Ma chi si crede costui? Un Nessuno che sogna un mondo migliore e, da Carneade, scrive per migliorarlo! (1a parte)

Se il meglio dei nostri giorni è rappresentato dall'Isis (la maglia nera della civiltà), dagli Ultras (i barbari del calcio), da Grillo (il portavoce del vaffanculo), da Salvini (il guardiano della Padania) e dalla Meloni (la Hitler in gonnella) con l'Europa attenta solo ai debiti monetari (crisi economica greca) mentre continua a contrarre debiti morali (emergenza profughi), a questo punto mi ci metto pure io che, da eterno esaltato, dopo l'arca di Noè e le leggi di Mosè, mi vedo l'apripista (il pilota dell'anima) della nuova era spirituale (ultrapallio) secondo la profezia Maya (22/12/2012) rivelata a Maiello e verranno i tempi belli!
E così l'Amore, con l'educazione morale e la corretta istruzione culturale, diventerà l'autostrada del Sole alla luce della Verità perché:
 
l'Amore è il Sole della Verità
l'Amore è la Verità del Sole
 
il Sole è l'Amore della Verità
il Sole è la Verità dell'Amore
 
la Verità è il Sole dell'Amore
la Verità è l'Amore del Sole
 
esercizi spirituali tra debiti (Grecia) e crediti (Europa), tra poveri (profughi) e potenti (Angela Merkel) che fa solo l'Italia, sgangherata barchetta nel bel centro del Mediterraneo.
E quando c'è intercambiabilità di termini e il significato dell'espressione è lo stesso, va ricordato che siamo al cospetto di valori universali della vita e l'Italia, a breve, ristabilirà anche il suo ordine naturale (anche Obama ci è cascato!), legalizzando “l'unione sentimentale” dei gay da intesa affettiva ben più solida di quella matrimoniale degli eterosessuali!
Proprio da qui la dissennata polvere umana, non a caso materia grigia, dopo aver toccato il fondo con lo stravolgimento finanche delle sue leggi naturali, farà selezione spirituale e culturale (corteccia associativa) grazie all'acquisizione dell'anima nella sua triplice luminosa veste (a immagine e somiglianza divina) di coscienza vigile (esisto/cogito ergo sum), consapevole (per amare/amo e sempre sarò) e morale (veramente/gnothi sautòn) in modo da comprendere finalmente il significato vero della vita (atto d'amore) con la luce della cultura (sistema spirituale/corteccia associativa/intelletto per amare) ad illuminare il buio dell'ignoranza (sistema nervoso/materia grigia/ragione per valutare i propri interessi).
 
Intanto il titolo del testo (ma chi si crede costui?) la sa lunga e la dice tutta sul sottoscritto (dibattuto tra Nessuno e Carneade), ma nel dettaglio sono un comune mortale, un soggetto normale con problemi di morale al punto da ritrovarmi autore (a mia stessa insaputa) di sublimi poesie (l'anima in poesia, la coscienza in versi, l'ecografia dell'anima e così via), di massime altisonanti (amo e sempre sarò), finanche di schemi mentali e di scale sulla vita e sulla conoscenza.
Tutto questo al solo scopo di dare il giusto indirizzo al mio profondo io (da sempre in conflitto interiore) e, se possibile, di indirizzare chiunque si trovi nelle mie stesse difficoltà...
 
ché la diritta via era smarrita
 
o vive al buio della verità...
 
nel mezzo del cammin di nostra vita
mi ritrovai per una selva oscura
 
Ad esser sincero non sono uno stinco di santo per troppi peccati e parolacce e, a dire il vero, non sono neppure il classico uomo di chiesa (non sopporto i preti che predicano bene e razzolano male) e, per finire, neanche un buon padre di famiglia che abbandonai non sopportando più mia moglie.
L'unico pregio che mi ritrovo è l'onestà di saper riconoscere i miei tanti limiti e difetti, ma con un basso indice di sopportazione verso le avversità della vita (ero convinto che capitassero tutte a me!) e la mia scrittura nasce come sfogo interiore prima verso la malattia di mia madre (encefalopatia epatica di lunga durata) e, poi, verso l'intolleranza di mia moglie, che mi costrinse all'abbandono dei figli.
Ad onor del vero devo ammettere, però, di avere scarsa sopportazione nei confronti delle donne per l'intima convinzione di ritenerle responsabili della precaria condizione umana, sin da quando la nostra progenitrice Eva, in preda alla gelosia (senso di inferiorità) e vittima dell'invidia (gelosia radicata), mangiò quella stramaledetta mela coinvolgendo un inetto Adamo!
Da queste chiare premesse potete ben immaginare che guaio passò quella povera donna (di certo non santa) di mia moglie sposando un uomo come me, tra l'altro sempre turbato per quel suo perenne conflitto interiore tra mente e coscienza, terribili gemelle dell'io profondo...
 
che grande caos
in questa mia povera testa
quando mi ritrovo solo,
è un continuo vociferar
con vero e proprio botta e risposta
tra mente e coscienza,
prigioniere dell’anima nel mio profondo.
Se questo baccano succede di notte,
perché anche nel sonno
non mi dan pace,
mi costringono a buttarmi dal letto
per ascoltar le loro assurde ragioni:
smettetela una buona volta e
la notte almeno fatemi riposar.
Da una vita faccio il medico
solo per grande amore,
pensate un po’ che cattiveria:
non sopportavo più mia madre
per troppi lamenti e di contro
mio padre, semplicemente con serenità
soffrendo, con la sua dipartita
mi pervase d’amor tutto il profondo
 
entrambe a caccia del solito amore (il motore della vita) con la differenza, però, che per la mente (alla mercé della ragione/sistema nervoso/materia grigia) è egoistico mentre per la coscienza (alla luce dell'intelletto/sistema spirituale/corteccia associativa) è altruistico.
Ad indirizzarmi su questa strada fu quell'ubriacone di Socrate (anche il Maestro non sopportava la moglie Santippe, ma si fece l'amante mentre io mi ritrovo la Musa!) con il suo memorabile gnothi sautòn (rampa di lancio per la ricerca dell'anima), conosciuto a menadito solo a chiacchiere, dal momento che tutti, poi, si fermano sul limitare dell'anima, cioè al PENSIERO egoistico che riconosce solo l'AMORE materiale, fregandosene altamente di ascoltare quella flebile vocina tanto riservata che corrisponde, invece, alla nostra COSCIENZA, nucleo della cellula spirituale (pensiero/membrana/Aristotele, amore/citoplasma/Platone e coscienza/nucleo/Socrate), amante dell'amore universale e progenitore della nostra anima immortale, da dove ci perviene “la voce”:
 
Se anche in testa,
così come nel cuore,
ti rimbomba forte un tono
sempre ritmico e musicale
fermati ad ascoltare
questa dolce melodia.
È la tua coscienza,
portavoce dell’anima,
che ti spinge a dar senso
con l’amore alla vita
nel pensiero costante
del bene degli altri.
Si concretizza così
quel gran divino dono
a nome di umana sensibilità
in veste di candido velo
che accarezza e copre
la tua splendida anima...
è questo il sistema spirituale.
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