IL REFERENTE DELLE ANIME CELESTI ALL’UNANIMITA’ (da “Silviade” 2009)

Cantami, o Musa, le gesta di Silvio... Presidente nostro, che sei così potente in terra sia fatta giustizia secondo la tua volontà come in parlamento così in tribunale secondo le leggi del tuo governo abbreviando, però, il tempo di tutti i processi! Dacci oggi il tuo impegno quotidiano a risolvere i nostri tanti problemi di sopravvivenza per la nostra indigenza e liberaci, tu che tutto puoi, oggi e sempre nei secoli, dalla ièlla dell'anno zero e dal parimenti nefasto e perdente tris di zero, perché un santo d'oro e un marco scaduto dopo molti travagli (chi di spada ferisce alla fine perisce!) non valgono un bel niente, specie se avallati da un sinistro vignettista contro cui è lecito ogni scongiuro (anche volgare!). E rimetti a noi i debiti scongiuri e non certo i nostri debiti per il maleficio dello spergiuro. Caro presidentissimo, da tempo il tuo destino si intreccia con centravanti di gran talento (Van Basten e Weha) e si incrocia a Napoli, per cui il sottoscritto, da buon napoletano, con la magia del 9 sulla schiena, guiderà l’attacco della patria terrena alla conquista dell’universo, dove ha sede lo spazio splendente, illuminato da tempo infinito e dove da tempo remoto aleggia la vita. In questo modo, dopo le fantasie del centravanti danzante, assisterai alle follie di quello volante, il più forte attaccante di tutti i tempi, ineffabile ed imprendibile centravanti alato che, dall’alto ispirato, nella sua splendida veste di pilota e poeta dell'anima, ti immortalerà. La storia adesso è un abito da cambiare, non ti contiene e ti va stretto, la leggenda, invece, con la sua gloria ti spetta e la pace mondiale davvero ti aspetta! Non temere alcuna contesa, sarò sempre al tuo fianco e, di comune intesa, ti mostrerò la strategia per questa grande e mirabile impresa!
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A SILVIO (da “I giochi dell’anima”- 2009)

