Tiparlodime (intervista)

A cuore aperto con l'editore (Bibliotheka edizioni/La novella arca di Noè)... di cotanta speme è ciò che alfin mi resta!
 
Da dove nasce la sua passione per la scrittura? La mia scrittura nasce da un incontenibile esigenza interiore alle avversità della vita (rimuginavo spesso nella mia mente: ma capitano proprio tutte a me?) La prima mia sofferta scrittura è in versi (Follie epatiche da amorevolezze), non sopportando più la malattia di mia madre e forse neanche più mia madre, da me curata per circa un ventennio di encefalopatia epatica cronica, malattia caratterizzata da ricorrenti episodi di coma profondo che, ad un certo punto, stava coinvolgendo la mia stessa mente! Dal 1998, anno dell'abbandono dei miei figli (incompatibilità di carattere con mia moglie!), ho cominciato a scaricare nella scrittura, sempre con rabbia, i miei insonni pensieri notturni. Sempre in tema di donne (ce l'avevo a morte... a cominciar da Eva e Elena!) il fato mi ha, però, ripagato con una Musa epatologa (in veste di Poesia mi ha ispirato poesie!), nata nel giorno (lo stesso di mia madre epatopatica!) di San Giustino, patrono dei filosofi e primo apologista (e martire) cristiano!
Secondo lei quale è il ruolo della letteratura oggi e, in particolar modo, il ruolo del letterato? Oggi, con il mondo in devastante degrado morale, la letteratura non può immergersi nelle favole ed ha l'obbligo di fare qualcosa per risollevarlo, ricorrendo anche ad altre discipline. Il Sommo Poeta realizzò "La divina commedia" alla luce dell'"Amor che move il sole e l'altre stelle", io nel mio piccolo, sotto strani segni lampanti e segnali lampeggianti, ho scritto (la legge dell'anima!) e mi sono inventato cose molto interessanti (il sistema spirituale!) La prima disciplina a cui mi sono rivolto è naturalmente la filosofia e ho seguito la traccia lasciata da Cartesio. Il padre della filosofia moderna definì il pensiero, io mi diletto con la mente. Sempre in ambito filosofico ho aggiornato il mito dell'auriga alata di Platone con la mia fiammante monoposto (l'anima è una fiammante monoposto pilotata dalla mente, alimentata dall'amore e illuminata dalla coscienza), inoltre la famosa frase di Socrate (gnoti se autòn), invito a ricercare la verità in noi stessi, fa di certo riferimento alla nostra coscienza che ho messo al centro della cellula spirituale, come nucleo centrale. Nel mio nuovo libro (La bottega dell'anima) aggiornerò il Motore immobile di Aristotele e spiegherò e darò pace anche ai postulati di Kant. Il caro Albert (naturalmente il collega scienziato Einstein!) infine, in campo scientifico, ha evidenziato le forze che muovono la materia, io da tempo studio le forze che ci animano. Il mio sistema spirituale (dalla cellula primordiale-pensiero, amore e coscienza- che presiede e presidia la cellula nervosa) sarà la conquista del nuovo millennio per cui l'umanità, dopo la conquista dello spazio, conquisterà finalmente sé stessa.
Ci parli di lei. Chi è Francesco Andrea Maiello? Di cosa si occupa? Il mio destino, vi anticipo, fa rima con il divino! Sono stato il prediletto primogenito di don Raffaele (all'anagrafe Angelo... disceso in terra sotto mentite spoglie!)
ai quattro palazzi (piazza Nicola Amore) a Napoli, commerciante di maglie di gran qualità, prodotte da un gentiluomo pugliese di nome...Domenico Servodio. Il suo negozio (valutate queste coincidenze) era a Napoli, a piazza Nicola Amore, angolo via Duomo di fronte a Serpone, negozio di arredi sacri. Inoltre sono di S. Anastasia, paese del santuario della Madonna dell'Arco, venerata da una moltitudine di fedeli (i famosi vattienti) e, sempre per strane coincidenze, mi sono ritrovato a fare il medico di famiglia a Gragnano, paese conosciuto in tutto il mondo per il pane, la pasta e il vino, sacri alimenti della vita. Uno dei miei fratelli, dopo un anno di architettura, si iscrisse a medicina per fare l'anestesista e addormentare così le coscienze. Io, senza specializzazioni di sorta, ho passato circa un ventennio a risvegliare mia madre e adesso con tante ispirate scritture ho il sogno di risvegliare l'umanità (finalmente alla luce della coscienza!) dopo il rimbecillito homo sapiens.
