La ramanzina paterna

Carissimi figli, ancora una volta quello che vi contesto (e mi vien da urlare) è la voce alta e l'espressione nei miei riguardi tipo “la festa è mia e decido tutto io”, perché certamente non sono un padre invadente e possessivo e, nonostante i miei tanti limiti e difetti, da sempre sono una persona di gran sensibilità (pietà) e disponibilità (carità) che fanno di me un soggetto oltremodo buono (pietà+carità=bontà, sentimenti in EMPATIA).
Proprio in virtù di tanto, per preservare la mia anima di gran qualità, non permetto a nessuno (neanche a un figlio) di rivolgersi nei miei confronti in maniera e con tono arrogante.
Naturalmente vi ringrazio della tacita stima che avete per me, ma vi ricordo che questa va sostenuta e corroborata da un rapporto confidenziale tra padre e figlio che tra noi spesso non c'è, mentre qualche consiglio paterno o una confidenza a un padre ci può sempre stare, nonostante il vostro carattere molto riservato a differenza del mio esageratamente estroverso.
Fermo restante che non porto rancore per nessuno (gelosia, invidia, risentimento, rancore e odio sono sentimenti in ANTIPATIA), purtroppo, anche con sorelle e fratelli ho un rapporto talora contrastato e spesso urlato, specie quando egoisticamente pensano solo a loro stessi e di contro, dimenticandosi di qualche familiare in difficoltà, riportano minuziosamente solo le spese patrimoniali!
A tal proposito mi preme evidenziare l'abisso caratteriale e comportamentale che esiste anche tra noi fratelli (e tanto mi prodigo per scongiurarlo in voi figli), dal momento che io mi affido all'altruismo intellettivo (l'intelletto è un dono spirituale) mentre loro, ahimè, spesso si fidano (ciecamente!) dell'egoismo razionale e la ragione rappresenta soltanto un surrogato della materia grigia!
Per le mie tante traversie passate, addirittura medico di mia madre sin dall'adolescenza e padre dei miei fratelli sin dalla giovinezza, carissimi figli, vi chiedo perdono se talora vi ho trascurato e non ho potuto godere, pertanto, la vostra presenza istante dopo istante.
Comunque a garanzia di vostro padre c'è vostro nonno, che ancor tanto stravede per me (anche da lassù!), ispirandomi nottetempo scritture di morale, ed infine l'attestato di stima che mio fratello Mario (me ne combinò di tutti i colori!) mi fece in vostra presenza prima della sua dipartita: ho avuto un fratello straordinario, immaginate che padre vi trovate!
 
In allegato a questa lettera natalizia, in difesa e per conto della sacrosanta famiglia con genitori naturali, vi invio pure qualche schema istruttivo presente nel mio ultimo libro (L'abc della vita per tempi migliori), inviato a tutti i licei classici d'Italia (i licei scientifici sono molti di più e la spedizione del pacco costa!), al fine di schematizzare la vita in ogni suo dettaglio e per inneggiare ai sentimenti in SIMPATIA: affetto, passione (pressione spirituale) e amore per un'umanità e un mondo migliore al suono de “l'inno alla pace”...
 
Con variegati innesti alla luce,
sole imperante di giorno
e miriade di stelle la notte,
risplenderà la fioritura
di variopinte gemme
in una vasta gamma di colori.
Da questi profumati germogli
verranno alla luce dolci frutti,
prelibatezze di ogni stagione,
generati dal vero amore
nella sua splendida veste di luce.
È proprio questo il momento
con il risveglio delle anime
di prendere finalmente coscienza
che siamo tutti fratelli
su questa benedetta terra
con l’unica certezza,
nonché luminosa speranza,
che Dio esiste.
E' questo il mio sogno ispirato
della pace mondiale.
 
Adesso per pubblicizzare i miei svaghi mentali con tanta filosofia, dal momento che non sono né Vespa né Saviano né Fabio Volo, di recente ho aperto su facebook l'associazione culturale “Primum philosophari” per saper vivere, perché con la cultura filosofica (grazie al pensiero di Aristotele, all'amore di Platone e alla coscienza di Socrate) si vive alla luce dell'anima!
Pensiero (membrana), amore (citoplasma) e coscienza (nucleo) sono, infatti, le componenti della cellula primordiale o spirituale, il motore della vita. E in virtù di tanto la vita non sarà più presa con filosofia ma andrà intesa con la filosofia.
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