Il giogo dell’amore

Musa ispiratrice,
ti ho circuita con rime,
adescata con versi
e sei così diventata
la mia dolce Poesia.
Mi sia concesso adesso
almeno una carezza
anche se nascerà l'ebbrezza
per un gioco d'amore
dove, dopo tanto pudore,
ben venga pure il contatto
per un vero rapporto
sì da non rimaner emarginati
nell'idea di Platone
e nella lirica di Dante...
 
“Io era tra coloro che son sospesi,
e donna mi chiamò beata e bella,
tal che di comandare io la richiesi.
Lucevan li occhi suoi più che la stella”...
 
tanto che all'istante mi s'illumina
il pensier in sua presenza.
L'amore terreno, però,
ci tarpa ahimè le ali
e non ci farà volare
ma io senza di te
ormai non so più stare
seppur per sempre sulla terra
in pena dovrò restare
per aver turbato la mente
e insidiato il cuore,
non solo il candore,
finanche di una Musa.
 
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