Il vizio di giocare

 
La smania di rimare
e il vizio di giocare
è ciò che alfin mi resta
almeno per sognare.
La vita è prova dura
e spesso fa paura
specie se anima e mente
si mettono a litigare.
Con la spiritualità
cantai l'amor
in preda al dolor,
la razionalità, invece,
per sistemar le cose
senza più lavorar,
ricorse al gioco
e senza più risorse
mi fece naufragar.
A me tanto piaceva
viaggiare tra sole e mare
ma poi solo mi ritrovai
nel buio più profondo
e con il pensier assente
nel vuoto sprofondai.
Senza meta vagando,
infin, mi richiamò
la voce della coscienza
che mi riportò in vita
alla luce del vero amor.
Son tornati, adesso,
nuovamente i giochi,
non più esasperati e folli,
ma son pure poesie
per un pensier vigile
che attinge dall'anima,
di poi l'affronta,
spesso la contrasta,
non le concede tregua
e la mantiene sempre sveglia
senza mai darle pace.
A tanto provvederà,
son certo, la vita eterna,
basta solo conciliar
mente e coscienza
con giochi e poesie
nel canto dell'amore
per volare all'infinito
tra orizzonti di luce
e godere per sempre
la melodia del silenzio
e la sinfonia della pace.
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