Caro presidente, dall’alto della tua statura di celebrità universale, nel tuo nome si è oscurata finanche la fama dell’acquedotto cerebrale e finanche l’inno leopardiano alla giovinezza, che tu, per beltà fisica e spirituale, fai rivivere in tempo reale e rappresenti in ogni tuo istante di vita leale.
Per le tue ispirate e spinte battute, non ti curar di lor, che comunque passano, perché dalla tua bocca può uscire ciò che vuoi al punto che anche l’infinito, limitato dallo spazio e dal tempo, a fatica sin d’ora contiene la tua immensa viva luce, seppur il buio dei tempi ti costringe a viver presidiato, lungi dalla libertà del “Passero solitarioe dalla spensieratezza del “Sabato del villaggionella gioiosa attesa della festività di cui tanto si gode.
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Da impavido condottiero, sull’onda del materialismo americano e volando sul consumismo, con perspicacia e lungimiranza passasti alla conquista di giornali e tv, così che, da anni ormai, spensierato e spregiudicato, guidi e condizioni con tanto di ombrello il baraccone Italia, circo di gran comicità ed addirittura nelle vesti di padre-padrone, per non essere blasfemo, convinto proferisci“Italia rialzati”, paragonandola a Lazzaro in decomposizione.
Al pari poi di Mosè, che divise le acque, sospinto dal cielo (fra poco ti farò vestire i panni anche di Noè!), da solo hai diviso gli italiani tra chi è con te e chi è contro di te, convogliando sapientemente tutto, dall’informazione alla politica, nel bipolarismo.
Questo termine, purtroppo, da tempo mi perseguita e rappresenta il mio disturbo cerebrale per la pace mondiale, che da sempre mi turba la mente e per l’agognata sua soluzione, ormai, in ogni mio sogno io ricorro a te, ma devi però prima equilibrare la tua simpatia tra mussulmani ed americani.
Non a caso sei amico e confidente di leader potenti, fino a questo momento solo prepotenti e, trovandoci in tema, cerca di illuminare il leader paesano o meglio padano, mettendogli in testa che gli insegnanti napoletani maturati tra sole e mare rendono meglio di quelli vissuti nella nebbia padana.
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Ormai, caro Silvio, tutti noi campani, liberi dalla monnezza di umana nefandezza per insana ricchezza, materiale pienezza e disgustosa schifezza, per sempre ti saremo grati e stravediamo per te.
In tempo di crisi monetaria, però, un appunto te lo meriti, avendo, a dismisura, inflazionato il mondo dello spettacolo e calcistico; a tal proposito per porvi rimedio, pur non essendo il tuo geniale ed inimitabile Tremonti, pensando, alla stregua di un comune mortale, che la crisi dell’economia mondiale sia la conseguenza del considerevole aumento dei poveri con inevitabile contrazione dei consumi, cerca adesso dall’alto (anch’io come te sono ossessionato da questo termine, ma la vita già ci ha donato tanto!) della tua esperienza di distribuire meglio la ricchezza, non creando più solo pochi privilegiati.
Con i consumi tanto contratti e forse ai minimi storici, a Napoli siamo soliti dire: l’acqua è poca e la papera non galleggia”, per cui, traducendo per voi politici, significa che senza lavoro o con stipendi da fame, in tema di consumismo, si consuma solo la materia cerebrale con lo spirito che urla e si ribella. Di poi con la terapia e la moda americana degli antidepressivi (eccedono pure col consumismo farmacologico!), da noi quaggiù, purtroppo, non si sortisce alcun benefico effetto.
Adesso, però, ho tanta fiducia nel presidente Obama, dal cui viso, altro che abbronzato, intravedo un candido splendore ad immagine della sua splendida anima ed in questo campo, caro Silvio, al pari di talenti calcistici, stai certo, non mi sbaglio.
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Da presidente vincente ed esperto di calcio (hai goduto le movenze del centravanti ballerino, solo per i tempi ti sei perso le mie grandi giocate!), trascurando i tuoi colleghi incompetenti (Moratti!) che buttano solo soldi (che gran simpatia l’allenatore che tanto se la gode!), comincia dall’ambito calcistico a dare il buon esempio nel distribuire meglio la ricchezza, perché è inammissibile la sproporzione tra il compenso di un big di serie A ed un giovane professionista di serie inferiore.
Così facendo, colmando la tua porzione di colpa per la falla dell’inflazione calcistica, aumenterai il numero di calciatori, speriamo di quante più categorie possibili, a cui sarà corrisposto uno stipendio più adeguato, al posto di solo pochi privilegiati.
Di questa tua iniziativa, sono certo, sarà fiero anche il tuo buon Kakà (l’attuale miglior giocatore al mondo per classe e stile!) ed in più potrai contare in emergenza, naturalmente senza compensi di sorta, sul mio fiuto calcistico. Quello per il gol era disturbato dall’asfissia del gran correre, quello invece per la scoperta di talenti calcistici da sempre mi è rimasto intatto!
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A questo punto, mi permetto un romantico ricordo: anch’io da centravanti-ala, con la mia forsennata corsa durante l’intera partita, deliziavo il comandante della Fiamma S.Giovannese”, grande esperto di calcio e sicuramente il presidente calcistico più longevo della storia, che lanciò Antonio Juliano.
In conclusione di questo lungo messaggio, chiedo scusa, ma voglio inviarti questo “assegno”, al momento non incassabile per contaminazione spirituale:
Caro presidente, da subito comincia a moralizzare l’ambiente calcistico (anche le cifre per gli allenatori sono spropositate e pure in questo caso, a costo zero, sono a disposizione di qualsiasi squadra!), distribuendo meglio la ricchezza con unocchio di riguardo a giovani professionisti di serie inferiore. Indi, di comune intesa con l’altro polo, cerca di risolvere i nostri seri problemi interni, perché poi, a poli associati, avrete il gravoso compito di traghettare, sulla novella arca Italia, il mondo intero finalmente nell’era della pace.
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DAL BUNGA DI ARCORE AL BOSSI DI PONTIDA (è tempo zero!)

IL TEMPO ZERO Sull'italico orizzonte regna da tempo la notte fonda. Siam tornati all'anno zero con il santo inquisitor che rompe l'anime in triplice version sotto l'allucinante ibrida vision del vignettista che ghigna (Caronte) del saputello che sogghigna (Lucifero) e del giudice che con vergogna e senza pietà ti manda alla gogna (Satana). Sul versante politico parimenti è buio profondo con la fine di Fini, il sempre casto Casini con la Rosa in fiore, poi c'è Franceschini che gira in camicia quando lo scaltro D'Alema al massimo dei giri va in barca a vela e in barba ai compagni se ne frega della sinistra tant'è che l'infausto Bertinotti fece l'incauta spesa e da solo pagò il conto con l'arcobaleno di colpo al tramonto. S'ode a destra un delfino rampante, a sinistra un grillo parlante, d'ambo i lati rimbomba Di Pietro, ma d'improvviso arriva un lamento, è sempre Rutelli gemente e a romper l'àere è l'urlo di Bersani da vincitor sol di primarie ma la reggenza d'Italia “ahi quanto a dir qual era è cosa dura esta selva selvaggia e aspra e forte” per un filosofo con la testa in aria. Perfin il professor Prodi ci rinunciò e qui iniziò l'armoniosa opera di Silvio che, pria da Mosè, l'Italia in due divise poi, da padreterno, così la risuscitò: Italia rialzati! Adesso infin in giorni di tempesta, da novello Noè, sul nostro sacro stivale, via di luce e pace con l'Europa che tace, traghetta naufraghi e dà rifugio a profughi che Sarkozy rifugge, da nazionalista promotor egoista di bombe umanitarie. Di ritorno alla sinistra Italia con un Veltroni trombato e con Bertinotti persin folgorato, adesso si aspetta, al canto ben augurante di notte di luna calante lungo spiagge deserte, l'astro nascente in veste di savio scrittore al momento fazioso e anche noioso, quando la Lucianina schizzetto è un passatempo davvero giocoso. Intanto gira voce che entrerà in pista Luca in Ferrari, ma seppur altolocato non può competer col divin Silvio della casta venerea, afrodisiaca stirpe dei re “Silvi” da Enea, nome fatale e tanto vitale, e così per la gente italica venne il tempo di Silviade (Cantami, o Musa, le gesta di Silvio...) dopo l'Iliade (Cantami, o diva, del pélide Achille...) e l'Eneide (L'armi canto e 'l valor del grand'eroe che pria da Troia, per destino, ai liti d'Italia...) a dominar spazio e tempo reale almeno lui con qualche ideale. Ad onor del vero il nostro Presidente ha qualche vizietto e forse un difetto ma senza questi sarebbe perfetto.
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AMARCORD DEL CAVALIERE (C’era una volta Silvio!)

Nel segno del Cavaliere c'è Vespa,
nel sogno il Nobel,
nel reale la multiproprietà
(dal vivo e in voce Mediaset!),
il suo ideale è il regno d'Italia!
 
In difesa del premier c'è Feltri,
in porta Ghedini,
a centrocampo Ferrara
e in attacco Belpietro.
Squadra imbattibile
di un mister invincibile.
 
Tra le palle del Presidente
c'è la bellezza e la superpotenza,
con le palle Letta,
sulle palle Fini,
nel pallone Bonaiuti
(monocorde zitella stizzosa),
la pallina è Brunetta.
 
Rompe le palle Bossi
ma i politici che palle
tra donne, case e falli,
non sempre balle.
Agli italiani con le palle
girano le palle!
 
