Il meglio della poesia…miscere utile dulci!

Il meglio della poesia...miscere utile dulci!
Per pubblicizzare il mio pensiero con relativi libri, da tempo scrivo su siti letterari e, ultimamente, ho scoperto “Scrivere”, di certo il sito più frequentato, dove sono ammesse, però, solo poesie che vengono prima valutate e poi pubblicate, a meno che non siano rimandate o addirittura bocciate.
L'aspirante poeta rimandato, a parte le...condoglianze di circostanza, si vede dirottato su “utili informazioni” dove trova chiari consigli per imparare a scrivere poesie in modo da competere con il mare magnum degli autori, dagli attori, ai calciatori, ai presentatori (Vespa docet!), ormai tutti scrittori.
Con più di 5000 visitatori giornalieri, intanto, già sognavo migliaia di letture e, invece, a me è riuscita l'ardua impresa di farmi bocciare ben 9 poesie (le ultime 3 una dopo l'altra!) su 22 presentate, addirittura uscendo fuori tema!
In verità l'offesa più grave l'ho ricevuta sulla prima poesia inviata (L'arte suprema), che la commissione di esperti l'ha definita prosastica (il prosaico è davvero una grave offesa!), quando il blasfemo (e si tornava al medioevo!) sarebbe stato meno offensivo e più appropriato in riferimento a un testo che tenta di mettere la creazione in versi.
A me, comunque, più del giudizio dei redattori, interessa il numero di lettori (e sono tanti) che ho avuto su altri siti con un commento davvero gratificante: ”Ecco lacreazione è poetica! E non è soltanto un capriccio di Dio, ma un atto d'amore, una composizione in versi”.
Da scrittore dell'anima, sempre più sulle ali della cellula e del sistema spirituale, adesso mi viene, però, questa domanda...ma cos'è la poesia, se non la sua voce? Ed è per questa ragione che, da spirito infinito, non può essere contenuta in rigidi schemi ed essere condizionata da precise regole.
Da parte mia, anzi, vi confido che questo spirito, talora, mi forza anche la mano facendomi scrivere a sua volontà (coscienza) contro il mio stesso pensiero (mente) e mi fa ritrovare, così, nel bel mezzo del quotidiano, perenne conflitto clandestino tra spirito e materia a inscenare... l'umana commedia!
Se, poi, entra in campo anche l'amore,corro il rischio di precipitare, allora, nel fuoco dell'inferno
con queste terribili gemelle (mente e coscienza) a dirsele e a darsele di santa ragione allo scopo di conquistare l'amore per opposte finalità.
Proprio di recente mi è capitato questo accidente e, al cospetto di una dolce Musa, ho preso una vera botta, la classica cotta, ma data l'età o, meglio, la vetustà è da considerare un vero e proprio colpo apoplettico con insulto corticale da accidente vascolare e, con il cuore già colpito, anche la mente è partita!
Si è trattato, per mia gran fortuna, di ischemia transitoria cerebrale (TIA), subito rientrata da quando questa ingrata donna (core, core 'ngrat t'ai pigliat 'a vita mia!), nonostante tante poesie, ha cominciato a deridermi e a sfuggirmi, non facendomi più neanche aprir bocca, talora trattandomi come un allocco e talaltra prendendomi per un brocco!
Per questa ragione e senza la giusta ispirazione, dalle poesie dell'amore sono passato a tutt'altro genere di poesie, spazianti in campo scientifico (La vita in sintesi), filosofico (Le note filosofiche), satirico (La vespa ronzante), politico (Il figliuol trota) e finanche morale (La centralina del sesso)!
E proprio a questo punto vi confido che mi ero dato...all'ippica, elaborando sistemi totip davvero interessanti, ma il fatto allucinante era che questi miei sistemi (frutto di intenso lavorìo notturno) facevano vincere gli altri, mentre io perdevo sempre per clamorosi eventi proprio all'ultimo istante. Solo per fatal destino, con tanto di divino (Il puzzle fatale), fui costretto, pertanto, dall'ippica a passare alla poesia.
A Voi, invece, cari redattori di Scrivere, consiglio il percorso inverso...dalle poesie datevi all'ippica, se mi bocciate anche “A mia madre”, poesia scritta con tante lacrime (inchiostro dell'anima) che prima inumidirono il foglio e, poi, condensarono versi toccanti!
Che a voi non piaccia è tutt'altro discorso ma non ditemi che non è poesia e, per favore, non rimandatemi più alla lettura delle vostre regole...poetiche!
Neanche a scuola le sopportavo, uscendo spesso fuori tema, a meno che non m'impanavo sul foglio bianco in mancanza di idee. Ciononostante mai avevo sofferto l'onta di essere rimandato o perfino bocciato, pur mandando a quel paese qualche professore.
Lo feci perfino all'esame di maturità classica del 1967 (si studiavano sul serio tutte le materie!) e la commissione fu costretta a promuovermi abbassandomi la media per...alzarmi la condotta!
A questo punto, da aspirante poeta (nonostante le bocciature), mi permetto di dire che “la poesia (follia) è l'anima in follia (poesia) sognando ad occhi aperti” quando si è in presenza di una dolce e bella Musa (la dolcezza è il giusto gradiente del bello!), mentre in sua assenza la poesia è l'esaltazione (non turba mentale ma turbo spirituale!) scritta dell'anima senza limiti e oltre ogni frontiera!
Tempo addietro, all'apice della mia solita pazzia, lassù in alto vidi strani segni e segnali lampanti e lampeggianti e, in virtù di tanto, mi ritenni investito della docenza (divinae gratiae causa, altro che honoris causa!) in “Educazione morale”.
Proprio da qui ebbi (e continuo ad avere) la giusta ispirazione per scrivere poesie e scritture di rilievo morale, al punto che un mio libro (Le fantasie dell'anima) è stato ammesso in Biblioteca Vaticana (l'ho evidenziato nelle mie note biografiche e, questa, cari redattori non me me l'avete perdonata!).
A quei tempi, il Sommo Poeta, dall'alto illuminato (Amor che move il sole e l'altre stelle), realizzò “La divina commedia” per dar luce alle menti e far risplendere le genti, da parte mia, con le debite distanze (da squilibrato, però, persiste il sogno di un triplice nobel di pace, poesia e medicina!) e dall'alto ispirato (Sole imperante di giorno ed aureola di stelle la notte), ho scritto, per il momento, “L'anima in poesia”, “La coscienza in versi”, “Il sesso in rima e versi”, “La centralina del sesso”, “Il bello della castità” (per Pasqua è già pronta la “La scala della vita”), inventandomi anche la cellula e il sistema spirituale allo scopo di educare i giovani senza più genitori (compagni, partners ed amanti) in tempi così scadenti.
La scrittura, in questo buio totale sempre più incombente, non può permettersi più il lusso di raccontar solo favole e romanzi, ed allora ben vengano anche poesie filosofiche e scientifiche a educare i nostri giovani.
A tal proposito ricordo che lo faceva anche un certo Orazio (il poeta del carpe diem) con il suo “miscere utile dulci” ed io, sempre nel mio piccolo (dopo Dante c'è Orazio per non parlar di...novello Platone ed è cosi che si diventa pazzi!), vi assicuro che le mie poesie meritano la lettura nonostante la severa bocciatura di Scrivere, perché fanno fede le tante letture su Alidicarta, Rossovenexiano, Ewriters e Poesie e racconti, per non chiamare a testimoni (scripta manent) i
commenti!
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