La terrena triade del morto vivente

Sono morto nel 98
e nacqui nel 48,
così per la cabala
sono proprio io
il morto che parla
grazie alle scritture
 
Dopo tante gran palle (l'Einstein spirituale, il novello Platone, il moderno Noè, il vincitore di un triplice nobel in contemporanea!) mi mancava soltanto questa, davvero allucinante, ma è l'unica verità e non certo una palla.
Rappresento, infatti, l'unico uomo sulla terra in vita apparente (o il morto vivente) dal giugno 1998 quando, in seguito all'abbandono filiale, il mio spirito vitale (esuberante di amor) si rifiutò di continuare a vivere questa squallida esistenza terrena e, pertanto, se ne uscì dalla sua casacca corporale.
Senza più spirito, quella quintessenza vitale che ti fa amare, caddi in severa depressione e, senza più le ali della pressione spirituale che ti fa volare, cominciai a precipitare nel vuoto abissale.
Proprio quando stavo per sfracellarmi sul suolo (la materia è finita nello spazio infinito) del precipizio terreno e non certo infernale (non lo meritavo), un angelo in volo, con il suo ardito intervento, mi prese a volo e, tenendomi ben stretto nel suo amorevole abbraccio, proprio in un lampo mi portò in paradiso.
Intravidi mio padre (Angelo Raffaele) in questo esalante (non certo esilarante) volo, già angelo in terra sotto mentite spoglie, anche lui dipartito anzitempo per le amarezze della vita ('o tuosseche arruvin 'o fegat), scatenandosi addosso una rara malattia... la cirrosi psicosomatica.
Non avevo ancora messo piede sulla celeste dimora quando, seppur tramortito (e un po' rimbambito) da potenti neurolettici (moditen depot) somministrati in maniera selvaggia, le preghiere urlate (come suo solito) di mia nonna Rosina, richiedenti l'intervento divino, proprio all'istante mi risvegliarono dal buio depressivo.
Ma appena sveglio ecco di nuovo anche i lamenti (per non dire tormenti) di mia madre Antonettina (le donne in “ina” sono tutte terribili!) che già in terra mi avevano scatenato l'eterna insonnia e, così, mentre tra me e me pensavo... meglio ritornare sulla terra o addirittura sopportare le pene dell'inferno, ecco il pronto intervento di mio nonno Picchippone che, come suo solito, si finge mattacchione per farmi ridere e mettermi di buon umore.
Finge, pertanto, di cingermi in un amorevole abbraccio ma solo per per sussurrarmi all'orecchio... le donne van tenute a debita distanza perché, tra lamenti e urla (povero nipote non bastava tua nonna e tua madre ci si è messa pure tua moglie!), con loro non si è mai di buonumore mentre con me ritornerai ragazzino, quell'instancabile peperino intento solo a giocare... ma non più le schedine!
Intanto da lontano, tra urli e lamenti, si ode chiaramente che mamma (mia nonna) e figlia (mia madre) se le dicono di tutti i colori per trovare il responsabile di questo mio decesso per crisi depressiva e, ad esser sinceri, la vera responsabile della mia malattia fu proprio nonna Rosina che, sin dalla fasce, mi tormentava con la sua legge morale tanto da farmi sprofondare in questa letale turba mentale.
Tutt'altro maestro, invece, fu mio padre Angelo Raffaele che mi educò dal vivo e non a chiacchiere (senza parole) dall'alto del suo comportamento esemplare al punto da pervadermi mente, anima e corpo.
E, proprio in virtù di tanto, ancor oggi sento mio padre in me, sempre vivo e vitale, grazie alla sua fiamma spirituale e, parimenti, avverto l'esuberante ironia di mio nonno Picchippone che mi insegnò a vivere... la divina commedia con allegria nonostante le avversità della vita.
 
A questo punto noi tre quassù in paradiso, sin da allora (dal giugno 1998), escogitammo, non certo creammo, la terrena triade (nonno, padre e figlio) del morto vivente al fine di colmare quella mia carcassa fisica giacente inerme in terra senza più il suo spirito vitale.
E così, di comune intesa, si decise di vestirla a turno anche perché laggiù non potevo permettermi il lusso della malattia dopo aver dilapidato tutte le mie fortune terrene per giochi miei e per quelli degli altri e, proprio in tema, da lontano intravedo mio fratello Mario che sfugge finanche il mio sguardo... chissà perché!
Di questo strabiliante intrigo nessuno se n'è mai accorto, anche perché da quella fatidica data vivo da solo, seppure continuo a contattare quotidianamente molte persone da medico di famiglia.
Dal momento, però, che la medicina non mi è andata mai a genio e la intrapresi solo per ripiego... materno (non sopporto i lamenti dei malati e... le note e i piani dei dirigenti!), sempre da quel fatidico giugno 1998 demandai questo gravoso compito a mio padre e a mio nonno che ancora oggi lo svolgono ben volentieri.
I miei assistiti non si sono accorti mai di niente anche in virtù del fatto che la mia personalità rispecchia in parte mio nonno per l'ironia e in parte mio padre per la serietà morale e così, quando in ambulatorio si scherza e si ride (si riduce la terapia finanche in poesia!), è mio nonno a tener banco, mentre quando si fa sul serio con disquisizioni di morale allora è la volta di mio padre.
 
