana - comprende, in primo luogo, la vigilanza, coscienza intesa come veglia attiva (il pensiero di esistere), indi la consapevolezza della propria esistenza (come prodotto d'amore) ed infine la coscienza morale (il buon senso della vita, depositaria della verità).
Proprio alla luce di pensiero, amore e coscienza si ha certezza della vita immortale perché queste tre entità sono fuori dal tempo e dallo spazio, coordinate corporali, supporti della materia finita e, pertanto, connotazioni mortali.
Procedendo con ordine all'analisi di tre queste entità, la vigilanza o veglia attiva, da un punto di vista neurofisiologico, rappresenta il più basso livello di integrazione psichica e chiama in causa il pensiero, quel cogito cartesiano che, dopo tanti suoi dubbi, prende certezza della propria esistenza e presenza nella realtà tangibile con la sua percezione attraverso i sensi.
Esistere, però, non è solo passiva percezione del proprio corpo (chi sono), ma è prendere coscienza (consapevolezza) di sé come prodotto d'amore (da dove vengo) con la coscienza morale, luce della verità (dove vado), ad indicarci la retta via, come la stella dei Re Magi.
Qui naturalmente entra in scena Socrate, il padre della filosofia con la famosa frase “gnothi sautòn (forse carpita a Talete, il padre della scienza), con cui aiutava i suoi allievi a partorire (arte della maieutica) quel valore assoluto in noi presente che si chiama verità.
In ultima analisi vivere in piena coscienza (vigilanza, consapevolezza e coscienza morale) significa vivere alla luce dell'anima e qui entra in campo, addirittura, il mitico Platone con la sua fantastica biga alata, dove la coscienza (l'auriga) a stento tiene a freno le bizze del cavallo bianco (amore spirituale) e del cavallo nero (amore carnale).
Alla luce del pensiero illuminato dall'amore ecco pure la mente eccelsa di Aristotele con il suo Primum Movens, Motore Immobile (quidquid movetur ab alio movetur) che, in virtù del verum scire est scire per causas, dall'amore difilato ci porta tra le braccia del Creatore.
Il motore della vita, pertanto, è l'Amore dell'atto creativo nella sua indissolubile veste di Bene e Bello indivisibile, Verità assoluta nel suo immacolato candore, supremo gradiente di luce.
Il Bene (suprema Mente, Padre), l'Amore (supremo Amore, Figlio) e il Bello (luce della suprema Coscienza, Spirito Santo) sono i Fattori supremi che, nella loro intercambiabilità, attestano l'indissolubilità e l'indivisibilità della Divina Triade (Verità del Padre, Amore del Figlio e Luce dello Spirito Santo).
Il Bene è l'Amore del Bello
Il Bene è il Bello dell'Amore
L'Amore è il Bene del Bello
L'Amore è il Bello del Bene
Il Bello è il Bene dell'Amore
Il Bello è l'Amore del Bene
La Verità è la Luce dell'Amore
La Verità è l'Amore della Luce
L'Amore è la Luce della Verità
L'Amore è la Verità della Luce
La Luce è l'Amore della Verità
La Luce è la Verità dell'Amore
In tema di bello (kalòs) e (kai) buono (agathòs), la cultura greca col termine di kalokagathia indicava l'ideale della perfezione umana nella mitica veste degli eroi omerici (Achille, Ettore) e degli atleti olimpici dove ben si fondevano bellezza fisica (estetica) e nobiltà d'animo (etica).
Passando adesso dall'atto creativo a quello generativo, il bello femmininile (kalòs) e il bene maschile (agathòs) e viceversa, in virtù del fatidico s'agapò (ti amo), generano il frutto del concepimento (kalokagathia), dove ancora una volta si rinviene anima, amore e vita, indissolubile veste della luce divina:
l'anima è l'amore della vita
l'anima è la vita dell'amore
l'amore è l'anima della vita
l'amore è la vita dell'anima
la vita è l'anima dell'amore
la vita è l'amore dell'anima
ad immagine e somiglianza divina.
Nel dettaglio l'amore, il motore della vita, per passaggi cellulari prima impregna le cellule nervose (innamoramento), poi pervade le cellule spermatiche ed infine invade la cellula uovo. Di poi, per passaggi di stato si materializza (condensazione) nel fluido seminale che, nel contesto della cellula uovo, sublima la vita.
Per quanto mi riguarda, in tema di nascituro bipolare, follie, fantasie e manie a parte, rinsavito con la scoperta dell'anima ricordo finanche “Il concepimento”: