Il mio primogenito beato tra belle donne, il padre ancor tanto se le sogna mettendole in poesia:
LA MODELLA DEL BELLO
Eterea mia modella,
sol vivido pensier,
nella tua veste di bello
di Te perduto cervello,
un dì sarò il tuo artista.
Non so scolpirti il corpo
da inetto materialista
e non sarai una Venere di Milo,
non so dipingere il tuo volto
e neppur sarai Monna Lisa.
Ma con il pudor del moralista
so ben tratteggiarti l'anima
che in viso ti traspare
con il suo seducente sorriso
e la sua limpida bellezza
in Te è piacente dolcezza.
E' questa l'impronta del bello
che da sempre riflette la luce,
fa tanto sospirare l'amore
e ispira in versi la voce.
Infin quel fatal dì,
con mente e coscienza d'intesa,
illuminando il pensier
e spiritualizzando la materia,
la sua vision regalerà a tutti...
finalmente la pace.