L’era spirituale (ultrapallio) – 1a parte

Viviamo tempi bui (emergenza profughi e nefandezze Isis) e il mio sogno resta l'era spirituale (ultrapallio), allorquando il sistema nervoso (materia grigia), grazie alla corretta istruzione e cultura, evolverà in sistema spirituale (anima: pensiero illuminato dall'amore alla luce della coscienza) con l'altruismo dell'intelletto (dono spirituale) a sopravanzare l'egoismo della propria ragione (surrogato materiale)!
Dalla sfera perfetta di Parmenide (Cartesio gli carpì il cogito ergo sum/lo stesso è pensare ed essere) passando per la teoria eliocentrica (rivoluzione copernicana) si arriva così all'era spirituale secondo la profezia Maya, allorquando l'umanità evoluta vivrà alla luce (Spirito Santo) dell'amore (Figlio) sotto i raggi del Sole (Padre)!
 
L'era spirituale
L'universo del Sole
alla luce dell'Amore
nella sua perfezione,
artistica creazione
di divina ideazione,
sarà fantasia di colori
con il profumo dei fiori
ed armonia di cuori
con la fragranza dei valori.
 
E in virtù dello spiritualismo, messo da parte l'innatismo di Platone, il sillogismo di Aristotele, il naturalismo di Telesio, il metodismo di Cartesio, il razionalismo di Spinoza, l'induttivismo di Bacone, l'empirismo di Locke, lo scetticismo di Hume, il criticismo di Kant e l'idealismo di Hegel, fermo restante il metodo deduttivo (a priori, dal generale al particolare) e il metodo induttivo (a posteriore, dal particolare al generale), sarà l'intuizione (guardarsi dentro da in/dentro e tueor/guardare) dell'intelletto, presidio e dono spirituale, a farci percepire l'essenza dell'umana sostanza, che è amore, il vero motore della vita (quidquid movetur ab alio movetur) che ti conduce tra le braccia del Creatore e questa, senza ricorrere ad amuleti e scongiuri, è la più bella fine che si possa fare...
 
meglio l'essenza per la speranza (divina misericordia) che l'esistenza per la sostanza (carta moneta)
 
Questo aforisma la sa lunga sulla filosofia (amore della sapienza), la disciplina che conduce alla corretta conoscenza (cogito, ragione, intelletto, sapienza e contemplazione) secondo il monito di Aristotele (verum scire est scire per causas) e in virtù dell'amore di Platone dopo aver preso coscienza di noi stessi (gnothi sautòn/Socrate). Proprio in questa fantastica triade filosofica, di maestro in allievo, si cela la cellula primordiale o spirituale (pensiero/Aristotele, amore/Platone e coscienza/Socrate) a regalarci l'anima e a illuminarci la vita.
Nell'acquisire l'anima si passa direttamente dalla maieutica di Socrate all'assillo per l'etica di Maiello (stessa radice etimologica!), che ha l'arte di assillare al fine di inculcare la morale sull'esempio di mia nonna Rosina, terribile istitutrice religiosa e incallita bigotta con la corona sempre in mano a farfugliare le sue orazioni.
A me basta, invece, l'essenzialità della preghiera, dal momento che la sua ripetitività mi distoglie e mi dissolve il pensiero. Di certo è sempre meglio una preghiera in meno e un'opera di bene in più, anche se per capire il vero significato dell'amore mi sono dovuto rivolgere a questo autore anonimo:
Se amate qualcuno per la sua bellezza non è amore ma desiderio... Se amate qualcuno per la sua intelligenza non è amore ma ammirazione... Se amate qualcuno per la sua ricchezza non è amore ma interesse... Se amate qualcuno e non sapete il perché, questo è amore.
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