Nel nome del Padre
si cela il mistero della vita,
dal nome Silvio
discende la stirpe italica e
origina il mito del latin lover
e dell'amante latino.
 
Nel nome di Berlusconi
si accetta la sorte,
non si teme la morte,
si porta la croce
e si perde la voce...
volenti, nolenti o dolenti.
 
Il Berlusca “number one”,
per chiari segni
ma senza fini e casini,
con il foglio e il giornale libero,
fresco di zecca dal museo delle cere
(cave solem qui omnia liquefacit!),
è il politico più amato dalle donne
e invidiato dagli altri, specie dai giudici!
 
Con fede,
cieca fiducia nella Verità,
Emilio a parte,
a noi resta la speranza
della divina misericordia:
bontà (pietà+carità) + perdono!
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SUPERCORSO PER MONTECITORIO (requisiti e corso accelerato per accedere alla “cosa pubblica”!)

IL DECALOGO
   
1)-Diploma di scuole superiori
   
2)-Infarinatura filosofica su Socrate (cos’è la coscienza), su Platone (cos’è lo stato) e su Aristotele (cos’è la conoscenza)
   
3)-Attestato di coscienza morale firmato da psichiatri e psicologi non televisivi (Crepet, Morelli e la Parsi!)
   
4)-Reddito congruo con una casa di proprietà e, possibilmente, 2 case di vacanza (mare e monti)
   
5)-Suocera non imprenditrice e cognati non vip
   
6)-Non troppe ville e giardinieri, non troppi giornali e giornalisti (basta Belpietro isotopo... positivo di Di Pietro!), non troppe tv e presentatori (Vespa è per tutti)
   
7)-Padre esemplare (anche se marito bocciato) di probe virtù morali con valori spirituali più che materiali da trasmettere
   
8)-Concepire l’anima, non certo campata in aria, ma nel reale come triplice coscienza: vigile (esisto), consapevole (perché esisto) e morale (il valore di esistere)
   
9)-Sintonizzarsi sulla voce dell’anima che è “certezza di esistere, consapevolezza di amare ed eleganza di vivere con la coscienza morale
 
10)-Pervenire alla luce ideativa della cellula spirituale con pensiero (membrana esterna), amore (citoplasma) e coscienza (nucleo) dal buio della materia grigia (sistema nervoso)
 
La chiave di volta dell'anima (pensiero, amore e coscienza):
 
a-La password della mente... pensier dell’amor nel subconscio
 
b-Il messaggio cifrato dell’amore... esisto per amare veramente
 
c-Il codice segreto della coscienza... amo e sempre sarò
 
La vera politica, senza programmi e partiti, è quella del bene comune, non sta nè a destra né a sinistra né al centro e, sulla base della nostra divina identità (Crocefisso nelle scuole), deve soccorrere, in primis, poveri, deboli e bisognosi di ogni tipo d'aiuto (lezione per l'Europa attenta soltanto all'euro!). Nell'attesa, poi, di una comune patria terrena, deve salvaguardare i confini dai clandestini, le case dai ladri senza esagerato  permissivismo e garantismo, ed infine, mettendo da parte il paritarismo, deve preservare la famiglia con genitori veri e non numerici!
E' su queste solide basi che vanno educati i giovani alla "cosa pubblica", perché, nella nuova era spirituale (ultrapallio), necessitano politici di alto livello culturale (altro che Salvini e Trump) specialisti in "educazione morale" per realizzare la trasformazione spirituale dell'umanità dopo la selezione naturale di Darwin e l'evoluzione comportamentale di Paul Mac Lean.
E con l'acquisizione dell'anima nella sua illuminata veste di triplice coscienza (vigile/pensiero, consapevole/amore e morale/luce della verità), in virtù del genoma eccelso, si disappannerà, finalmente, la macula oculare del peccato originale e perverremo a una visione a 360 gradi con l'estasi (ultimo grado cognitivo) del mondo spirituale che ci gira intorno.
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