In ultima analisi il fegato, dopo avermi tanto provato con queste strane patologie dei miei genitori (cirrosi criptogenetica materna e cirrosi psicosomatica paterna), si è riabilitato regalandomi l'acido glutammico per transaminazione (neurotrasmettitore eccitatorio per l'ideazione) mentre il fato si è addirittura scusato regalandomi, come dono natalizio (Merry Cristhmas!), “La musa epatologa”:
Se avverti astenia
con stipsi e dispepsia,
a parte l'ipocondria,
hai certo un'epatopatia
e necessita un'ecografia.
Vedo un fegato brillante
di qualità scadente,
presenta steatosi,
retaggio degli obesi e
condanna dei golosi,
e con un parenchima grasso
ti conviene andare a spasso
per scongiurare la fibrosi
che genera la cirrosi.
Nasce da uno screzio di proteine
e, tra endotelina ed angiotensina,
ci si mettono le citochine
che stimolano le stellate
a produrre la prolina
con deposito di collagene.
Si chiudono le finestre vasali,
aumentano le resistenze portali
ma senza più spazi vitali
il sangue inverte il suo corso
e per collaterali percorsi
raggiunge il sistemico flusso.
Non più deaminato,
con il carico ammoniacale
non più depurato,
obnubila il neurone
tanto da farti apparir
dapprima come un deficiente
ma poi diventi un incosciente
e di grado in grado,
passando per quattro stadi,
dalla confusione mentale
al torpore al sopore
arrivi a un respiro nauseabondo
ma sei in coma profondo.
Questa buia encefalopatia
nasce da uno screzio
tra valina e tiroxina
con un eccesso di glutamina,
sempre in tema di proteine...
e con l'albumina che scende,
l'ammonio che sale
e la bile che aumenta,
trasuda liquido ascitico
indi c'è il rischio emorragico
con il quadro encefalopatico
e il giallo itterico
a completare il panorama tipico
di una malattia indecente
che ti deturpa il fisico
e ti debilita la mente.
Questo strano percorso
mi è venuto in versi
perché lo conosco a menadito
dopo esser rinsavito
dalla follie epatiche
grazie alle ispirate fantasie
di una Musa epatologa
che, intanto, mi mantiene a distanza con il GABA (neurotrasmettitore inibitorio) per mantenere nella norma il rapporto tra amminoacidi aromatici (fenilalanina, triptofano e tirosina) e amminoacidi... ramificati (valina, leucina, isoleucina) in modo da preservare l'etica e scongiurare l'encefalopatia epatica!
Proprio da queste strane fantasie, frammiste a poesie e follie, deriva la mia mappina (piccola mappa e non lurido straccetto!) biografica contrassegnata da rilievi (esaltazioni) e depressioni del disturbo bipolare che io ho scalato in lungo e in largo in tutti i suoi versanti:
sulla scia di Freud morto proprio il giorno in cui nacqui (23 settembre). E in questa fatidica data morì pure Padre Pio miscelando così sacro e profano, spirito e materia, pressione spirituale (le stimmate) e pressione carnale (il complesso di Edipo).
Di certo a Sigmund mi accomunano problemi di sessualità (il suo allievo Carl Gustav Jung voleva psicoanalizzarlo):
PROFUMO DI DONNA
Il pensier costante
talor assillante
in testa imperante
è l'idea del bello
ed ecco la donna
in veste di amante.
E' un'artistica creatura
che rispecchia la natura
con depressioni e rilievi
reali, quelli mentali
te li scatena a parte.
E così da un'afrodisiaca altura
lungo una folta radura
giù a valle si cela,
tra due protuberanze
talor tumide rilevanze,
una paradisiaca apertura
donde per stretta fessura,
cavità virtuale e non certo virtuosa,
si accede alla fucina della vita.
Senza alcun complesso
ma con un naturale amplesso
lungo questo percorso
si genera l'amor filiale,
premessa familiare,
per un rapporto non banale
(solo carnale sarebbe bestiale!)
ma tanto mentale
e la gioia sentimentale
sublima l'amor
con l'apoteosi sensuale.
Allora la sinfonia della voce
è melodia per le orecchie,
l'armonia del corpo
è la bellezza per gli occhi,
lo splendore della luce natia
è la dolcezza per il gusto
con la sinuosità anatomica
a stimolarti il tatto
e il profumo di donna
lo senti dall'olfatto.
Su questo antico senso
del cervello primitivo
germogliò il pensier
e sbocciò la donna,
idea del bello e bellezza ideale,
ma tra pensier e idea,
se l'amante è la donna ideale
con una moglie troppo pensante
e talor anche pesante,
l'ideale di donna è solo la mamma.
Se Freud, però, pervenne al complesso di Edipo con il figlio che uccide il padre per sposare la madre, io mia madre epatopatica non la sopportavo proprio ma in compenso mi sono innamorato di una Musa epatologa (nata pure lei il giorno di San Giustino) che, anche illuminata ecografista, con la sua luce mi ha risvegliato dal buio depressivo: