Ai primordi della vita fu la mente (Eva), per la sua identità, a prendere le distanze dalla coscienza (Adamo) nella sua universalità. Venne poi il tempo che proprio il Creatore nel suo infinito Amore si sacrificò in croce (Albero della vita) e ci donò la luce.
Resta a noi adesso, in tutta libertà, attingere il sapere dall'albero della verità (conoscenza del bene e del male) per realizzare il sogno del paradiso terrestre sin d'ora all'alba della nuova aurora.
Solo così prevarrà, infin, l'altruismo spirituale (Abele) sull'egoismo materiale (Caino), solo vuoto spaziale nel suo limite temporale e impareremo, perfin, a disegnare l'anima con l'inchiostro indelebile dello spirito vitale per cominciare a volare verso orizzonti di luce sulla via della pace.