Questo grande personaggio, da eterno innamorato di Santi e Madonne, se prescrive i protettori dello stomaco (ormai si danno anche per una pillola di vitamina!), per deformazione... religiosa li chiama i santi protettori con il segno della croce e li fa prendere, a digiuno, la sera o al mattino in contemporanea con il segno della croce in modo che diventino più efficaci!
Comunque, una cosa è certa, da quando non faccio più l'ambulatorio (adesso, giochi a parte, sono impegnato anche con le poesie), non si verificano più clamorosi errori diagnostici come quando si prendeva una broncopolmonite per bronchite (nessun medico ci casca... basta la lastra!) o un infarto per una gastrite (anche un luminare ci casca... senza gli enzimi!), mentre da parte mia sapevo curare solo le epatopatie proprio perché non esistono terapie (oggi si bruciano le palline se non sono palle!)... a parte qualche purga o illuminante clistere.
Ormai senza più impegni medici (frequento solo un corso di ecografia da asino ripetente) dopo il riposo diurno in paradiso, nottetempo scendo in terra, proprio a mo' di fantasma (l'anima è il fantasma del corpo in veste di candido lenzuolo!), a colmare la mia inerme casacca corporale, depositata da mio padre o da mio nonno dopo l'ambulatorio di medicina e giacente nel mio appartamento della villa paterna lungi da occhi indiscreti.
E così la notte, rinsavito dal soggiorno celeste, non studio più le schedine (confusi pure mia moglie!) per il colpo vincente ma scrivo di morale... scritture, parimenti, vincenti e, più di recente, ho imparato a scrivere finanche poesie d'amore.
Mi è bastato a tal uopo l'incontro fatale con una musa divina proprio quaggiù in terra (altro che paradiso!) e da allora, non bastavano le mie tante turbe mentali, non ci ho capito più niente.
Il fatto strano è che questa donna fatale ha fatto innamorare in contemporanea anche mio nonno e mio padre, al punto che il sabato mattina, da fiamme spirituali, ci infiammiamo ancor di più e facciamo a gara nell'indossare la casacca corporale per recarci al corso di ecografia presso l'ospedale di Gragnano dove la Musa (è un vero dono di natale... Merry Christmas!) fa lezione.
Il fatto normale, invece, è che anche mio fratello Mario (il folle dei giochi e delle belle donne) le ha puntato gli occhi addosso, ragion per cui bisogna stare attenti a non fargli indossare la casacca, perché questa povera Musa all'improvviso si vedrebbe assalita o meglio saltata addosso ed io ci farei una magra figura... altro che amore platonico, contemplazione e belle poesie!
Con Mario devo fare attenzione a non farmi fregare la casacca anche in tema di giochi perché, quel malaugurato giorno che se la frega per recarsi al casinò, è capace di giocarsi l'anima e finanche vendersi il paradiso.
Senza ombra di dubbio la vera causa delle mie turbe mentali fu proprio lui, altro che nonna Rosina, dal momento che paventavo (terrificanti incubi notturni!) di esser puntato insieme a tutta la mia famiglia su un tavolo da gioco del casinò!
In tema di giochi, comunque, io non gli sono da meno, se da giocatore nato perdente solo per fato sono diventato, da vincitore mancato, un sistemista così ostinato da inventarmi (sul mio sito www.francescoandreamaiello.it c'è il sistema vincente), perfino, la bolletta bipolare (non è una turba mentale come il mio bipolare!) di ben 20 partite (per sfruttare il bonus del 100%), distinta in partite a pronostico fisso (per lo più a doppia chance 1x) e partite a correzione di errori... ho incominciato finalmente a vincere e sento già il suono della battigia che mi risveglia mentre dormo cullato dalle onde marine!
Proprio qui si conclude il sogno dei miei tanti giochi... di vivere sul mare e di non finire a mare con tutti i panni come, di questi tempi, muore tanta brava gente mentre l'Europa rincorre lo spread e Papa Francesco grida vergogna!
 
Nacqui nel quarantotto,
sono morto nel novantotto
ma non gioco al superenalotto
a caccia del chimerico otto
da giocatore nato,
sistemista non fortunato
e vincitore mancato
soltanto per fato
 
I miei tanti giochi, purtroppo, sono causati da una mente instabile sempre attiva che, neanche in questa celeste dimora, trova pace e, così, dopo la bolletta bipolare (un tempo erano sistemi di totocalcio e totip), nata proprio quassù in paradiso, sempre più spesso scendo in terra per recarmi a Sanremo in modo da poter divagare passando dalle bollette alla roulette (qui non ci sono sistemi ma vige la legge del gran deretano!), intercalando pure un pò di poker e tanto black jack... se non mettono i giochi anche in paradiso per me sarà snervante vivere lassù!
A proposito di giochi e di morto vivente, la mia città fatale non poteva essere che Sanremo (la città dei fiori) dove, sempre per disegno fatale, ho stretto una solida amicizia con i fratelli... Marmo ai quali adesso chiederò una tomba di marmo per farmi tumulare e per non più vagare.
Sarò proprio io, pertanto, ad inaugurare il vano sottostante la cappella di famiglia (ormai piena) e da qui avviso gli utenti che, d'ora in avanti, bisogna farsi prima interrare e poi conservare... in scatola per motivi di spazio.
Il sottoscritto, invece, da morto vivo, si è concesso il lusso della tumulazione sempre per il problema dell'irrequietezza, non solo mentale ma anche fisica e, pertanto, di mattina all'apertura del cimitero mi piace intrattenermi tra i viventi per sentire i loro dialoghi... talora davvero allucinanti!
 
