Gli albori della vita (seconda parte)

 
Giunti a questo punto vi devo confidare che per un impegno così gravoso sono stato in disputa con lo stesso Roberto Benigni (entrambi siamo estimatori... mnemonici del divin Maestro)...
 
e, se capisci rapidamente le cose,
hai anche l’intelligenza
seppur sgarbi non percepisci.
Solo i sensi dal vivo,
non il prolisso e fatuo sproloquio,
sempre meglio benigni eloqui,
dopo vaghe sensazioni
danno vere percezioni
 
ma mentre il buon Roberto (alter ego di Troisi da San Giorgio a Cremano, mia prima squadra calcistica) sa fare l'attore verbale e teatrale, io tutto questo lo so fare anche per iscritto!
E così se Benigni per le follie genetiche (ebraismo/razza prescelta, nazismo/razza pura e razzismo/razza colorata) vinse tre oscar (miglior colonna sonora, miglior film straniero e miglior attore protagonista) con “La vita è bella”, per quanto mi riguarda, con “Gli albori della vita” (libro natalizio 2014) se non mi daranno tre nobel in contemporanea (pace, poesia e medicina) rifiuto qualsiasi onorificenza... a parte la bocciatura di qualche critico letterario di spessore (Edelweiss/Servizi Editoriali) che preferisce i romanzi alle mie scritture e definisce cantilene le mie poesie.
Eppur vero che abuso con le rime, ma queste mie composizioni hanno il nobile intento di istruire e di educare (bisogna anche memorizzare) perché la cultura rappresenta la premessa di un comportamento quantomeno corretto seppur non esemplare.
E qui con la critica della critica, in virtù dell'esperienza acquisita anche in campo letterario (non solo calcistico), per inciso mi permetto di dire che qualche bella poesia l'ho scritta pure io e quelle d'amore se non hanno... qualche rima baciata, ma che razza di poesie sono!
Le poesie istruttive (ne ho scritte tante spaziando in ogni campo), invece, servono per acquisire e memorizzare concetti importanti, perché la lettura della scrittura porta alla cultura (e ci risiamo con le rime) per una civiltà d'avanguardia in una società migliore, dove il corretto comportamento evolverà la materia grigia cerebrale (Paul MacLean) in modo da farci pervenire al genoma eccelso, la cui luce (corteccia illuminata) disappannerà la macula oculare e perverremo, così, alla luce del Sole Universale... con il paradiso terrestre sin d'ora all'alba della nuova aurora.
 
Adesso se la massa solare si fonde in un gas nobile (l'idrogeno in elio) per la vita naturale, per quella spirituale, parimenti, la nobiltà d'animo, grazie all'acquisizione di una triplice coscienza (vigile, consapevole e morale) dalla cellula primordiale (pensiero, amore e coscienza), ci farà passare dal buio della materia grigia (sistema nervoso) alla luce dell'anima (sistema spirituale) e pertanto, passando dall'egoismo materiale (mente/Eva-ragione/Caino) all'altruismo spirituale (coscienza/Adamo-intelletto/Abele), perverremo all'Amore, Luce della Verità Universale...
 
la cui la indissolubilità e la indivisibilità (Triade Divina) è data dalla intercambiabilità dei suoi Tre Fattori:
 
La Verità è la Luce dell'Amore
La Verità è l'Amore della Luce
 
L'Amore è la Luce della Verità
L'Amore è la Verità della Luce
 
La Luce è l'Amore della Verità
La Luce è la Verità dell'Amore
 
in nome del Padre (Verità della Mente Suprema), del Figlio (Amore Supremo) e dello Spirito Santo (Luce della Coscienza Suprema).
 
A questo punto mettendo d'accordo, una volta e per tutte, Padri e Dottori della Chiesa (religione unica dell'Amore), i Santi (Sant'Agostino e San Tommaso) e la triade filosofica per eccellenza (Socrate/coscienza, Platone /amore e Aristotele/mente, vestigia filosofiche della cellula primordiale), la presenza di Dio è trascendente (in nome del Padre/Mente), presente (in nome del Figlio/Amore) e immanente (in nome dello Spirito Santo/Coscienza Universale).
 
Allora con tanta umiltà, laddove non arriva la scienza (materia ed energia oscura), bisogna far ricorso alla fede, anche se, per queste mie considerazioni cognitive finali, mi sono avvalso del metodo scientifico con le basi deduttive (dall'universale al particolare) della ragione (da incallito sistemista) e con le radici induttive (dal particolare all'universale) dell'intelletto che si avvale, invece, dell'intuito (guardarsi dentro, da in/dentro e tueor/guardare) e si affida, soprattutto, alla fede, eccelsa cultura ereditata (e gelosamente custodita, altro che beni materiali... sperperati!) da mio padre.
Ed è proprio l'intelletto (checché ne dica Hegel e la sua ragione), quel dono spirituale che ti fa cogliere l'essenzialità delle cose umane, a partire dalla nostra stessa natura che è un magico impasto di spirito e materia (il tempo è l'età della materia mentre lo spirito è sempre giovane e non ha età), con la facoltà della mente di concepire il pensiero (con coscienza) e formulare le idee (con amore) per realizzare gli ideali (i figli).
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