Il mestiere di padre (2a parte)

Ritornando all'eterno conflitto interiore se l'anima, una volta e per sempre, soffocherà la mente con mani ben strette al collo, d'incanto ci risveglieremo nello splendore della vera vita, proprio sul paradiso terrestre sotto i raggi del sole (Padre) alla luce (Spirito Santo) dell'amore (Figlio): era spirituale (ultrapallio) allorquando l'altruismo dell'intelletto per amare (dono spirituale) prevarrà finalmente sull'egoismo della propria ragione (surrogato materiale).
Per arrivare a tanto necessita però dare certa identità all'anima, non certo campata in aria, ed io a tal fine da tempo mi sono attivato con le scritture anche se al momento non mi comprendono neppure all'interno della mia stessa famiglia dove sempre più mi prendono per fissato.
E così il mio primogenito (Bocconi, Insead Business School) e il mio primo compariello di battesimo (mio nipote, urologo dell'Ospedale Sacco di Milano), seppur persone di cultura, appena mi sentono parlare di anima vanno in confusione mentale e mi prendono per pazzo.
L'anima, invece, ha una sua pura (candida luce spirituale invisibile per il difetto della macula oculare) e certa identità dal momento che essa rappresenta addirittura una triplice coscienza: vigile per il pensiero (cogito ergo sum, certezza di vivere all'istante), consapevole per l'amore (amo e sempre sarò, certezza di vivere in eterno) e morale per la verità (gnothi sautòn, certezza della verità di cui siamo depositari dall'alito vitale).
Da parte mia, come al solito esagerando, sono arrivato addirittura a “la carta d'identità dell'anima”:
 
Cognome------------- Anima
Nome----------------- Chiaraluce
Nata------------------- per amore dalla luce
Cittadinanza--------- luce universale
Residenza------------ io profondo
Stato civile----------- libera
Professione----------- commediografa e attrice (scrive e mette in scena l'umana commedia)
 
LA FIRMA DELL'ANIMA
 
In fede,
pura evidenza e candida essenza
per pari confluenza
di mente, amore e coscienza
 
Proprio in virtù di tanto, mettendo da parte l'Isis (figli di Satana e non certo di Allah), a noi comuni mortali è stata concessa la grazia di essere considerati figli di Dio o di Allah dal soffio vitale e, pertanto, siamo i depositari della sua luce (Dio il Signore formò l'uomo dalla polvere della terra, gli soffiò nelle narici un alito vitale e l'uomo divenne un'anima vivente), che è la fantomatica (solo per gli atei) cellula primordiale o spirituale (pensiero/membrana, amore/citoplasma e coscienza/nucleo) che presiede e presidia la cellula neuronale.
Allora con la corretta istruzione e cultura (Renzi lo dice a chiacchiere mentre io con le scritture), la presenza di Dio diventerà immanente (grazie alla coscienza della Verità), trascendente (grazie al pensiero della Verità) e vincente (grazie all'amore o luce della Verità) e noi - illuminando una volta e per sempre la nostra materia grigia (il sistema nervoso) con la luce della conoscenza (grigiore/cogito, splendore/ragione, bagliore/intelletto, fulgore sapienza e candore/contemplazione) - diventeremo finalmente delle anime viventi sul paradiso terrestre sotto i raggi del Sole (Padre) alla Luce (Spirito santo) dell'Amore (Figlio).
Da qui tra filosofia, scienza e religione se “verum scire est scire per causas” (la logica di Aristotele), la verità del sapere è la luce dell'amore (la fede di Maiello).
E in tema di fede, eccelsa cultura, io ho tanto da farmi perdonare perché se mio padre, per acculturarmi in tema religioso, mi portava a spasso per i santuari d'Italia e all'estero, da parte mia i mie figli non li ho portati mai neanche a messa la domenica, che dedicavo, invece, completamente ai giochi (totocalcio e totip) nell'ottica di sopperire con la consistenza patrimoniale (dai proventi del gioco!) al vuoto educativo proprio come ha fatto il presidente Berlusconi.
Ma se le televisioni sono andate a buon fine, i miei giochi, invece, elaborati con certosina pazienza allertarono perfino Belzebù in persona che faceva sbagliare clamorosamente gli arbitri (all'epoca in giacca nera) e imbizzarrire (altro che rompere) i cavalli proprio sulla linea del traguardo (in gergo sul palo).
Pertanto il presidente Silvio, anche dall'alto della sua bellezza (discendente di Venere nel nome dei Silvi!), si può permettere pure una giovane fidanzata (io senza più finanze ho fatto ricorso a una musa!) nonostante i giudici l'abbiano estromesso dalla politica a causa del bunga.
Dopo questo intermezzo presidenziale per divagare (la politica non è la cosa pubblica ma una cosa comica a parte Grillo!), se la famiglia (e il mestiere di padre) è il primo presidio culturale sulla strada della nostra certa identità, spetterà poi alla scuola confutare e ribadire i nostri connotati spirituali per dare consistenza all'anima. E questo lo si può fare con scioglilingua (l'anima è coscienza dell'amore nella mente o pensier dell'amor nel subconscio), definizioni (l'anima è certezza di esistere, consapevolezza di amare ed eleganza di vivere con la coscienza morale), metafore (l'anima è la fiammante monoposto pilotata dalla mente, alimentata dall'amore e illuminata dalla coscienza) e finanche con poesie da declamare ad alta voce:
 
L'ANIMA IN POESIA
Esisto per amare veramente
secondo i dettami della coscienza,
spirito nella materia
e luce della verità
che si trova tra le certezze
della mente alla ricerca
del senso della vita,
che è sempre tanto amore
e realizza l'anima
nella sua vera essenza
e con la tua presenza
nella luce per l'eternità.
 
LA COSCIENZA IN VERSI
L'amore e il bello
sono amanti immortali
con la coscienza del bene
valore universale.
Siamo nel cuore dell'anima
con toni e pause in armonia
a scandire la dolce melodia
della coscienza morale,
verità e luce universale.
 
L'ECO (GRAFIA) DELL'ANIMA
Con lo spirito nasce il pensiero,
con la coscienza sboccia l'amore
e con l'anima spunta quel fiore
che ti regala la vita nei suoi colori
e te la profuma dei suoi valori.
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