scrittura e poesia
Che grande caos
in questa mia povera testa
quando mi ritrovo solo,
è un continuo vociferar
con vero e proprio botta e risposta
tra mente e coscienza,
prigioniere dell’anima nel mio profondo.
Se questo baccano succede di notte,
perché anche nel sonno
spesso non mi dan pace,
mi costringono a buttarmi dal letto
per ascoltar le loro assurde ragioni:
smettetela una buona volta e
la notte almeno fatemi riposar!
Da una vita faccio il medico
solo per grande amore,
pensate un po’ che cattiveria:
non sopportavo più mia madre
per troppi lamenti e di contro
mio padre, semplicemente con serenità
soffrendo, con la sua dipartita
mi pervase d’amor tutto il profondo:
“Papà, la forza del tuo amore
ha pervaso di te il nostro cuore,
vivi sempre con noi...”.
Il mio difetto nella scienza
varca il limite degli abissi,
ma grande mia coscienza
se me lo rinfacci ogni momento
mi spingi a bestemmiar,
ma cosa vuoi da me
se mai mi va di tanto studiar?
E lasciami finalmente vivere come
più mi va, la tua grave morbosità
per profonda sensibilità
mi ha rovinato l’esistenza.