Per la leggenda ci vuole il doppio nome (per la storia basta un personaggio)!

 
Con la presunzione del sommo esaltato all'apice del delirio di grandezza sento una sirena... non è il canto della mia musa ma il suono... di un'ambulanza!
 
Passare alla storia (come sommo esaltato!) ed entrare nella leggenda (come precursore dell'era spirituale secondo la fatidica data 21/12/12 del calendario Maya) è un'impresa che posso tentare solo io sulla faccia della terra, anche in virtù del mio doppio nome, Francesco Andrea (di non comune riscontro) che, a mò di Diego Armando nel pallone, farà proseliti negli anni a venire.
Nacqui buffone e da calciatore, sin dalla vita intrauterina, mi ritrovai nel pallone (per la velocità altro che Maradona!) ma anche il primo della classe, specie in tema di conquiste tanto che, da uno sguardo clandestino (occhiata assassina), ogni donna (tranne moglie e musa!) all'istante si prostrava ai miei piè!
Avevo solo problemi di scrittura e mi impantanavo perfino su una banale dedica o cartolina d'auguri, ma poi, in seguito a una grave crisi depressiva, lungo uno spiraglio di luce sempre più intensa son pervenuto al cospetto di quell'anima universale (pensiero, amore e coscienza) che non solo sa scrivere, ma sa mettersi anche in versi...
 
L'ANIMA E' POESIA
(la legge dell'anima)
 
Esisto per amare veramente
secondo i dettami della coscienza
spirito nella materia
e luce della verità
che si trova tra le certezze
della mente alla ricerca
del senso della vita,
che è sempre tanto amore
e realizza l'anima
nella sua vera essenza
e con la tua presenza
nella luce per l'eternità
 
regalandomi, nel contempo, quella fantomatica coscienza (anticipata da Socrate con il suo gnothi sautòn) che ci connette al mondo della luce (da cordone spirituale) e che a me, dopo circa duemilacinquecento anni, è venuta bene finanche in versi. Pertanto, adesso la coscienza (di cui, da tempo, non si ha più sentore!) è una poesia da imparare a memoria...
 
LA COSCIENZA IN VERSI
(Conosco me stesso)
 
L'amore e il bello
sono amanti immortali
con la coscienza del bene
valore universale.
Siamo nel cuore dell'anima
con toni e pause in armonia
a scandire la dolce melodia
della coscienza morale,
verità e luce universale.
 
Questa trasformazione poetica (ero un giocatore sistemista e lo sono ancora vedi il sistema vincente su www.francescoandreamaiello.it!) l'ho subita all'improvviso, i francesi dicono d'emblé, mentre a Napoli si dice per opera e virtù dello Spirito Santo e, pertanto, a mia stessa insaputa, in poco tempo mi ritrovo autore di poesie istruttive (Dal buio alla luce, La scala della vita, Il messaggio di Pasqua, La vita in sintesi ed altre ancora) e, finanche, di scale cognitive, a partire dalla scala della conoscenza con relativa luminosità (cogito/grigiore, ragione/splendore, intelletto/bagliore, sapienza/fulgore e contemplazione/candore) a quella della vita (vegetativa/fotosintesi clorofilliana, animata/midollo spinale, animale/sistema limbico, cosciente/corteccia cerebrale eilluminata/corteccia associativa) sulla base delle esperienze (sensazioni-impressioni/talamo, percezioni-informazioni/corteccia, riflessioni-valutazioni/coscienza) che ci regalano emozioni (moti interiori) alla luce dei sentimenti (sensi dell'anima) in simpatia (affetto e amore), in antipatia (gelosia/senso di inferiorità, invidia/gelosia radicata, risentimento, rancore e odio), in empatia (pietà-compassione+carità=bontà+perdono=divina misericordia) e tutto questo rappresenta l'istantanea della vita, schema da memorizzare per tempi migliori (“La luce dell'anima secondo la profezia del calendario Maya”).
In verità a tanto sono pervenuto anche osservando soprattutto il comportamento esemplare di mio padre, maestro delle cose fondamentali della vita, che l'affrontava dall'alto di questi 5 nobili attributi (scala psicosomatica di Angelo Raffaele): sensibilità, disponibilità, bontà (pietà+carità), intelletto e cristiana pazienza, al punto da parlare con i santi e confidarsi con le madonne.
Adesso vi confesso che, sul punto di soccombere alla vita, mi venne in sogno proprio mio padre in candida veste angelica (Frammenti mirabili della mia vita, Il pilota dell'anima) e, da qui, realizzai che sono il primogenito prediletto dell'unico angelo disceso in terra sotto mentite spoglie.
Infatti mio padre, e qui inizia la leggenda del doppio nome, se nel quotidiano, da stimato commerciante di maglie indistruttibili (marchio Domenico Servodio!), veniva chiamato don Raffaele, all'anagrafe risultava Angelo mentre, da garante per familiari e clienti (dava anche la merce a credito!) presso le banche, si firmava Angelo Raffaele.
Alla sua prematura dipartita (cirrosi psicosomatica da amarezze), con mia madre perenne malata che già curavo, mi ritrovai capofamiglia di ben 5 fratelli, caratterialmente (anche due femministe!) ingestibili, a cominciare da Mario (all'anagrafe Aniello Mario) che, sempre per questione di doppio nome, entrerà nella leggenda come il più completo e temerario giocatore di tutti i tempi... ma giocarsi più di 10 milioni di schedine in un concorso totip è pura follia!
A questo gran personaggio, dal fascino anche verbale, spetta, però, anche il primato di aver sconfitto la malattia (ve lo assicuro da decano dei medici di famiglia!), nonostante atroci sofferenze, con la sua proverbiale ironia dall'alto della sua fede sempre viva ...
 
Caro Mario,
rimarrai nelle menti,
con la tua luminosa traccia,
a spasso per sempre nell'incanto dei cieli,
per l'innata, brillante ironia nella vita
con cui deridesti finanche la malattia,
tacitandone i dolori
ed illuminando il suo buio decorso
di fulgida luce sempre più intensa
dall'alto della tua fede sempre viva,
che è assoluta certezza di pura verità,
che è spiritualità,
che è candor delle coscienze
riflettenti lo splendor della luce divina
che genera solo amor:
anima immortale
 
Dopo l'angelico Angelo Raffaele e il leggendario Aniello Mario, per un povero “franco napoletano” (un dì c'era quello francese ma a me piace la corona svedese!) non c'è futuro, ma poi, da Francesco Andrea all'anagrafe, a me spetta entrare nella leggenda come l'uomo più esaltato di ogni tempo, e “La presunzione del sommo esaltato” (per fortuna non ancor esalato!) e “Il delirio di grandezza” sono componimenti da leggere sui siti letterari dove scrivo per capire che l'umana pazzia non ha confini.
E qui vi confido che i Grandi della storia (sopportazione a parte per studiarli!) mi hanno suscitato sempre, con il loro nome altisonante, tanta ammirazione con conseguente spirito di emulazione da primo della classe, mentre da calciatore, tralasciando i grandi nomi del pallone (non si finirebbe più), va detto che a Maradona mi accomuna solo il doppio nome, mentre per velocità ed altezza lo superavo!
Adesso anche voi (come illustri camici bianchi) direte che sono in piena crisi maniacale, fase di quel disturbo bipolare che, talora, mi fa volare con il turbo spirituale, altro che turba o tara mentale!
Questo disturbo dell'umore altalenante (tra depressione e esaltazione), infatti, è una prerogativa di menti eccelse e, pensate un po', in campo artistico ha colpito Van Gogh e Michelangelo, in campo letterario Victor Hugo e Hemingway e in campo scientifico Darwin, Freud e Newton.
Con questi ultimi due mi sono finanche confrontato e, psicanalizzando Freud, gli ho dedicato la scala bipolare...
 
IL BIPOLARE (disturbo spirituale)
La funzione corticale (esaltazione) e la fusione mentale (depressione) sono il bipolarismo della materia cerebrale
 
GRADIENTE BIPOLARE POSITIVO
+1 allegria, +2 gioia, +3 buonumore, +4 ironia, +5 euforia, +6 mania, +7 delirio di grandezza
 
GRADIENTE BIPOLARE NEGATIVO
-1 tristezza, -2 astenia, -3 apatia, -4 melanconia, -5 angoscia, -6 depressione, -7 delirio di persecuzione
 
Per quanto riguarda Newton, lui fece il voto di castità per sfruttare la nevrosi creativa, mentre, per quanto mi riguarda, se continuo di questo passo a me viene la nevrosi privativa!
A tal proposito tengo a puntualizzare che affatto non sono uno stinco di santo, tanto che... a sopportare me non ci riuscì una santa donna (mia moglie!), ma per sopportate il mio primogenito (Bocconi, Insead, JP Morgan, “latticini orchidea del nonno”... il fiordilatte d'autore!) ci vuole... la madonna, fidanzata avvisata mezza salvata!
L'uomo vero, oltre i propri polli, deve conoscere i suoi limiti e saper valutare i propri figli, cosa che non ha fatto lo sprovveduto senatur che merita l'ingloriosa fine a causa del suo figliuol trota...
 
O Renzo,
rampollo nascente dalle acque piovane,
per elevarti al cielo da cima padana
impara l'italiano e “ ‘o sole mio” ti libererà
dalla nebbia mentale e farà emergere,
dalla palude culturale, un novello Renzo
(se lo sogna il Tramaglino!) che,
insieme a Balotelli, strazierà finanche i cuor!
Povero Manzoni, grande lombardo
e padre dell'italica lingua,
che brutta fine con il senatur
(polenton con i terron sui coglion,
sua solita canzon!), padre del trota,
delfino rampante, astro emergente
e ereditario leader della verde padania,
altro che Italia!
Da tempo, però, il gran lombard,
in preda al vino e all'encefalopatia,
è fuori di mente e considera gli italioti,
suoi compatrioti, tutti emeriti idioti!
Allora i Grandi d'Italia,
da Dante a Cavour, da Mazzini a Garibaldi,
rivoltandosi nelle sacre tombe,
con le anime insorgono,
risorgono (sono il loro referente)
e mi pregano di intervenir
con i miei occhi cerulei.
Da pilota dell'anima e medico cosciente,
mai lo farò, rinsavirà con la mia catartica
cura di purghe e clisteri a iosa, sicché,
finanche liberi della sua immagine
(scempio televisivo) per la cacarella,
vivremo tutti finalmente liberi
e contenti sulla nostra amata terra,
patria dei Grandi, viva l'Italia
 
nonostante la vespa ronzante che, come “uccello del malaugurio” vola di partito in partito e poi, come sciacallo delle carogne politiche, passa di trasmissione in trasmissione a pubblicizzare i suoi libri (finalmente mi libero dell'invidia a scanso della cirrosi psicosomatica!) e noi paghiamo il canone e ci compriamo i libri...
 
Caro volatile, varietà color bruno,
di porta in porta ronzante tra tanti libri,
sei un continuo fastidio per le orecchie,
non bello alla vista e la tua puntura
può esser letale!
Dacci oggi un po' di pace,
abbi pietà di noi e concediti anche tu tanta pace!
Della televisione fai casa e bottega
e mi hai spinto a scrivere “La bottega dell'anima”
per rigenerarla dalle tue vessazioni
al modico costo del canone Rai.
Regala un po' di spazio anche a noi,
miseri mortali, modesti e oscuri autori,
illusi scrittori che, per numero, superiamo
finanche questi... poveri lettori!
Viviamo tempi di progresso e luce con la cultura
che vola, tranne quella morale, inutile balla
per non dire palla al piede e, così, d'incanto,
non all'incanto (neanche la nazionale lo vuole!),
dopo attori e presentatori, appare anche
l'ingenua immagine di un povero calciatore,
tutto istinto e poca testa, bravo solo terra terra,
finanche scrittore delle sue tante cassanate,
per non dir vere e proprie cazzate,
meglio sempre le sicule cassate!
E' già pronta la divin condanna con un campionato
tra donne “usa e getta” per calmar la sua mania
e per spiegar le sue 700 sue follie!
Andate cauti con la mia scrittura,
presa male può portar solo iattura
e nulla possono amuleti e fatture!
Da tempo faccio satira salutare per depurare
un po' l'ambiente e salvaguardare i nostri figli
da tempi bui, difficili e perdenti con genitori
(compagni, partner ed amanti!) tutti incoscienti!
 