Nel privato a cosa non rinuncia Francesco Andrea Maiello? Naturalmente ai giochi (schedine, bollette, carte e casinò!) che, seppur sempre perdenti, mi scaricano la mente da impegni molto importanti a cominciare da quello verso i miei pazienti, belli e cari fino a un certo punto, ma, se ne sbagli una su cento, ti additano come scribacchino e compilatore di ricette che non capisce niente. In tema di giochi c'è anche il calcio praticato e fino a poco tempo fa sfidavo i miei tre figli in accanite partite di calcetto (ora però sono molto impegnati, mentre il padre è solo un insonne perditempo!).
Come esprime la sua creatività? La concentra solo nella scrittura o anche in altro? La creatività è ovviamente in relazione alle poche ore di sonno che faccio, al punto che tutti conoscono ormai la mia solita battuta, forse di pessimo gusto, che c'è la vita eterna per riposare. Il periodo più brutto della mia vita è stato quello vissuto nella passiva attesa del tempo che non passava mai, naturalmente ero in crisi depressiva. Sono abituato così a impegnare attivamente il mio tempo sin dall'adolescenza, da quando la strana malattia (encefalopatia epatica) di mia madre, ad un certo punto, prese finanche possesso della mia mente. In tema di creatività per un lungo periodo mi sono messo a studiare, nottetempo lungi da occhi indiscreti (gli occhi benevoli delle mogli... non portano bene!), anche statistiche di totocalcio e totip, creando così sistemi davvero interessanti. Di questi tempi ecco la quotidianità (non considerando l'impegno creativo di qualche bolletta o schedina computerizzata e la passeggiata ritemprante a passo svelto di buon mattino 4 volte la settimana): faccio il medico di famiglia a tempo pieno (supero ampiamente i 1.500 assistiti), ma spesso, dibattuto tra strane richieste autoprescrittive e il contenimento della spesa sanitaria, medico e paziente insceniamo vere sceneggiate (quotidiana creatività!) e infine, per lo più, completo la giornata scrivendo di notte! Un dato certo: sulla creatività sicuramente incide la solitudine (Cartesio) e la castità (Newton)!
Sta scrivendo? Ha altri progetti letterari nel cassetto? Sto ultimando La bottega dell'anima, libro su cui punto finanche me stesso, nonostante al gioco sia di natura perdente. L'inno a Silvio (Silviade) sull'opuscolo pubblicitario (ha suscitato interesse e commenti positivi su entrambi i poli!) è solo un capitolo con spunti di politica e moderna civiltà in tanta ironia. Il libro, però, ha la finalità importante di insegnare a questa bella gioventù odierna di vivere alla moda con la loro splendida anima, unica e vera protagonista sullo strabiliante palcoscenico dell'umana commedia... anche se oggi c'è tanta tragedia! Voglio solo anticiparvi che l'umanità nella sua evoluzione comportamentale (oggi c'è il regresso dei tatuaggi e dei piercing!), dopo l'arco riflesso dei vertebrati (motilità elementare ed unità fisiologica del sistema nervoso), dopo la motilità automatica (mediata dal cervelletto) e la motilità volontaria (mediata dalla corteccia frontale), attraverso la estesa "corteccia associativa" (zona ancora inesplorata) a far da sinapsi tra il sistema nervoso (neurone sensitivo) e il sistema spirituale (neurone motore), deve adesso finalmente realizzare l'arco riflesso illuminato, in modo che dal sole naturale venga traghettata alla luce del Sole Universale (la divina contemplazione rappresenta l'ultimo grado della conoscenza dopo il cogito cartesiano, la ragione, l'intelletto e la sapienza!) nell'infinità dello spazio e del tempo che contiene l'immensità del sistema solare (eliocentrico)! Forte di questo e di altre illuminate vedute, se sopravvivrò a tanto, realizzerò certamente un appassionante libro! Vivendo protetto dalla luce spirituale dei miei amori volati via, dal vivo vi posso assicurare che c'è un tornaconto alle sofferenze ed ora, all'apice dell'esaltazione, mi accontento dell'eccelsa gratificazione (aureola di stelle sulla mia villa!) che mi ha regalato, divinae gratiae causa, la docenza in "Educazione morale" (la mia tesi... l'anima è certezza di esistere, consapevolezza di amare ed eleganza di vivere con la coscienza morale) da insegnare, sin dall'asilo, con maestri all'altezza (e in famiglia con genitori degni di tale nome), in modo da assicurare ai nostri figli e nipoti un futuro migliore nel segno e nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
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