LA MIA MAPPINA BIOGRAFICA (tra rilievi e depressioni)

La mia biografia amo definirla una vera mappina, non certo lurido straccetto, ma piccola mappa contrassegnata da rilievi (esaltazioni) e depressioni, visto che sono stato preda della sindrome bipolare, disturbo di persone sensibili di grande spiritualità e non di gente squilibrata.
Ebbi, infatti, il gran privilegio di nascere primogenito... da un angelo (Angelo Raffaele) e da una bella donna e, in virtù di tanto, ricordo finanche il concepimento (mi vidi fluido d'amor rovente e seme di anima nascente pronto a germogliar...) e la mia nascita contrastata, al punto da venir preso con il forcipe in fronte, perché, crogiolandomi al tiepido calor del grembo materno, per pigrizia non volevo venire alla luce!
La mia povera madre (4 figli in 3 anni e mezzo!), intanto, nel materializzare il suo ultimo amore (6° figlio) scoprì l'angelico arcano e, sempre più abbagliata da quest'angelo sotto mentite spoglie (commerciante di maglie, marchio Domenico Servodio, in via Duomo a Napoli di fronte a Serpone-arredi sacri!), andò in estasi (encefalopatia epatica cronica).
Con queste premesse potete ben immaginare che sono un perenne esaltato con l'avallo di mio padre che, in mia assenza, già raccontava le mie gesta di studente modello (sempre il primo della classe) e di gran calciatore (irrefrenabile attaccante), pur responsabilizzandomi sin da piccolo perché preavvertiva la sua prematura dipartita. E così fu!
Mi lasciò, infatti, in custodia (avevo 22 anni) la moglie gravemente ammalata e ben 5 fratelli, tutti di gran carattere e difficili da gestire, specie Mario, che prese le vie del gioco e della bella vita con il sottoscritto a pagarne le pene e... le spese!
Seppur intrappolato tra pazzia fraterna (paventavo di esser puntato su un tavolo da gioco del casinò!), follia epatica materna (ricorrenti crisi encefalopatiche), commercio di maglie (attività paterna) e attività di medico di famiglia (mi laureai studiando sul bancone del negozio), alla fine trovai anche il tempo di convolare a sacre nozze creandomi una famiglia mia.
Con la morte liberatoria di mia madre, però, quando finalmente mi stavo godendo i figli, all'improvviso divampò un incendio in casa e, preso tra fuoco (suocera) e fiamme (moglie), fui costretto ad abbandonare la nave (famiglia) a salvaguardia dei miei figli!
Senza la loro presenza precipitai nel buio e nel vuoto dell'esistenza (grave depressione) e, proprio quando la vita sembrava irrimediabilmente finita, in lontananza intravidi una luce, che mi si presentò come la mia fedele compagna esortandomi ad aver fede.
Era, naturalmente, la mia anima birichina con tanta gioia di vivere (da tempo ormai l'avevo persa di vista!) che, dopo aver colmato d'amore il mio vuoto interiore, alla sua viva luce m'insegnò a scrivere così bene (prima non mi veniva neanche una cartolina d'auguri!) tanto da passare dalla depressione all'esaltazione espressiva (verbale e scritta)... non è una turba della mente ma il turbo dello spirito!
Adesso in piena crisi maniacale sempre più mi considero lo scopritore dell'anima (cellula e sistema spirituale) ed anche il compositore di tante sue belle poesie per consueta mania di grandezza...
 
Con l’innato assillo
dell’umana vanagloria,
volendo passare alla storia
come lo scopritore dell’anima
e come il compositore
di tante sue belle poesie,
alla vostra gran risata,
senza un minimo di rispetto
per un povero paziente,
contrappongo con orgoglio
l’attestato di validi specialisti
con certa e sicura diagnosi
di bipolarismo a patogenesi genetica,
che sarà il mio salvacondotto
a poter scrivere di tutto e di più
per stato di permanente follia.
 
Con queste premesse mi vanto di aver definito l'anima come triplice coscienza: vigile (pensiero/cogito ergo sum), consapevole (amore/amo e sempre sarò) e morale (autocoscienza/gnothi sautòn) dalla cellula spirituale (pensiero, amore e coscienza) o primordiale che presiede e presidia quella nervosa in nome del Padre (Mente Suprema), del Figlio (Amore) e dello Spirito Santo (Coscienza Universale).
In virtù di tanto si può ben dire che l'anima è certezza di esistere, consapevolezza di amare ed eleganza di vivere con la coscienza morale e, sintetizzando, bastano queste 3 parole: ESISTO (cogito, certezza dell'esistenza all'istante) PER AMARE (amo e sempre sarò, certezza dell'esistenza in eterno) VERAMENTE (gnothi sautòn, certezza della verità che è dentro di me).
Tornando, adesso, con i piedi per terra, all'apice dell'esaltazione, tra serio e faceto, sempre più terrorizzo i miei figli (mi supplicano di prender le medicine!) con la solita battutaccia del triplice nobel... per un nobel non mi muovo di casa, per due ci penso ma rifiuto, per tre (pace, poesia e medicina) a piedi e di corsa ritorno a Stoccolma (la cuccagna svedese è un mio testo da leggere)!
Ma poi alla fine, pensandoci bene, le gratificazioni terrene a me non interessano più... se sono stato già insignito dall'alto!
E così, dopo tante balle, c'è anche la verità che, in un memorabile 6 gennaio (fantastica Befana), il Sole, da palla infuocata, cercò di colpirmi in pieno, ma io con un balzo repentino quasi felino (San Paolo fu centrato!) schivai l'assalto divino e per tanta prontezza, nottetempo, sulla mia villa paterna si concentrò una strabiliante aureola di stelle e qui siamo nell'ambito del Sommo Poeta...”amor che move il sole e l'altre stelle”!
Più pazzo di così forse si muore ma io, intanto, continuo a vivere e vi assicuro che, ben presidiati dall'anima (amore e vita), si vive in eterno...”amo e sempre sarò” (F.A.Maiello).
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