Ecco che s'incrociano, come tutte le mattine, due fratelli in visita ai genitori con Gennarino che entra e Nannina che esce...
 
Nannì ch'ai purtat a mammà stammatin
Gennarì c'iagg purtat nu mazz e' garofan
e Gennarì di rimando... allor ie piglie pure nu pare e' rose ch' dann chiù prufum
ancora Gennarino alla sorella...
Nannì aier mattin stev tutt stutat annanz a papà
Gennarì sarà stat 'u vient fort ma stammatin c'iagg mis nu lumin chiù gruoss
e Gennarì di rimando... pa fest ri muort però par brutt, ie ce facc appiccià pur 'na roce
 
Mentre tra me e me penso, seppure da morto, che all'ingresso del cimitero c'è la giusta ispirazione per scrivere... un'altra divina commedia, all'istante da lassù mi fanno segno di rientrare nella tomba in punta di piedi o meglio silenziosamente da anima pia (e non più pazza!), perché dopo l'Einstein spirituale, il novello Platone, il moderno Noè emulare addirittura il gran maestro Dante è la suprema follia di un morto vivente!
Meglio allora ritornare ai giochi per far riposare la mente che adesso si può finanche... raffreddare nella tomba regalatami dai Marmo, una coppia di gemelli che ha il solo difetto di non saper giocare, mentre il sottoscritto è un perdente per fato che allerta Satana in prima persona.
Questo personaggio infernale, infatti, ce l'ha con me perché scrivo di morale e per questo motivo si intromettere nei miei giochi (talora studiati con acume scientifico!), ma poi sotto sotto perché ci trova gusto ad esser rincorso e preso a calci nel sedere.
Adesso, prima di tacere definitivamente da morto vivente per follia (mai sarò un vivente morto per ignavia), devo mettere sull'avviso (è un richiamo dal paradiso) i naviganti della terra (sempre più barchetta sgangherata in balia delle onde!) che le cose quaggiù non vanno per niente bene se fa sempre più notizia un tal Balotelli (padre per sbaglio), una tale Belen (mamma in gossip) e un certo Berlusconi (nonno fidanzato per soldi)... corrono tempi di serie B o meglio con tre B sono tempi di terza categoria.
A questo punto una scossa luminosa in tanto squallore può partire solo dalle donne e pertanto, dal momento che rappresentano il sesso forte (sin da Eva che imboccò la mela a un inetto Adamo), se non si concedono subito (se non si concedessero mai verrebbe la fine del mondo!) miglioreranno i tempi facendo diventare gli uomini prima adulatori poi cantori e, infine, poeti se prima non impazziranno... come me!
Da parte mia con sistemi sempre più studiati, in lucida follia mi sto attivando per sbancare al gioco in modo da poter pagare tutte quelle donne che fanno sesso per mestiere, perché con il nuovo millennio dell'era spirituale (21/12/2012 profezia Maya rivelata a Maiello) è inammissibile il sesso bestiale.
 
Proprio così scomparirà, una volta e per sempre, il mestiere più antico del mondo e si scaleranno finalmente gli stadi della vita (vegetativa solare/fotosintesi clorofilliana, animata istintiva/arco riflesso midollare, animale emotiva/sistema limbico, cosciente riflessiva/corteccia cerebrale e illuminata intellettiva/corteccia associativa) per poter concepire al suono di tante belle poesie!
Dopo tutte queste mie fantasie (il tempo mi darà ragione e non saranno follie!) c'è davvero tanto spirito in fiamme (e non tanta carne sul fuoco!) per i miei discendenti che, un bel dì, potranno raccontare di aver avuto in famiglia un antenato così pazzo che, ritenendosi il figlio di un angelo, provò un tale disgusto alle nefandezze terrene (folle corsa ad acquisire ricchezze terra terra) al punto che si fece tumulare da vivo (fingendosi morto vivente per follia) per verificare dal vivo chi andava a trovarlo da morto... più pazzi di così si muore!
Proprio in tema a giorni saranno i Morti e, senza la quotidianità di Annina e Gennarino, ogni tanto necessita fare una capatina da queste parti anche per benedire o maledire chi ci ha generati, mentre bisogna sempre osannare chi ci ha creato e pertanto, seppur sono un folle ostinato finanche sfigato, chi non crede rinsavirà grazie alle mie scritture mentre a chi è duro di comprendonio provvederanno... i miei occhietti addosso!
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