Ritornando adesso al mio spirito di emulazione per i grandi della storia, le mie scritture e poesie attualizzano i più grandi filosofi a cominciar da Socrate (La coscienza in versi o Conosco me stesso), a Platone (L'anima è poesia o La legge dell'anima), ad Aristotele (La luce del pensiero), poi richiamano in mente i grandi poeti del passato a partir da Saffo (La musa divina), a Foscolo (La musa caduta in ambulanza), a Leopardi (La smania di rimare), a Petrarca (La sirena del mare) e, finanche, a Dante (L'umana commedia).
Di poi, da autore di poesie istruttive, cerco di educare i giovani a mò di Lucrezio (contingunt mellis dulci flavoque liquore) e di Orazio (miscere utile dulci), attualizzando il suo carpe diem in carpe vitam, che rappresenta uno dei miei tanti aforismi... vox animae, lex dei, lux candida, Veritas Dei!
Da medico generico, infine, mi sono messo sulle traccie di Ippocrate e di Galeno e, d'ora in avanti,
sulle ricette bisognerà apporre, in fede (cieca fiducia nella verità... cultura eccelsa!), la firma dell'anima secondo scienza, amore e coscienza.
Dagli umori di Ippocrate (umore caldo/sanguigno e freddo/flemmatico), invece, sono passato alla personalità (miscela spirito/materia), altruistica o egoistica dell'uomo cosciente, che si cuoce nella fucina epatica (centrale metabolica) sulla fiammella ipotalamica e, a questo punto, ho rielaborato gli spiriti di Galeno (naturale/fegato, vitale/cuore e animale/cervello) secondo questo mio schema che mette in stretta relazione il sistema spirituale (alito vitale), il sistema nervoso (materia differenziata) e il sistema somatico (corpo)
 
-Livello superiore (è il pensiero a far da sinapsi tra cervello e anima)
 
Sistema nervoso (cervello)
Pensiero- sinapsi
Sistema spirituale (anima)
 
-Livello intermedio (è l'ipotalamo a far da sinapsi tra anima e corpo)
 
Sistema spirituale (anima)
Ipotalamo (barriera psicosomatica)
Corpo
 
-Livello inferiore (è il sistema nervoso autonomo a far sinapsi)
 
Ipotalamo (centralina psicosomatica)
Sistema nervoso autonomo (simpatico, parasimpatico, enterico)
Fegato (centrale metabolica)
 
Dopo questo schema così ispirato ritorno al naturale dove, in qualità di medico specialista di... poesie, sono appena decente per buona coscienza, ma, a causa dei miei abissali limiti, i miei poveri pazienti sono costretti a ricorrere agli specialisti per non morire di gastralgia (era un infarto!) o di tosse stizzosa (era una broncopolmonite!).
In compenso, però, i malati terminali (visto che gli oncologi prescrivono solo cortisone ad alto costo!) si avvalgono delle mie poesie che illuminano lo spirito (almeno per chi ce l'ha!) e il dolore della carne si sopporta meglio, altro che ricerca scientifica dell'istituto nazionale dei tumori di Milano (vi opera Ermanno Leo, vincitore di telegatti!) e dell'istituto europeo oncologico (fondato da Cuccia e da Veronesi) dove si prescrivono (a caro prezzo e si profana la medicina con il capitale!) terapie alle cartelle cliniche di pazienti a casa in fin di vita!
Un tempo, con Craxi, Milano era da bere, adesso con Bossi è meglio stare alla larga, anche perché il senatur non ha simpatia per i terroni e potrebbe prenderci a fucilate!
Con il senatur la politica ha toccato davvero il fondo e necessita, pertanto, un “Supercorso per Montecitorio, decalogo per accedere” (è un questionario da compilare per l'ingresso in politica), in modo da passar dalla padania ai... Monti, il salvator della patria!
Dopo queste tristi note lombarde (a Napoli abbiamo i ladri ma anche la pizza e le canzoni!) meglio tornare al mio delirio di grandezza e così, al suo apice (più di così si vola, ma io vorrei restare ancora sulla terra!), se Noè costruì la sua arca per il diluvio universale, da parte mia, sul pantano morale ho scritto “La luce dell'anima” (è scorrevole, si legge d'un fiato ed è per tutti!) per traghettare l'umanità nella nuova era spirituale secondo la fatidica data 21/12/2012 del calendario Maya.
Trionferà la nuova ed elementare filosofia della cellula spirituale (certezza di esistere/cogito ergosum, consapevolezza di amare/amo e sempre sarò ed eleganza di vivere con la coscienza morale/gnothi sautòn) e con l'amore (dove c'è vita c'è amore e dove c'è amore c'è vita) si perverrà al mistero della vita, per cui esistiamo (chi siamo) per un atto d'amore (da dove veniamo) alla luce della verità (dove andiamo) e se ameremo per sempre saremo!
Dopo aver tanto esercitato la memoria sulla divina commedia, ora, da allievo prediletto del gran maestro Dante, continuo il suo pensiero... considerate la vostrasemenza: fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtù e canoscenza, e così io“mi vidi fluido d'amor rovente, seme di anima nascente, già cellula vivente, pronto a germogliar nel tiepido calor del grembo materno”.
L'ispirazione è la stessa, la musa è diversa, ma parimenti a Beatrice... mostrasi sì piacente a chi la mira che dà per gli occhi una dolcezza al core, che 'ntender no la può chi no la prova ma intanto, in ogni umano, arde sempre più “quell'eterno conflitto di mente e coscienza a caccia d'amor che sempre se le danno di santa ragion” e da questa fiamma spirituale, un bel dì, avremo quella giusta pressione (grazie alla passione del nostro Redentore) che ci farà anche volare, basta solo non sprofondare!
 
Leggi “La luce dell'anima secondo la profezia 21/12/12 dei Maya” (scrivere il bene per leggere il bello e credere il vero!), edito dalle case editrici Montecovello e Medusa. La luce dell'anima introduce (con le sue scale cognitive) e traduce (con le sue poesie istruttive) l'era spirituale.
E' una lettura scorrevole, si legge d'un fiato senza sforzi mentali e c'è lo schema dell'istantanea della vita.
 
Boicottate una volta e per sempre l'obsoleto libro di Vespa, presentato ieri da Berlusconi (accoppiata perdente!)...
 
C'ERA UNA VOLTA SILVIO (AMARCORD DEL CAVALIERE!)... scrittura premonitrice di qualche anno fa, quando Silvio imperava (Silviade!)
 
Nel segno del Cavaliere c'è Vespa,
nel sogno il Nobel,
nel reale la multiproprietà
(dal vivo e in voce Mediaset!),
il suo ideale, dopo la conquista
in poche battute, è il regno d'Italia!
 
In difesa del premier c'è Feltri,
in porta Ghedini, a centrocampo
Ferrara e in attacco Belpietro!
Squadra imbattibile di un mister...
leader invincibile!
 
Tra le palle del Presidente c'è la bellezza
e la superpotenza, con le palle Letta,
sulle palle Fini, nel pallone Bonaiuti
(monotona e monocorde zitella stizzosa!),
la pallina (palla al piede dei medici!)
è Brunetta. Rompe le palle Bossi
ma i politici che palle tra donne,
case e falli, non sempre balle!
Agli italiani con le palle girano le palle!
 
Nel nome del Padre si cela il mistero
della vita, dal nome Silvio discende
la stirpe italica e origina il mito
del latin lover!
Nel nome di Berlusconi si accetta la sorte,
non si teme la morte, si porta la croce
e si perde la voce...volenti, nolenti o dolenti!
 
Il Berlusca “number one”, per chiari segni
e senza casini, con il foglio e il giornale libero
da vincoli, con quel panorama... blu magistralmente
preparato e fresco di zecca dal museo delle cere
(cave solem qui omnia liquefacit!),
è il politico più amato dalle donne
e invidiato dagli altri!
 
Con Fede (cieca fiducia nella Verità),
Emilio a parte, a noi resta la speranza
della divina misericordia:
bontà (pietà+carità) + perdono!
 
e per natale regalate il mio libro (a breve la Montecovello lo distribuirà su tutto il territorio), farete un figurone!
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