Da tempo con le donne
mi vengon solo poesie,
non sarà questa
un'altra mia mania?
All'infinito a me non sovvien
l'eterno e le morte stagioni
ma sempre la materna follia
indi le coniugali fantasie
ma con la Musa
furon proprio poesie!
Intanto tra passato e presente
nulla è cambiato,
vivo sempre assente,
seppur il coma di adesso,
dall'epatico all'estatico,
sia di miglior qualità.
Talor rintraccio il pensiero
e lo vedo stranito a spasso
per altre realtà
con la mente dipartita,
non solo fuori dalla testa
ma anche dalla quotidianità.
E qui d'improvviso mi prende
l'abbaglio e non mi sbaglio,
è proprio la sua luce, la sua imago,
il suo sorriso, il suo dolce viso
e al suon di lei già sono
in estasi contemplativa.
Me la rivedo madre
e mi sovvien l'edipo,mi può far da moglie
e rivedo la mia,
meglio allor farmela da amante
e, perché no, finanche da insegnante!
Mio caro conte Giacomo,
per nobili natali anche Taldegardo
Francesco Saverio Pietro,
io sono solo Francesco Andrea
e sto tanto peggio di te se,
nel rimembrar la Musa,
invece di naufragar nel mar,
beato mi metto a cantar
che bello il navigar
in questo dolce oblio che per me
rimarrà sempre un eterno desio...
e qui s'annega il pensier mio.