Un dì fu proprio Apollo a lanciarmi, con il suo arco fatale, la freccia mortale che mi centrò il cuore ispirandomi “La Poesia”...
Dolce Musa,
dal vivo, de visu e in voce,
sei immagine inebriante,
visione illuminante
e melodia estasiante.
Che spettacolo affascinante,
sei scenario da paradiso!
Mi rigenerasti l'anima
e colpo presi
ma contro ti tesi
agguato immortale.
Sublime amore,
da sempre sognato
e tanto agognato,
il dì del sempre,
già in dolce attesa,
per sempre saremo
e insieme vivremo
da eterni amanti
… che è tutt'altra cosa rispetto a “la poesia doc” ...
Sulle ali della scrittura
vola la cultura,
siam tutti scrittori,
da attori a presentatori
con perfin i calciatori,
ma se si mettono pure
i nostri cari professori,
a pagare il fio
restano i poveri lettori.
Un dì il mitico Apollo,
grazie alle sue Muse,
ti consacrava cantore,
oggi a consacrarti poeta
ci pensa un tal Pecora
che ti prende per pollo.
Basta, infatti, il pedaggio
di una misera moneta
per menar vanto
di esser anche tu
collega del conte Giacomo e
di Francesco Petrarca.
Ed è in virtù di tanto che,
seppur non esci in tv,
il poeta contemporaneo
sei proprio tu.
Il mondo in diretta, ormai, lo si vive su internet e, con Berlusconi a dominare lo scenario politico e Balotelli quello calcistico (Belen te la ritrovi nel letto!), adesso in campo letterario c'è Elio Pecora che te lo ritrovi dovunque (anche su Radio Uno e Uno mattina) a pubblicizzare la poesia “Per il verso giusto”.
C'è, però, il particolare che ti costa un euro a verso e con un massimo di 190 versi ti concede l'onore, a parte l'onere dei 180 euro con lo sconto, di consacrarti poeta contemporaneo insieme ad altri polli (povero Apollo) su di una antologia che per la sua pochezza (95 pagine edite da Pagine...meglio le pagine gialle!) non può definirsi neanche libro.
Pecora è nato a Sant'Arsenio (io sono di Sant'Anastasia, il paese della Madonna dell'Arco, a poca distanza) ed è figlio di Arsenio, ma è la brutta copia di Arsenio Lupin, ladro gentiluomo, perché prende nella rete, purtroppo, tanti giovani e la poesia non può subire l'onta di illudere e deludere tanta bella gioventù.
Da parte mia la fregatura me la merito perché da mariuolo nato (facevo anche gol di rapina) mi son fatto fregare dal ladro (neanche bello a vedere) per colpa di quel mio benedetto disturbo bipolare che, in piena maniacale, mi fa finanche ritenere il più grande poeta italiano! In virtù di tanto ambisco a vincere il Nobel della poesia (altro che letteratura!), in quanto questa rappresenta una scrittura più elaborata da raffinare in versi ed armonizzare in rime.
Tornando, però, con i piedi per terra grazie alle giuste medicine, ancor mi brucia la fregatura che è cominciata con l'invio a Poeti poesia (su wikipedia si legge: rivista internazionale diretta da Elio Pecora) di una mia poesia dal titolo (l'amore dell'anima) che non è poi così banale...
Quando l'amor prende
l'anima s'accende,
uno spirito invadente
m'illumina la mente
e proprio all'istante
un pensier lucente
in versi risplende.
Se tanto il cuor seduce
e il bello traduce
allora si forma
una condensa di luce
che in alto mi conduce
tra le stelle del creato
e la buia mente
divien volta stellata
di luce firmata.
L'anima è amore,
coscienza solare
e il suo mantello alare
sempre più mi fa volare
di follia in poesia
a spasso per l'universo
… tanto da esser contattato telefonicamente da una voce femminile che tesseva lodi a questa poesia (e ne aveva ben donde!) ed io, da solito affarista perdente, pensando al 1° premio di 500 euro mi sono buttato a capofitto nell'affare, nonostante i 190 euro da pagare subito (il corriere è arrivato nel giro di un paio di giorni con un libro in omaggio!) per il concorso e per l'inserimento delle mie poesie nell'antologia letteraria.
Comunque, soldi (buttati) a parte, la molla di questa scrittura è scattata per l'umiliazione subita con la mia poesia che non si è classificata neanche trentesima... altro che Nobel!